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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

MARCO MENGONI, ATLANTICO

MARCO MENGONI, ATLANTICO

X FACTOR LIVE 6

X FACTOR LIVE 6

"ONE LOVE", IL REGGAE E' PATRIMONIO DELL'UMANITA'

"ONE LOVE", IL REGGAE E' PATRIMONIO DELL'UMANITA'

LA RAPSODIA DI FREDDIE

LA RAPSODIA DI FREDDIE

SANREMO GIOVANI, TALENT FIGLIO DEI TALENT

SANREMO GIOVANI, TALENT FIGLIO DEI TALENT

SE IL MIGRANTISMO PREVALE SUL FEMMINISMO

SE IL MIGRANTISMO PREVALE SUL FEMMINISMO

INTERVISTA A FEDERICO FIUMANI

INTERVISTA A FEDERICO FIUMANI

CRISTINA D'AVENA - DUETS FOREVER

CRISTINA D'AVENA - DUETS FOREVER

LA MEG VESSATA (MADDECHE'?)

PUR DI RAGGIUNGERMI

Un gran chiasso perduto mi consuma Il bisogno di notti di città Di luci, di traffico di passi Sparpagliati, estranei, eppure complici Come una coincidenza di destini Alberi di Natale, Duomo e Scala E prendere la metropolitana Uscire per non restare solo In mezzo agli altri per restare più solo Tra cose che non chiudono mai E il tram, dove lo metti il tram? Senza il tram non è una città Parlare a una puttana, ad un fioraio  Peruviano, la faccia accesa a intermittenza Dal semaforo, da bagliori di fari Che stipano deserti rettilinei Posti sempre uguali ma distanti Da arrivarci, sorvegliarli e andare Rientrare e sempre qualche rumore Echi dal buio di frenesia estenuata Che ti avvolgono, ti fanno compagnia Padre mio sono come te Vecchio come te, condannato a lottare Solo fra tutti, patetico e orgoglioso Ma c'è un posto dove il tempo è sconfitto Lo ritrovo quando nella notte Ascolto macchine passare, posso inventare Posso fingere

X FACTOR, LIVE 5

X FACTOR, LIVE 5

LA TV PEDAGOGICA DELLE EX RAGAZZE

CONFESSIN' THE BLUES A CURA DEI ROLLING STONES

CONFESSIN' THE BLUES A CURA DEI ROLLING STONES

PER NON CADERE

Un attimo fa era ferragosto e stavo inzuppato in mare, un attimo dopo viene giù un vento freddo, è metà novembre, con puntualità impeccabile, perfino un po' in anticipo, siccome c'è il riscaldamento globale. Non ho voglia di uscire al pomeriggio, sono stanco, sono in un villaggio dove c'è quasi nessuno, manca due ore a cenare e mi rifugio dentro Rocky. La milionesima volta che lo vedo, lo so tutto a memoria, ma è di quelle cose che ormai stanno nel mio dna, sono parte di me, come un Maigret prima di dormire, come altre manie, fissazioni da uomo che invecchia. Quelle cose che ti dispiacerà lasciare quando morirai. E sul computer mi riprendo Rocky, il primo, gli altri si possono lasciare andare ma quello no, è un disco di Tom Waits il primo Rocky, è puro squallore dall'inizio alla fine. Dall'inizio, con quell'atroce combattimento in una fogna, finito a testate, a mazzate, fino al trionfo perdente dell'epilogo, uno sconfitto che non s'accorge di vin

MEG SAVIANO, DAI CENTRI SOCIALI AL PALAZZO SUL JUMBO

VECCHIONI - L'INFINITO

VECCHIONI - L'INFINITO

MISS MEG SAVIANO DAL CENTRO SOCIALE AL PALAZZO SUL JUMBO

X FACTOR, IL QUARTO LIVE

X FACTOR, IL QUARTO LIVE

IL GIORNALISMO NEL TEMPO A 5 STELLE

IL GIORNALISMO NEL TEMPO A 5 STELLE

PUNTUALISSIMI MAGONI

L'abbiamo visto domenica, una macchia rossiccia sul ciglio erboso di una strada di campagna a quaranta chilometri da casa: stavamo raggiungendo un paesello preappenninico per un raduno d'auto storiche a bordo di una Alfetta del '74. Un cagnolino di pelo fulvo e dal muso furbo, così grazioso, accoccolato tra le sterpaglie, e non abbiamo potuto non fermarci: siamo tornati indietro, siamo scesi, il cagnolino ci guardava curioso. Allora abbiamo chiesto lumi a una casa lì vicino: sì, è randagio, mangia quello che trova nei cassonetti; anni fa devono averlo investito, però si è salvato. A cuore rotto, siamo risaliti, e per un problema di coscienza: se mio suocero ci vede arrivare con un bastardo nella sua macchina d'epoca, o muore lui d'infarto o ci accoltella secchi. Ma già eravamo conquistati, e, il giorno dopo, siamo tornati. Con il nostro catorcio. Era pomeriggio, non sono riuscito a ritrovare il posto, queste mulattiere di montagna si assomigliano tutte, abbiam

LA GABBIA

E' strano, o forse no. Trentaquattr'anni che sto qua, dove ho intrapreso la professione giornalistica (o di puttana, è uguale), stagioni senza fiato, avventure di ogni genere, sacrifici e un ruolo indiscusso tra i cronisti locali. Ma non poteva bastarmi e, quando mancarono alla parola data, sbattei la porta. No, non mi dice bene coi media locali, giusto mi rimane una rubrica domenicale sul Resto del Carlino; tutto il resto io lo svolgo lontano, in particolare dove ho lasciato l'anima: lavoro principalmente con Lettera43 e ItaliaOggi, entrambe a Milano, poi con Atlantico che sta a Roma, oltre ad occasioni saltuarie con altri interlocutori, sempre altrove. Qui, niente. Giornali, neanche a parlarne. Mi piacerebbe fare un po' di radio, ma non si trovano spazi. Quasi quasi, l'estate scorsa stavo per farla a Napoli, a Radio Kiss Kiss con la mia amica Daniela Martani, avevamo fatto anche i provini, andati benissimo, piaciuti a tutti, poi la cosa è sfumata per logiche

CONFESSANDO IL DOLORE

Quando dico che per vivere scrivo, nonostante tutto riscuoto ancora sorpresa, perfino ammirazione. Ma poi, una sera di un giorno da cani, succede che una amica distante, ti avverte: è mancata... E tu non pensi che muori un po' con lei, la tua primissima fidanzatina, tu senti quell'impulso di scrivere, di raccontare per raccontarti; per non morire davvero anche tu, chi lo sa, per farti consolare, non lo so. Io non lo so. Io so soltanto che la danza di fantasmi e di paure si traduce in parole e debbo stenderle. E scrivere, allora, diventa qualcosa di non così innocente, comunque una tenerissima crudeltà. Seguimi: io ripenso a noi bambini, alle nostre mosse, i nostri giochi di bambini, ripenso al tuo sorriso biondo, agli occhi che cercano i miei occhi, a quella manina che mi saluta e non importa se sono passati cinquant'anni, è tutto ancora in me e tutto torna fuori con la violenza di un vulcano: so che quei fantasmi vivranno per sempre, perché quei bambini, stavolta, so

L'INTEGRAZIONISMO DIVISIVO

X FACTOR LIVE 3

X FACTOR LIVE 3

IL SEME

Ma poi sapere che rimane il seme Di quello che fiorire non potrà Sentire dentro che resta la sete Una ferita che cura non ha Adesso dimmi, non è forse questo Sapore amaro, di deriva, la vita Questo giacere di notte nel letto Senza ritegno, senza contare le ore E non trovare scuse alla sconfitta E ce n'è una ad ogni sonno perso Per ogni sogno che non va per verso Incubatrice d'incubi a cristalli Di manicomi dove i polpastrelli Ti tagliano via camici abbaglianti Denti di mattonella senza volto Penso non capirai se te lo dico E un male così denso da esser vivo E poi ti svegli senza aver dormito Rimetti insieme quello che non c'è E sempre in fondo quel seme appassito Che chiama e urla, “pensa invece se...”

"STRISCIA", 30 & COUNTING

"STRISCIA", 30 & COUNTING

RED BRICKS FOUNDATION

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X FACTOR LIVE "NOW"

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