Non mi piace chi
mistifica, in nessun senso. Emma Bonino, oggi col turbante
d'ordinanza perché ha scoperto che le dà quell'aura esotica da popstar sciamana, visto che per
diretta ammissione le cure chiemioterapiche sono felicemente risolte
da almeno un anno (Pannella dubitava perfino del male: solite cattiverie fra star radicali), ha compiuto quale cofondatrice del centro Cisa
oltre diecimila aborti usando pompe da bicicletta o attrezzi simili
(metodo Karman), del tutto improvvisati, alla faidate, abusivi perché
priva di titolo medico, senza minime competenze (difatti le setticemie
si sprecavano), su altrettante “compagne militanti” che, nei
primi anni Settanta, abortivano per disimpegno, come pratica
spontaneistica e socializzante. Non lo dico io, lo rivendica lei stessa insieme alle clienti e
ci sono i documenti, le testimonianze, in rete ci sono pure le foto
(che non pubblico, altrimenti l'ipocrisia dei laudatores di sicuro mi
blocca) delle donne che sorridono in posa mentre vengono aspirate,
selfie ante litteram della coglionaggine rosa. Credo che chiunque
abbia subìto un aborto, lo ricordi come una atroce sconfitta, quali
che fossero i presupposti. A meno che, appunto, non provenga da
quell'epoca in cui si abortiva con allegria e a pugno chiuso davanti
a una polaroid. Tutto questo, evidentemente, non presentava alcun
fondamento serio su quella battaglia seria che pure fu la
legalizzazione dell'aborto; era, se mai, militanza, era esibizionismo
e proselitismo dei più imbecilli, era il solito modo radicale per
stare nei tempi, per cavalcarli andando oltre. Quarant'anni dopo, la
Bonino extralaica, anticlericale, abortista compulsiva si sarebbe
genuflessa davanti al papa (questo papa), così come la ex “compagna
radicale” avrebbe coinvolto la coppia di stragisti neri
Mambro-Fioravanti nelle sue eterne e sempre più alte ambizioni
elettorali. E l'accusa al prete di Bologna, etichettato come Mengele,
Padrino, nazi, eccetera, è, alla prova dei fatti, decisamente
grottesca; anche perché non ha detto che Bonino è peggio di Riina,
ha chiesto invece chi ne ammazzò di più. Calcolo improponibile,
certamente, un feto non è un umano compiuto eccetera, però 10.141
“interventi” (e non era certo l'unica) indicano una mania
preoccupante, se non inquietante, se non terrificante, discutibile
anche da un punto di vista strettamente legale. Dopodiché, sacerdote
schierato, allucinato, fuori dal tempo, reazionario, metteteci quello
che vi pare, chi se ne frega, a patto però di non abortire la
verità: c'è una memoria storica da tutelare e far passare la Bonino
con turbante per martire di tutte le donne e patrona dei figli non nati o nati morti o
ammazzati nell'acido, questo proprio non mi torna, non mi suona, non
mi va giù. Almeno la decenza della verità.
Bonino è anche la non violenta che ha appoggiato tutte le guerre degli ultimi vent'anni, a partire da quella Kossovo, la liberista che vorrebbe distruggere un secolo di conquiste sociali, e ci sta riuscendo. Almeno Pannella aveva una sua grandezza personale, un carisma, una cultura, delle intuizioni. Ma questa ?
RispondiEliminaQuesta è una che ti ha fatto credere di essere come te: cioè da centro sociale permanente, fuori dal tempo. Ecco perché ti disturba tanto.
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