Altro
giro (su Facebook), altro regalo. A dispetto delle avanguardie
ambientaliste che han fatto dagli Appennini alle Ande per tornare al
loro paese “a votare per il referendum e votare sì” (alla faccia
del chilometro zero), a dispetto anche della propaganda
lievissimamente faziosa delle varie Gabanelli, Dagospia, preti e
giudici costituzionali, è andata come è andata. Col risultato che
segue: se il referendum riusciva, era la volontà popolare, che va
sempre rispettata, che è sacra; siccome non è riuscito, allora
siamo un popolo di merda in un Paese di merda che non merita la
democrazia (articolo di cui certi avanguardisti si riempiono la bocca
senza minimamente conoscerlo), che ha tradito la libertà, che sputa
sulla memoria dei nonni che, come diceva il prof. Marcellini, hanno
dato la vita hanno dato la vita hanno dato la vita. Per cosa? Per
concederci questo diritto, che tuttavia, declinato in forma di
ricatto, è da intendersi come dovere assoluto e perenne, stante
l'uso compulsivo dell'istituto. Conclusione: avremmo spento il mare,
devastato l'ambiente, mancato di rispetto a “Francesco” (che non
è nostro nonno), stuprato la democrazia, violato il futuro dei
nostri figli, condannato il pianeta; ci riveliamo irresponsabili,
cinici, stupidi, criminali come le mafie e peggio dell'Isis; siamo i
soliti fascisti, pezzi di merda, trivellatori, qualunquisti, boia,
servi dei petrolieri, schiavi del sistema, scafisti, stragisti,
pedofili, ladri, ritardati, figli di puttana e figli di Renzi. Il
fatto che uno, dopo essersi doverosamente informato (a differenza di
tanti scatenati), abbia concluso per l'infondatezza dell'ennesimo
referendum con tutta evidenza pretestuoso, non potendogliene fregare
di meno di Renzi, non rileva: collaborazionisti, infami, ciaoni,
dovete crepare. Ecco, io per simili illuminati, tolleranti,
antirazzisti, sempre disposti ad accogliere e valorizzare le culture
“altre” nel segno del rispetto del dissenso, dell'armoniosa
convivenza dei diversi, del sereno confronto tra posizioni discordi,
io verso questi democratici, dicevo, avrei giusto un'ombra di sospetto.
Per questi tristi figuri voto-dipendenti il 2011 dell'acqua pubblica no nuke aveva infatti rappresentato la riscossa della democrazia, il tripudio del senso civico, la vittoria dei degni eredi dei partigiani. Che fine avranno fatto questi eroi della repubblica?
RispondiEliminavit
Giusto giusto, ne parliamo domattina...
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