Dell'inchiesta sul
petrolio in Basilicata non scrivo perché non ci ho capito niente,
però ho una impressione: di una intromissione, anzi della solita
intromissione della fatale procura di Potenza, quella di Woodcock, il
pm che più le perde e più si agita, come fosse sempre alla ricerca
di una sponda politica; questa volta si direbbe l'abbia trovata in
Grillo e col traffico di influenze, che mi pare una fattispecie
peggio del concorso mafioso esterno, un po' da categoria dello
spirito. Non mi ispira, per dire, la faccia vagamente alla Peppa Pig
dell'ex ministro Guidi, ma non ho ancora capito di cosa sia imputata,
se è imputata (e risulta di no), a parte aver avuto a che fare con
uno che a guardarlo, subito pensi: questo è il più classico degli
sfigati intrallazzoni. Ma questi sarebbero anche affari suoi, dell'ex
ministra. Tutt'intorno, una demonizzazione demenziale verso il
petrolio, gli affari sul petrolio, il babau del petrolio, come solo i
grillini potevano scatenare, questa setta che è peggio di qualsiasi
malvivenza perché le racchiude tutte. Quello che indispone è
proprio la ossessione contro il petrolio, che però usano tutti:
escluderei che soggetti tipo Di Maio girino da un comizio populista
all'altro a dorso di mulo, e quanto all'alternativa sulle energie
rinnovabili o sostenibili, è pura demagogia da politicanti, gente
che non sa di cosa parla. Il petrolio no, il lavoro no, meglio la
Basilicata pastorizia e criminale, meglio l'eterna Montegrano del
familismo amorale e di Woodcock, che ci pensa lui a salvarla. Ho
anche un'altra sensazione, che questa inchiesta, prima di sgonfiarsi
come tutte quelle uscite dalla mitica procura di Potenza, serva ad
orientare l'imminente, assurdo referendum “contro le trivelle”.
Più in là non vado, perché è giusto che il popolo si sfoghi un
po' coi politici ladri e inquinatori, signora mia, ovviamente tenendo
al caldo il culo anche in aprile inoltrato grazie al riscaldamento e
facendo girare al massimo i rispettivi inutili computer. Poi, se
volete, ditemi pure che sono servo di Renzi, magari avendo cura di
specificare un solo motivo, legame o contatto anche alla lontana.
Sia il sì che il no al referendum hanno buone ragioni da poter vantare, e su questo meritava discutere approfonditamente. Non mi piace invece che il Governo inviti i cittadini a lasciar perdere e non votare. Sentirmelo dire mi fa' venire la voglia di far proprio il contrario
RispondiEliminaNo. Le buone ragioni dei fannulloni del sì sono: 1) noi comunisti dobbiamo dare un segnale 2) Io sono Erri de luca e sono antagonista.
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