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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

SCREENSHOT DA UN SUPERMARKET

Impressioni vaghe di un tardo pomeriggio di inizio autunno. Come sospettato, la siccità della pianura padana era una bufala e, come ampiamente previsto, dopo tre o quattro giorni di caldo relativo si è messo a piovere e tutto è tornato a posto, anzi in Trentino perfino nevica, fatto questo sì curioso per la fine di giugno; del tutto regolare, invece, la sconvolgente temperatura estiva intorno ai 30 gradi in piena estate (lasciamo stare le minchiate percepite, frutto del nostro viziarci termico). Per chi volesse approfondire, segnalo uno dei prossimi numeri del Faro in cui dimostro, fonti e dati alla mano, che nella atroce ondata di caldo africano non c'era niente di atroce e niente di africano. Questo significa che, come d'abitudine, i telegiornali hanno dato i numeri, ormai non c'è neanche più da maledirli, tutt'al più da compatirli, Padre perdonali perché non sanno cosa dicono, cioè disinformano senza saperlo, cioè non sanno fare il loro mestiere, cioè sono dei r

VASCO ROSSI, UN DEMODE' DI SUCCESSO

VASCO ROSSI, UN DEMODE' DI SUCCESSO

UNA GIORNATA DI ORDINARIA FARSA

Giornata più buffonesca di questa sarà difficile trovarla. Comincia Junker, che prende anche per il culo: “Sui profughi Italia eroica”. E Gentiloni che pateticamente chiede “risposte concrete” mai arrivate in 25 anni e che mai arriveranno. E Minniti che praticamente dice “Siamo al tracollo”. Ma è davvero uno scandalo, ignobile, inverecondo, che continuino a partire, ad arrivare (e ad affogare) al ritmo di cinque, diecimila al giorno: ma come fanno a non muovere un dito, ma perché non li bloccano, non li presidiano, perché non bombardano i barconi in attesa (vuoti, ovviamente)? Perché questa tratta - perché è una tratta - di esseri umani fa comodo a tutti, in primis alla Chiesa che difatti non vuol sentir parlare di chiusura dei porti o di qualsiasi misura che argini gli sbarchi e in tal modo conferma la sua natura di potere irresponsabile e balordo. Ma non c'è solo lei, c'è tutta la filiera dei trafficanti che mette insieme utilitarismo umanitario, populismo cattocomunista

FARO 24-25/2017

Gli Insinna, per esempio: francescani, nel senso del papa, dalla compagna Berlinguer, razzisti e violenti nel privée di uno studio televisivo. Oppure, sempre per mero esempio, quelli che difendono gli accordi di Parigi ma non sanno non vogliono sentire e fanno i versi se qualcuno gli spiega costi, prospettive, risultati attesi. Un lungo ma per il Faro opportuno excursus su quanto è obbligatorio ormai tacere in rete (prima del caso Facci – Islam). Di bronzo e di rame, l'ultima in ordine di tempo patacca meteorologica del tg due. Di bronzo, o meglio d'argento, nel senso della pallottola, sono i democratici, i pluralisti, i dialoganti che annunciano raffiche a scienziati che consigliano i vaccini (debbono decidere le mamme, come ha detto quella faccia di bronzo del governatore veneto Zaia?). Una brava personcina, che non farà mai del male a una mosca, ma alle nostre balle sì: Beppe Fiorello; e un libro appena letto e dunque raccontato: “Sinistra e popolo” di Luca Ricolfi. E t

PAOLO LIMITI E IL GARBATO RACCONTO DELL'ITALIA NAZIONALPOPOLARE

PAOLO LIMITI E IL GARBATO RACCONTO DELL'ITALIA NAZIONALPOPOLARE

IUS CAZZI

Avvertenze e modalità d'uso: questo non è uno scritto sullo ius soli ma sullo ius cazzi: il mio, di sottoprecario a vita che ha fatto collezione di elogi almeno quanto di mortificazioni e si è sempre vergognato di rivendicare qualsiasi cosa e allo Stato ha dato tutto, ma dallo Stato non ha avuto niente, ripeto: niente, ripeto meglio: NIENTE. Liberale prima inconsapevole, poi sempre più convinto, la litania del “ci deve pensare lo Stato” mi ha sempre fatto orrore e ho preferito fare il passo secondo la gamba e se la gamba non ci arrivava io rinunciavo. Ho rinunciato anche a formarmi una famiglia, a cercare un figlio perché sapevo che sarebbe cresciuto in mezzo a troppe rinunce e frustrazioni, per colpa mia. Adesso però sento, vedo moltitudini scaricare qui i loro figli, anche quelli che non hanno ancora, e vedo le sacre istituzioni incoraggiarli perché lo ius soli “è una battaglia di civiltà”. Ma certo, lo facessero, non è un problema per me, io la considero più che altro una f

LA PROVINCIA DI FERMO TRA DROGA, PROSTITUTE E MALAFFARE

LA PROVINCIA DI FERMO FRA DROGA, PROSTITUTE E MALAFFARE

CERCAVO

D’un tratto sai che se ne sta andando qualcuno, ti rassegni ma quando se n’è andato scopri che non eri pronto. E a distanza d'anni non smetti quella sensazione di abbandono, che rasenta il tradimento. Io me la cullo ancora certe notti, quando non dormo, quella mia amica condannata ad essere “particolare”. Maria Pia Colonna è stata la mia istitutrice quando facevo servizio civile, è quella che mi ha domato. Sottoponendomi a prove da “ufficiale e gentiluomo”, mezz’ora a lavare i cinquecento piatti della comunità in una vasca fumante e di colpo via, dentro la ghiacciaia a scaricare il pesce, senza un perché, senza una spiegazione e poi ancora all’inferno fumante. Ero entrato in villa da ribelle e come tale venivo tenuto d’occhio: l’ultimo degli obiettori, il primo della lista. Ma Pia aveva visto qualcosa, che neppure io sapevo. Lentamente allentava la pressione, lentamente mi comprometteva, mai con tenerezza: piglia il coltello e impara a nuotare. Non c’è cosa che non mi abbi

GLI ESOTERICI ANTIVAX

GLI ESOTERICI ANTIVAX

ANIMA DI PEZZA

Non verrà nessuno, lo so già A salvarmi dalla notte d'estate Non mani incallite di spazzino Pietose su giocattoli rotti Ma io non sono rotto, sono solo Inutile col mio cuore di pezza Che asciugò pozzanghere di sale Che potevi strapazzare per ore E restava fedele Come una madre che muore, un odore Un ladro che resta nascosto Nella foresta, su altalene d'ombre Non verrà nessuno, io lo so A raccogliermi dalla morte che viene Come un epilogo, un fatto incontestabile Una legge di natura dalla logica Matematica, ma io non sono natura Io ho occhi di pezza e vedo passare L'indifferenza che non ebbi mai Le mie labbra baciano formiche E non posso cancellare il sorriso Di pezza che accendeva una stanza Il mio ultimo giorno spendo qui Nell'arsura di chi non ha rimorso Aspettando il fiato del forno Che brucerà l'urlo del tatuaggio Dell'amore che illuse il mio tempo

VENDICA L'INCUBO, TRUMP

Parlo per me, solo per me ma dico che mi ha straziato la sventura dell'americano finito nelle grinfie del regime nordocoreano, dal quale è stato sì salvato, dalla attuale amministrazione, dopo un anno e mezzo di galera durante il quale Obama si era disinteressato della faccenda, ma quando ormai non c'era più. Morto per avere preso un poster del dittatore. Otto Warmbier era un ragazzino, uno studente, e come quasi tutti i ragazzi era pieno di voglia di vivere e incline a fare innocenti sciocchezze per scherzarci sopra. E non poteva credere al suo incubo, terrorizzato dopo una atroce condanna a 15 anni per una fotografia, in coma da un anno, probabilmente a causa di qualche droga fra le tante che lo riempivano. Ecco, questo è nascere e morire per niente. Per la pazzesca, mostruosa onnipotenza di un regime fuori dal tempo e dalla storia, fuori dal mondo e da ogni umanità. “Brutale” lo ha definito Trump e ha ragione e io vorrei vedere la stessa rabbia senza diplomazia e senza

VIA DI FUGA

Non ho mai creduto nell'antistato perché non credo nello Stato, che sovversivi ed eversivi vogliono semplicemente penetrare, occupare. Non credo più in alcuna forma di Stato, perché non mi ha mai tutelato e sempre più approfitta di me. Non credo alla sua pretesa di spremermi come un limone per pareggiare le disuguglianze, perché il più disuguale, il più abbandonato sono io. Non credo alla sua logica dell'inclusione perché dei migranti mi sono rotto i coglioni, visto che vengono mantenuti per restare passivi grazie al mio lavoro. Non credo alla forza legittima, perché di legittimo la forza dello Stato non ha niente; non mi ha mai difeso, non mi tutela, mi invita in ogni occasione e in tutti i sensi a farmi giustizia da solo, salvo farmi la predica perché sono laureato, ho avuto il privilegio di studiare. Non credo allo Stato perché si è dilatato fino alle mie parole, ai miei pensieri e non mi lascia più alcuna facoltà. Anzi, da quando si è consegnato ad una superpotere che

PER LA TESTA DI FACCI

L'Ordine della Lombardia ha segato Filippo Facci per due mesi e tutti sono contenti: islamofobo, scorretto, sopra le righe, e giù sorrisini e twittini. Bastasse andare sopra le righe, dovrebbero venire segati a vita tanti cristianofobi che “amano” l'Islam non per quello che rappresenta ma perché lo pongono in antitesi distruttiva alle religioni occidentali, cioè capitaliste, cioè le disuguaglianze, cioè il riscaldamento globale, cioè merda. Facci usa un linguaggio coscientemente aggressivo, lo fa in funzione del contenuto, ma non usa la viltà spicciola di nascondersi dietro una satira millantata; e per questo si guadagna una condanna senza presupposti, le cui motivazioni prescindono totalmente da una analisi tecnica, da un approccio giornalistico che palesemente si ignora, laddove si stagliano come una censura impressionista, figlia delle sensazioni e dei preconcetti. Scritta male, anche, al punto da indurre a domandarsi perché mai chi fa il nostro mestiere debba venire gi

L'ITALIA NON SI SCANDALIZZA PIU'

L'ITALIA NON SI SCANDALIZZA PIU'

ADDIO AD ANITA PALLENBERG, STREGA DEI ROLLING STONES

ADDIO AD ANITA PALLENBERG, STREGA DEI ROLLING STONES

FARO 22-23/2017

E perdiamo tempo: alla marce della pace che sono solo tappeti rossi, passerelle rosse per i soliti francescani milionari, ex sprangatori umanitari, per i visionari, i falsi, gli annoiati. E perdiamo tempo: sulle cosiddette rinnovabili, lo sapete quanto costano gli accordi di Parigi? E quanto costerà “integrarli”, altrimenti non serviranno a niente (e comunque anche integrandoli serviranno a zero)? Qui ci sono le cifre, dalle quali si capisce il “no” di Trump, che adesso tutti additano come unico killer del pianeta. E perdiamo tempo: alle marce antirazziste alla stazione di Milano, dove se non ci passi davanti non puoi parlare (e, dopo, non parli più). E perdiamo tempo: coi cartelli correttobuonisti di chi non vede i mercati clandestini, le bancarelle abusive, la concorrenza sleale... E perdiamo tempo: sapete cosa sta succedendo alla setta ecoterrorista Greenpeace, e perché? E perdiamo tempo: sulle ong, c'è stato un lancio AGI che nessuno ha voluto riprendere: come mai? E perdiamo

ILLUSIONE FRANCESE

Ho appena sentito il telegiornale e debbo parlarne, se preferite sfogarmi. Perché quello che ho appena sentito è un vaneggiante servizio sulla ex sindaca di Lampedusa Giusy Nicolini, la Obama del Mediterraneo, la Giovanna d'Arco renziana, “quella tosta” che, secondo il telegiornale Rai, non è stata riconfermata per livore, per la meschinità degli isolani invidiosi della sua popolarità, frutto della indomita generosità verso i migranti. Stiamo scherzando? Chi ha confezionato un servizio ultrà come quello dimostra di avere sbagliato mestiere, la suffragetta doveva fare, non l'analista politica. La Madonna solidale non è stata rivotata perché i suoi concittadini, come molti italiani dalle Alpi al Lilibeo, semplicemente non ce la fanno più. Di cosa? Delle prediche della Boldrini, del disprezzo di chi non c'è, di sentirsi delle merde se non si annullano, se non tengono sempre le porte spalancate, di vedere la loro isola cancellata, ridotta ad un colossale e perenne centro d

VIA CRUCIS

Il vecchio col cappello Cammina in fondo al viale Pieno di foglie gialle Cammina nel suo male Dall'orgoglio redento S'attarda, lento e solo E guarda piano il mare E ci trova suo figlio Che d'acqua gli sorride Lui risponde, ci prova E corrodersi sente Quel che resta del cuore Quel che non fa rumore Non si ferma, va avanti Sulle orme del vento Che gli mormora estati Gli riporta segreti D'una luce lontana Verdi infarti, risate E coperte di voci D'imperdibili amici Tutti quanti perduti Ed il vecchio di marmo Non li cessa i suoi passi Non smette la sua informe Via crucis quotidiana D'inutili stazioni Cammina sotto al cielo Sopra i vetri del tempo Sangue ingoia e le gambe Come tronchi si sente Ladra gioia rivanga Dietro un velo di fumo Che dalla bocca fugge Stanca locomotiva Che trafigge la pioggia Ruba un sospiro, lava Lacrime dagli occhiali E un crimine gli sembra Questa ingrata vecch

VIENI GIU'

Dov'è il sole, qui ce n'è bisogno In troppi occhi grandi come il mare Di paura, di sogni ammazzati Quando in terra cade una preghiera Ci vorrebbe uno sprazzo di sole Nelle sinfonie delle sirene Lungo viali spazzati di pioggia Dentro anime a pezzi, arrugginite Di pirati senza più coraggio In due ali appese a una rinuncia In un volo ucciso nella pancia Nei treni che vanno verso il nulla Nei bambini fatti solo d'ossa E nei campi coltivati a sassi Fuggi sole da quelle piscine Quei castelli di tetre lusinghe Fermati un po' nelle gallerie Dove troppe coscienze si son perse Nelle cinghie dai troppi buchi i raggi Tu infila, e su lividi viola Che nessuno ha coraggio di vedere La tua luce sparsa sia salvezza Trova un posto dove sei mai stato Nella tenerezza di un soldato Che ha perduto tutte le battaglie Nel rimorso di un figlio pentito Nel perverso canto dell'assenza Nel silenzio del tempo che incombe Su due gambe

INNOMINABILE

Scherza coi santi ma lascia stare i profeti. Se ti fai un giro su Facebook alla ricerca di blasfemia cristiana, trovi un tripudio di pagine dedicate, profili personali, roba talmente oscena e virulenta da fare impallidire il feroce Saladino e persino i più audaci disegnini di Vauro, tutto nella più asettica tolleranza. Anche pagine e gruppi satanisti sono accolti con bonaria comprensione. Se osi prendertela con l'altra religione, l'unica che non si può criticare e neppure nominare, sei fuori, out, smammi, ti segano. Se scrivi di parallelismi evidenti, visto che sono gli stessi artefici a ribadirli, tra il terrorismo e la religione che non si può criticare, Facebook ti blocca subito. Se denunci i guerrafondai occidentali, sei il ben accetto; se risali alle faide in seno all'unica religione che non si può nominare, e che durano da 1400 anni, sei persona non grata, vieni immediatamente bombardato dai cecchini del social e sei messo in quarantena. Se auguri la morte di un

RIINA? LO STATO PUO' PERMETTERSI DI ESSERE DIVERSO DAL MALE PURO

RIINA? LO STATO PUO' PERMETTERSI DI ESSERE DIVERSO DAL MALE PURO

UNA TESTIMONIANZA DA GLASGOW

Grazie Massimo, oggi qui a Glasgow mentre tornavo da lavoro a casa c'era un tizio di colore che urlava sul bus mentre parlava con un amico: "these fucking Christians deserve to get bombed, they deserve to be hit seriously". Siamo rimasti tutti impietriti. non sai le tue parole quanto siano reali e giuste.  (firmata) Io, che purtroppo non mi sbaglio, lo so. Ma so pure che si sbagliano i vari Corriere, Repubblica, Stampa, ecc.

CHE RABBIA I SENZA RABBIA

Come mi fanno rabbia quelli che dicono che non bisogna avere rabbia, non bisogna odiare, si tratti di una strage o una faida condominiale. Cosa ci resta di vivo se non imbufalirsi quando è giusto, è fisiologico (e magari ti salva da conseguenze tragiche)? Ma hanno mai provato, questi seguaci dell'atarassia, della noluntas, dell'altra guancia, del perdono mistico, del distacco zen che appena gli va di traverso un'inezia fanno il diavolo a quattro, si abbandonano a tragedie greche? Ma che cazzo vanno dicendo i maniaci dei gessetti, delle fiaccolate, dei girotondi, delle canzoncine? Non avrete il mio odio, non vi darò la mia rabbia. Ma c'è gente che pare fabbricata appositamente dal Padreterno per creare problemi, fare danni, concimare la vita con le menzogne, mine vaganti che rendono la vita invivibile. Sapete quei tipi che delinquono come respirare, quelli farabutti dentro, nati mascalzoni e che allevano mascalzoni? Ne incontrai due che ero ancora ragazzo, ancora a

ASPETTANDO LA BATTERIA

Ho letto in giro che non bisogna dir male della sindaca, con la A che loro a queste cose ci tengono, Appendino, se no è sciacallaggio. Proprio lei, che da una setta di sciacalli proviene. Sciacallaggio o meno, le inettitudini comunali nella farsa tragica di Torino ci sono state e ci scuserete se ce ne siamo accorti: in trentamila in piazza, nessuna via di fuga, nessun controllo, bottiglie di vetro come se piovesse, nessun problema per gli sciacalli, quelli veri, che “per gioco, una bravata” scatenano la psicosi con cui si fanno male in 1200 ma li rimandano subito a casa con una carezza (io avrei in mente altre soluzioni). Insomma la prova generale del terrorismo ha funzionato alla grande anche senza terrorismo e secondo me è proprio questo che non vogliono vedere i volonterosi soccoritori della sindaca, sempre con la a. Siccome l'integrazione funziona, e ci vogliono più ponti e niente muri, sono state finora colpite praticamente tutte le nazioni europee, e a ripetizione: ovunque i

NESSUNO HA IMPARATO NIENTE QUI

Oramai siamo al punto che se ti alzi all'alba a mandar giù un bicchier d'acqua e hai la malaugurata idea di buttare un occhio su internet, poi non dormi più. Forza, spiegateci ancora una volta che è colpa nostra; che siamo stupidi a non capire; che dobbiamo stendere più ponti e cancellare i muri; che il multiculturalismo funziona; che l'Europa vigila; che sono “cittadini” europei; che l'Islam non è quello; che non è una guerra; che sono solo depressi, "lupi solitari"; che non avranno il nostro odio; che non bisogna avere paura; forza, cantateci ancora la canzonetta di John Lennon, stringetevi in girotondo, accendete le candele; spiegateci una volta di più che è colpa dei cambiamenti climatici, sono quelli a ucciderci. Tutto servirà a farvi ammazzare ancora di più e ancora più facilmente. Perché la verità è che c'è una guerra e l'abbiamo perduta, senza reagire, anzi difendendo senza esitazioni chi viene a macellare. Che gli attentati sono quotidiani. C

LA NEGAZIONE DELL'INFORMAZIONE, TRAGICA FARSA DELLA RETE

LA NEGAZIONE DELL'INFORMAZIONE, TRAGICA FARSA DELLA RETE

UNA DOMENICA AL MARE

Torna il momento di tornare al mare e come ogni volta è un momento a tradimento: dove sta l'asciugamano? Il costume da bagno? Guarda qua, come sono ingrassato, non ci sto più dentro, che vergogna. Come non fosse passato un anno, mi riscopro a mettere insieme vecchi gesti, la custodia del kindle, per la sabbia, il marsupio per le carabattole, le infradito addormentate. In bicicletta, guadagnamo la spiaggia libera: qualche famiglia, ragazzotti con l'inevitabile pallone, molte ragazzine che ridono, si atteggiano. Non così tanta gente, almeno qui dove siamo. Di fare il bagno non è il caso, acqua fredda ancora, poi il cielo s'è velato, coperto addirittura; azzardo solo fino alle caviglie, me ne resto impalato, vicino ho una bambinetta che grufola nella sabbia come un porcellino ma non mi strappa tenerezza, mi riscopro di un anno più vicino al nonno Sergio, quello che “Diu can, tuti 'sti putlet”. Mi sento a disagio nel mio corpo, oscillo tra l'indifferenza e la stizz

L'ITALIA E I SUOI 71 ANNI DA REPUBBLICA APOLIDE

L'ITALIA E I SUOI 71 ANNI DA REPUBBLICA APOLIDE

IL FARO 21/2017

Vittime di un presidente tutto banalità. Dei carnefici che si dicono vittime. Dei ciechi che ti vogliono trascinare nel buio. Vittime anche delle trecentomila leggi che servono a un bel niente: come mai per ogni comportamento ce ne vuole una, e poi un'altra più severa, e ancora una più drastica, e infine una definitiva? Come mai siamo in overdose di leggi che non rispettiamo? E chi è che non le applica? Perché se hai la barba sikh puoi portarti il coltello altrimenti finisci nei guai? Vivere e morire da rom: qualcuno usa la pietà per esaltare ciò che non è accettabile. Sul clima ha ragione Trump: non è un pregiudizio, sono le cifre a confermarlo: quelle delle spese, degli sprechi, delle inutilità instaurate dal filantropo in jet privato (e quadriglia a supporto...) Obama; quanto alla Germania, sulle rinnovabili... Spegnere la ragione: vedi alla voce “ong” e suoi derivati. In punto di logica: un confronto televisivo con un certo Bonacina, che di logica ne ha pochina. Fermo, sto

ROLLING STONES, I 70 ANNI DI RON WOOD

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