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BIG DILEMMA, AHO


Mi spiegate un momentino perché io, fossi mai romano, dovrei andare a votare per le comunali? Ora, lasciando perdere scandali, manfrine, apparentamenti, scie chimiche, concentriamoci, come si dice, sulla persona, anzi sulle persone per dire i candidati. A sinistra c'è questo come si chiama, Giachetti che è una nullità, sa di niente, anzi sa di sfigato, di malatischio, sembra il gemello clonato di Michele Zarrillo e poi uno che va dalla Bindi coi certificati antimafia fa pena. Io non sono comunista, ma una bassezza del genere Togliatti non se la sarebbe mai manco sognata. Tipico Playmobil partitico, quando dice “Io non mi farò mai mettere i piedi in testa da nessuno” non fa neanche ridere, fa strazio. Uno strazio transnazionale. Di Fassina, con quel look da bimbominkia in andropausa, non mette conto parlare, è nato per scindersi. A destra c'è questa Meloni che vorrei capire cosa ha fatto a parte il liceo e fondare un partito col nome di un cinepanettone, per governare una cloaca maxima come Roma: che esperienza ha, che si è mai governata questa che non sa governarsi manco l'accento, aho, abbuè, al massimo il fotoscioppe? Bertolaso è un amabile coglione, un disastro ambulante, ci vorrebbe la Protezione Civile ogni volta che apre bocca e non è una sorpresa, bastava sentirlo in certe interviste d'epoca: la fanfara della fuffa, il vuoto sottovuoto spinto, un supereroe delle banalità. E poi conta zero, è l'ultimo Rockfeller in mano a Berlusconi, il quale se n'è accorto pure lui: l'alternativa, ma adesso fanno insieme il ticket, sarebbe Alfio Marchini, questo Isabello di Castiglia che la dà a tutti e nessuno se la piglia, uno che come orizzonte culturale ha “Totti e Spalletti”, diffidare sempre di quelli con la ciuffera abbronzata che poi si scopano le compagne di classe della figlia. Poi c'è il meglio ovvero la Raggi, questa grillina che come simpatia non è seconda a nessuno neanche alla presidenta Boldrina: ma perché io dovrei dare fiducia a un'avvocaticchia fallita che va a prendere ordini dal figlio di Casaleggio, che poi sarebbe il vero sindaco e cioè un alienato erede di un alienato, il profeta della trasparenza totale che si copre con la maschera da sub, che “gli parli e non ti risponde, ti guarda e non risponde” (e va beh, curatelo)? E su, capiteli 'sti romani se quel giorno invece che alla cabina elettorale vanno a quella di Freggene (detto alla Meloni), in certi casi l'unico qualunquismo è votare purchessia.

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