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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

COS'HAI FATTO

Fiera di te, guarda cos'hai fatto Ero un uomo buono ed un buon padre Ti è bastato un sorriso infetto La saetta negli occhi di vetro Non torno a casa, non ho più una casa Non un motivo per questa vita d'inferno Avevo un viale, giorni sempre uguali Avevo i miei Natali e i miei settembre Come un serpente ti sei stretta intorno A tutto ciò che avevo nella vita Fino a quando ti basterà il mio pasto? Fino a quando non uscirai di casa? In un mondo di prede allo sbando Dove la gente si annienta sfiorandosi Proprio me hai scelto di pretendere Fare finta che fossi importante Sai, ero disposto a accontentarmi Del poco che restava, tanto poco Che non c'era, una storia inerme Guarda cos'hai fatto, hai stritolato Anche il passato e ormai non c'è ritorno Non una chiesa dove riparare Questa notte che non attende il giorno

TACCIANO LE POLEMICHE: GODIAMOCI IL TEPORE DI UNA NEVICATA

TACCIANO LE POLEMICHE: GODIAMOCI IL TEPORE DI UNA NEVICATA

SETE

Scorrimi dentro, da ferita a ferita Come seta, come un travaso di vita Nel mio tempo di idoli di fango Io ho sete, voglio bere il tuo sangue Dovunque fosse uscito, fino in fondo Fino ad affogare, a colorarmi A riempirmi di rosse pozzanghere Negli occhi ancora feriti di luce Perché abitavo un abisso nel mare E ora cammino su un filo tra galassie Io voglio bere il tuo sangue Fino a ubriacarmi, a riconoscere Un sapore familiare e pazzo Fino a coprire tutto, anima, lingua Voglio bere ogni tuo morire Quando vai in pezzi davanti a uno specchio Quando risorgi, inaudito incanto Perché tutto di te è il mio pasto nudo Perché niente di meno mi sazia E se non sei, sei lo strazio d'assenza m'impiccherò a una stella, non lo voglio sapere Io non lo accetto un ballo d'attese Biciclette rapite, sentieri di siringhe Io voglio bere il tuo sangue Sino a farne il mio sangue nel cuore

LA CRISI DI FENDER, SEGNO DI QUESTI TEMPI ASSURDI

LA CRISI DI FENDER, SEGNO DI QUESTI TEMPI ASSURDI

FIN CHE SI PUO'

Lo dicevo io che 'sta vitaccia consuma. E così, tra un Sanremo e un reading teatrale, un articolo e un intervento, ci ho dovuto infilare pure una gastroscopia. Esperienza che mi auguro di non dover ripetere. “Lei vuole l'anestesia totale? Molti la chiedono”. Ma no, che anestesia totale, facciamolo e ce la leviamo. Alla fine mi hanno detto: lei è stato bravo. E che dovevo fare, lì bloccato da 4 mani femminili e un tubo a scendere, se non subire? Bòn, per farla breve ho ulcerazioni allo stomaco e all'esofago. Via di terapia farmacologica immantinente. Come canta Mick Jagger, “è questo demonio di vita che ti tiene in suo potere”. Tre anni fa, una storia infinita dal dentista per rimettermi 10 denti, alla fine siamo diventati amici, ero sempre là. Cominciai con un intervento chirurgico, mea culpa, mea maxima culpa di Max che si tiene le cose fino a che non ci crolla sotto, e il giubbotto di pelle tutto chiazzato di sangue ce l'ho ancora: “Mai faticato tanto, mai visto

GIBSON VERSO IL FALLIMENTO, STORIA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO

GIBSON VERSO IL FALLIMENTO, STORIA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO

IL SABATO DEL VILLAGGIO DI MACERATA, DOVE LA PAURA NON E' PASSATA

IL SABATO DEL VILLAGGIO DI MACERATA, DOVE LA PAURA NON E' PASSATA

QUELLE ANALOGIE TRA "UNA VITA IN VACANZA" E "LAMEZIA MILANO"

QUELLE ANALOGIE TRA "UNA VITA IN VACANZA" E "LAMEZIA MILANO"

LA NOTTE MI CHIEDE

Sono tornato in crisi. Ci ho messo un po' di più, perché i giorni scorsi avevo da fare, ma a febbraio prima o poi l'apnea mi raggiunge. Come da ragazzo. Come ogni febbraio. Allora cullo nel vortice due o tre canzoni, non dirò quali, italiane, lontane, sempre le stesse che mi riportano quello che ho perso. La felicità quando non la conoscevo, non sapevo esistesse e non mi ponevo il problema di provarla. La felicità era la vita stessa ed era anche soffrire. È là dove correvo, quello che mi scorre davanti e indietro quando torno, ed io, ogni volta, il naso schiacciato contro il finestrino del treno. Come volessi rubarmi un'immagine che è sempre la stessa, dura un attimo, e ogni volta sanguina di più. È quella che mi viene addosso la notte, quando mi sento più inutile, e penso che forse c'è rimasto ancora troppo tempo per resistere, ma troppo poco per sentirmi vivo. Non piacerò mai più a nessuno, men che meno a me stesso, cadrò sempre più a pezzi, starò sempre peggio

PERCORRENDO VITE

io sono un fantasma ma sarò anche la mia verità. l'unica. DOMENICA, 18 FEBBRAIO TEATRO NUOVO DI CAPODARCO ORE 21

ALLA FACCIA DI CHI CI VUOLE MALE

Sono tornato quasi vivo dal maelstrom. Acciaccato, perché Sanremo è così, ma, tutto sommato, tonico. Anzi rehabilitato, visto che uso questa settimana per depurarmi: dieta di Maria Antonietta, a base di cappuccini e brioches, acqua minerale a ettolitri, nessuna sigaretta, niente additivi. E tanto, tanto cammino: il mio alloggio stava a quasi 2 chilometri, in salita, andare su e giù più volte al giorno, e soprattutto di notte, richiede una cospicua dotazione di biancheria di ricambio, ma rende simili a Rocky quando doveva sfidare Ti spiezzo in due. Anche perché ho avuto in sorte una sistemazione amichevole, ma, inopinatamente, del tutto priva di riscaldamento e acqua calda. Profumavo di uomo, insomma.  “Ti trovo bene”, m'han detto al ritorno, in diversi. Come no, ho un sistema infallibile, però non è per tutti, si basa su un percorso a ostacoli. Per dirne uno solo, ieri il treno (12 ore di viaggio in totale) è partito da Sanremo con 25 minuti di ordinario ritardo, avevo la coi

SANREMO 2018, LE PAGELLE FINALI DEL FESTIVAL

SANREMO 2018, LE PAGELLE FINALI DEL FESTIVAL

SANREMO, ADDII E BILANCI DELL'EDIZIONE 2018

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SANREMO 2018, LE PAGELLE DELLA QUARTA SERATA

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SANREMO 2018, SCENE DA UN MANICOMIO TUTTO ITALIANO

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SANREMO 2018, LE PAGELLE DELLA TERZA SERATA

SANREMO 2018, LE PAGELLE DELLA TERZA SERATA

SANREMO 2018, SPECCHIO DEI DIFETTI E DEI VIZI DELL'ITALIA

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SANREMO 2018: LE PAGELLE DELLA SECONDA SERATA

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FESTIVAL DI SANREMO, UN PRESUNTO PLAGIO IN MEZZO AL DISAGIO

FESTIVAL DI SANREMO, UN PRESUNTO PLAGIO IN MEZZO AL DISAGIO

SANREMO 2018, LE PAGELLE DELLA PRIMA SERATA

SANREMO 2018, LE PAGELLE DELLA PRIMA SERATA

SANREMO, UN FESTIVAL CHE PARTE SOTTOTONO

SANREMO, UN FESTIVAL CHE PARTE SOTTOTONO

MACERATA, COSI' LA PROVINCIA SI E' TRASFORMATA IN INCUBO

Macerata, così la provincia si è trasformata in incubo

MACERATA, SENSO E CONTROSENSO

Era prevedibile, ma fa schifo lo stesso: dopo la sequela di fatti trucidi, incredibili, a Macerata, una giovane tossica fuggita da una comunità, ritrovata a pezzi in due trolley, uno sfigato fascista esaltato che tenta la strage di africani, sono uscite le polemiche più miserabili e quindi più veraci del Paese elettorale: ha cominciato la destra, nel modo più squallido, poi la sinistra ha vinto a mani basse con una strumentalizzazione oscena: terrorista è solo il bianco fascista, gli islamici al massimo sono disadattati, malati di mente, sempre col non detto “però le loro ragioni le hanno”. Ma,  a parte il discutibile sforzo di bilanciare con un delirio sporadico una teoria di azioni che da anni insanguinano tutto il mondo,  chi conosce lo sparatore Traini sa che è uno sfigato, un mignottaro convertito all'estremismo, uno effettivamente in cura da uno psichiatra. Solo che per i vignettari militanti e stupidi non conta, anzi tutto è buono per stravolgere senso e comprensione.

MACERATA, VIAGGIO NELL'INCUBO...

MACERATA, VIAGGIO NELL'INCUBO...

L'OMICIDIO DI PAMELA FA LUCE...

L'OMICIDIO DI PAMELA FA LUCE...

IL MANIFESTO ANTIMOLESTIE

Pensierino della buonanotte.  Sublime, il Manifesto antimolestie delle attrici italiane, che mettono le mani avanti: nessuno si permetta di giudicarci, di chiederci coerenza. Vabbè, così so' bboni tutti. Tra le firmatarie: ex fidanzate 15enni di Boncompagni, una che a 16 era finita nell'harem di uno sceicco, un'altra che... E di certo non manca qualche tifosa di Piccardo, quello che vuole cancellare Israele e introdurre la poligamia, "tanto gli italiani sono pieni di amanti", quindi tanto vale trasformarle in concubine. E uno così appoggiano da sinistra, da neofemministe, le imbecilli.