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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

RENZI E QUELL'OSTENTAZIONE DI FIDUCIA CHE...

RENZI E QUELL'OSTENTAZIONE DI FIDUCIA CHE...

BILL GERMAN - UNDER THEIR THUMB

Venitemi ancora a dire che gli ebook non servono, che il profumo della carta, che che che. Se non c'erano gli ebook, io mai avrei potuto mettere gli occhi su questo libro, che è davvero delizioso – e diverso da tutti gli altri. Imperdibile per un hardcore degli Stones, in particolare se è un baby boomer cascato al momento giusto nella fase della tarda adolescenza dei ragazzi fino alla prima maturità: diciamo da Some Girls a Voodoo Lounge . Scritto in modo impeccabile, profondo e gentile, Under Their Thumb non si sofferma mai sugli aspetti orrorifici e debosciati, fin troppo abusati: in modo assai più intrigante, è se mai la prospettiva di un giovanissimo idealista che rimane folgorato, fonda una fanzine, riesce a portarla all'attenzione della band e finisce nell'orbita. Anche così, diventa difficile sopravvivere, le assurdità sono all'ordine del giorno, i paradossi, pane quotidiano: i Rolling Stones sono una multinazionale che può snobbare un invito alla Casa Bia

X FACTOR, LE PAGELLE DEL QUINTO LIVE

X FACTOR, LE PAGELLE DEL QUINTO LIVE

ANTIPOLITICA, IL GRANDE INGANNO DEGLI ANTICASTA

ANTIPOLITICA, IL GRANDE INGANNO DEGLI ANTICASTA

ABORTIRE LA VERITA'

Non mi piace chi mistifica, in nessun senso. Emma Bonino, oggi col turbante d'ordinanza perché ha scoperto che le dà quell'aura esotica da popstar sciamana, visto che per diretta ammissione le cure chiemioterapiche sono felicemente risolte da almeno un anno (Pannella dubitava perfino del male: solite cattiverie fra star radicali), ha compiuto quale cofondatrice del centro Cisa oltre diecimila aborti usando pompe da bicicletta o attrezzi simili (metodo Karman), del tutto improvvisati, alla faidate, abusivi perché priva di titolo medico, senza minime competenze (difatti le setticemie si sprecavano), su altrettante “compagne militanti” che, nei primi anni Settanta, abortivano per disimpegno, come pratica spontaneistica e socializzante. Non lo dico io, lo rivendica lei stessa insieme alle clienti e ci sono i documenti, le testimonianze, in rete ci sono pure le foto (che non pubblico, altrimenti l'ipocrisia dei laudatores di sicuro mi blocca) delle donne che sorridono in po

IL FARO 42-43/2017

42 Che succede in America? Qui ci sono i numeri, mica chiacchiere. E c'è anche la cronaca dell'ultimo attentato islamico, perché è islamico, a Manhattan: per non dimenticare troppo in fretta. E c'è anche una riflessione volante sul buonsenso, per il quale è suonato il deprofundis (il caso è quello del rom che adescava nei boschi le quattordicenni idiote). Cambiando decisamente pagina, avete notato che quest'anno il Natale è già arrivato? Cambiamo ancora: solo per i lettori del Faro, il racconto di un delizioso conflitto d'interessi, neppure sospettato dalla titolare (altrimenti, che conflitto sarebbe?). Andiamo avanti? Allora: la morale di Hollywood e quella, vagamente merdosa, che circola di qua. Che succede nel Regno Unito in odor di Brexit? Qui ci sono i numeri, mica barzellette. A proposito: lo sapete cosa diceva il massimo esperto climatico della Nasa (gli si allunga il naso...)? In pillole, alcuni dischi da non sentire, che è tutto tempo perso. Infine: che su

RIINA E CAPONNETTO, L'ULTIMA INTERVISTA

RIINA E CAPONNETTO, L'ULTIMA INTERVISTA

X FACTOR LIVE, LE PAGELLE DELLA QUARTA PUNTATA

X FACTOR LIVE, LE PAGELLE DELLA QUARTA PUNTATA

LA NAZIONALE SPECCHIO

LA NAZIONALE SPECCHIO

X FACTOR LIVE: LE PAGELLE DELLA TERZA PUNTATA

X FACTOR LIVE: LE PAGELLE DELLA TERZA PUNTATA

TERREMOTO, LE MARCHE VERSO IL SECONDO INVERNO

TERREMOTO, LE MARCHE VERSO IL SECONDO INVERNO

FARO 39-40-41/2017

39 - Come è andato il programma di uno che, dice, lui non se la tira, Marcorè? Osservazioni semiserie, anzi del tutto serie, sul piccolo caso (un casino, alla lettera) Weinstein (con tutte quelle, tutte quelle bollicine che dicono di non tirarsela, anche se, magari, prima la tiravano). C'è un nuovo fronte mediatico, cioè pubblicitario, cioè commerciale: quello del disabile di successo. Che va benissimo, se vuoi, ma ha i suoi rischi, le sue controindicazioni... Un caso di magnifiche sorti e progressive, finito, alla lettera, in merda. Perché la sinistra, in tutta Europa, non prende più? Per i migranti? Sì, forse, ma certamente perché se la tira, più del lecito, più di sempre, meno riesce e più se la tira, e allora le cose vanno come vanno. Ancora su Weinstein, però non su di lui, dai, buttiamola un po' in politica, vediamo a chi e a che serve lo scandaletto, il piccolo caso. “Razzistaxenofobo”: così, tutto d'un fiato, al limite si può spezzare sputando per terra,

MOLESTIE SESSUALI, LA CORSA ALLA DENUNCIA CI E' SFUGGITA DI MANO

MOLESTIE SESSUALI, LA CORSA ALLA DENUNCIA CI E' SFUGGITA DI MANO

LO PSICHIATRA E IL CARTOLAIO

Uno studia una vita per finire da Costanzo e trasformarsi in psicotelevisivo. E, siccome la professione di volto noto scatena danni irreversibili, un bel giorno arriva a dire robe da ringhiera di una miseria sconfortante; no, attenzione, non mi sto indignando, non sono pagato per difendere il corpo delle donne, è proprio la banalità dell'essere che mi avvilisce. Risponderò, dunque, con un personaggio che i miei lettori hanno imparato a conoscere, e che, anche se sicuramente oggi non c'è più, aveva detto tutto molto tempo prima dello psicotelevisivo, dal suo umile pulpito di un banco di cartoleria.  Il Carlino, dunque, era il cartolaio più misogino di via Porpora, di Milano, del mondo intero e di tutti i tempi: qualsiasi accidente capitasse, era sempre colpa delle donne. Il Carlino era storto, forse aveva avuto un ictus e parlava bofonchiando, e sputacchiava. Entravi a chiedere un quaderno e una penna bic e lui: “Le donne... fffh... shono thutthe puttane!”. Sempre così! V

L'IMBECILLITA' DEI TORQUEMADA 2.0

L'IMBECILLITA' DEI TORQUEMADA 2.0

X FACTOR LIVE, LE PAGELLE DELLA SECONDA PUNTATA

X FACTOR LIVE, LE PAGELLE DELLA SECONDA PUNTATA

IL MANTRA

Quando, ieri sera intorno alle 21,30, è rimbalzata la notizia di un attentato a Manhattan, nessuno sapeva dire cosa fosse successo ma una certezza pareva già definitiva: “Non è terrorismo”, il mantra insopportabile, arrogante, tinto di falsità assurda: un furgone si lancia su una pista ciclabile, falcia bicicli, spiaccica ciclisti come mosche, spara per sovrannumero, ma “non è terrorismo”. Talmente non lo era, che poco dopo la disinformazione ufficiale, globale, ha dovuto ammettere quello che ogni persona provvista di buon senso aveva capito subito e cioè che l'attentato, otto morti, venti feriti, si deve a un ventinovenne uzbeco con carta verde che ha lanciato il suo mezzo urlando “Allah Akhbar” e che, una volta fermato, ha “dedicato” il suo gesto all'Isis. Su quali sicurezze riposavano le certezze diffuse subito per il mondo? Su quali opportunità? Mesi fa, una testata svizzera ha svelato una direttiva che obbliga la polizia tedesca a sviare la causa di ogni attentato, a