A Caivano, dove mangiano i bambini, per inchiodare un mostro che tutti conoscevano come tale ci è voluta la testimonianza di altre tre vittime, piccoli rimasti vivi a differenza di Chicca, scaraventata dal balcone perché si ribellava agli stupri. E lo sapevano tutti e tutti sapevano che il pedofilo seriale, Raimondo Caputo detto affettuosamente Titò, stuprava qualsiasi infante gli riuscisse di trovare a cominciare dalle figlie. Mostro in un palazzo di mostri, dove i bambini volano giù dai balconi e le madri a quelli che restano vivi dicono: poi passa. Mostro in un palazzo di mostri in un quartiere di mostri, roba che neanche Tarantino, neanche Romero potrebbero immaginare. Mentre scrivo intervistano al telegiornale l'ennesima inutile sociologa politicante, una di Save the children che fa retorica d'accatto, che ripete “i bambini non li ascoltiamo” ma chi ascolta chi in un incubo dove il più pulito, il più umano è in fama di cannibale? Anche la polizia, la magistratura, fan...