A Caivano, dove mangiano i bambini, per inchiodare un mostro che tutti conoscevano come tale ci è voluta la testimonianza di altre tre vittime, piccoli rimasti vivi a differenza di Chicca, scaraventata dal balcone perché si ribellava agli stupri. E lo sapevano tutti e tutti sapevano che il pedofilo seriale, Raimondo Caputo detto affettuosamente Titò, stuprava qualsiasi infante gli riuscisse di trovare a cominciare dalle figlie. Mostro in un palazzo di mostri, dove i bambini volano giù dai balconi e le madri a quelli che restano vivi dicono: poi passa. Mostro in un palazzo di mostri in un quartiere di mostri, roba che neanche Tarantino, neanche Romero potrebbero immaginare. Mentre scrivo intervistano al telegiornale l'ennesima inutile sociologa politicante, una di Save the children che fa retorica d'accatto, che ripete “i bambini non li ascoltiamo” ma chi ascolta chi in un incubo dove il più pulito, il più umano è in fama di cannibale? Anche la polizia, la magistratura, fanno buon viso, si arrendono, tutti sanno chi è il caro Titò ma fino a che si può si tira via, si lascia correre, che poi passa, ci vogliono dopo due anni di omertà le verità vere di tre bambini a tirare via il velo sordido dal palazzo di mostri, ma fino a quando? Fino a quando il caro zio Titò resta dentro, fino a quando non partono le interviste alla brava gente di Caivano che dice è uno giusto, uno di noi, è tutta una manovra, andate a cercarli altrove i mostri, che noi stiamo bene così? A Palermo la folla ha appena circondato, minacciosa, delle volanti della polizia per fare scappare notori criminali, a Napoli è la regola che la gente scarichi addosso agli sbirri di tutto dai balconi, pitali, perfino cessi, e che in certi quartieri neanche gli sbirri entrano se non in falange di guerra. E tutto si deve reggere su una pax armata e fetente, perché se a Caivano col 100% di camorra ci vai con le cattive o fai tabula rasa oppure la reazione è l'inferno e a volare dai balconi non sarà più solo qualche bambino ogni tanto. A Crotone, città fra le più infiltrate di mafia e col reddito pro capite più basso, hanno programmato festeggiamenti sine die per la promozione in serie A, forza Crotone! L'Italia riparte, dice il premier di turno che fa professione di ottimismo, ma nei palazzi dei mostri nei quartieri dei mostri non riparte mai niente, si ricicla l'orrore che seppellisce i bambini e dura. “Dategli la castrazione chimica” dicono adesso per lo zio Titò, e a dirla tutta sarebbe ancora poco ma già domani salterà fuori il primo a dire che Titò è 'nu bravo guaglione e tutto ricomincerà da capo perché nel palazzo dei mostri nel quartiere mostruoso di Caivano non c'è nessuno con la fedina pulita e tutti si fanno i fatti mostruosi loro e le mamme ai figli dicono “poi passa” e le mettono agli arresti domiciliari, ciascuna nella sua cella del termitaio infame, regine di un'abiezione domestica che non passa mai.
Ma queste cose prova a farle scrivere al Corriere della sera, inchiavardato al "garantismo" per coprire altri fior di delinquenti,polemizzando su privacy, intercettazioni,custodia cautelare...Aspetta che Tito diventi un semi famoso e ci scappi un libro,ed ecco che l'omertà la faranno passare per cultura e servizio pubblico.
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