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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

IL BILANCIO DEL 2017, UN ANNO DI OCCASIONI SPRECATE

IL BILANCIO DEL 2017, UN ANNO DI OCCASIONI SPRECATE

INDOVINA CHI NON VIENE A CENA

O rbene ammetterò, forte e chiaro, poffarbacco, che io mi sarei anche arcistrarotto i coglioni della pornografia sociale da “adotta un migrante, invitalo a cena, tienilo con te”, dal papa in giù (o in su). Ma invitalo tu, se ci tieni tanto. L'imperativo categorico non lo sopporto più, non spetta a me pareggiare i peccati del mondo, per questa storia il mio Paese succhia già adesso 14,7 miliardi l'anno, destinati a triplicarsi nei prossimi due decenni, altro che corridoio umanitario, e, naturalmente, il grosso rimane a chi li gestisce pro tempore, istituzioni pubbliche, laiche, religiose, tutti ci fanno su delle creste colossali, e il resto mancia elettorale. Mi spiace per chi se la passa male, e nessuno può capirlo più di me, ma, d'altra parte, ne ho altrettanto piene le balle di veder gente che mentre mi pretende l'obolo mi ride in faccia, considerandomi con tutta evidenza un coglione (ogni etnia è razzista a mamma soia, viaggiare per credere, basta avventurarsi a

IL FARO 47 E 48 / 2017

Questi sono gli ultimi due numeri del Faro in formato settimanale. Dall'inizio del 2018, il Faro diventa quotidiano, tramite un apposito blog cui potranno accedere solo gli abbonati. Spero così di potere offrire contenuti ancora più tempestivi, stimolanti, in linea con l'attualità. Ogni giorno un articolo nuovo, lungo, approfondito, dettato dagli avvenimenti in corso. Grazie per il sostegno e la simpatia, grazie a chi vorrà esserci ancora in questo punto e a capo. Info: maxdelpapa@gmail.com

LE STATUE DI CERA SIETE VOI

LE STATUE DI CERA SIETE VOI

CIVITANOVA MARCHE, VIAGGIO ALLE ORIGINI DEL CASO "PORNO PALME"

CIVITANOVA MARCHE, VIAGGIO ALLE ORIGINI DEL CASO "PORNO PALME"

TREMENDO E GRATIFICANTE

Alla fine di ogni anno si dice che il prossimo andrà meglio, invece le cose si complicano ancora di più. Per me è stato un calendario assurdo, durante il quale ho lavorato senza tregua ma mi ritrovo più in rosso di prima (anche grazie al ciarlatano Renzi che ha disposto il pagamento anticipato dell'IVA e perfino a prescindere da quanto realmente avrei incassato, oltre ad avere alzato costi, tributi e imposte per i cosiddetti autonomi come me). Non è mai stato tanto difficile, ma anche, per altri aspetti, così gratificante: certe avventure, come i due megaconcerti legati a San Ginesio, li porterò per sempre con me, ogni momento, ogni difficoltà e voce e sorriso. Un anno che per me è finito l'ultima settimana di agosto, quando mi sono ritrovato dalla pozzanghera di mare casalingo a una corsia di ospedale contando le ore che restavano a mia madre. Lei invece è ancora qui e per me è strano ritrovarla stasera alla cena della vigilia insieme a mio fratello. Certo, l'occasion

LE CADUTE DEL MANGIAR SNOB

LE CADUTE DEL MANGIAR SNOB

MA LA COLAZIONE NON BASTA

Dirò che io, distante in modo angoscioso da qualsivoglia forma di benessere e di sicurezza come sono, mi trovo d'accordo con il sindaco di Como che, in una ordinanza, ha vietato l'accattonaggio in centro città per 45 giorni, vale a dire il periodo delle feste. Sono d'accordo, e più mi ci sento ascoltando il piagnisteo o ipocrita o vaneggiante dei vari angeli, volontari, coscienze sociali che vogliono un mondo diverso, come se qualche ciotola calda fosse mai servita ad estirpare la fame nel mondo e dal mondo. “Non possiamo più portargli la colazione!”, piagnucolano, più per loro stessi. Come se la città non li riguardasse, come se ogni città dovesse riflettere una sorta di Calcutta volta a testimoniare le ingiustizie del capitalismo e dell'umano cinismo. Ma proprio no: una città è una entità da preservare, da tutelare nella sua bellezza e nella sua vivibilità, anche perché i cittadini pagano fior di tasse per questo. Non un biglietto da visita del vittimismo sociale

X FACTOR, LA FINALE

X FACTOR, LA FINALE

INDIETRO TUTTA E L'ITALIA PASSATISTA

INDIETRO TUTTA E L'ITALIA PASSATISTA

VERSO LA LUCE

Il giorno più breve è il 21 dicembre, solstizio d'inverno ma il giorno più corto è santa Lucia quando un tempo i bambini ricevevano i doni e santa Lucia era ieri, è passato, da qui in poi la notte non avanza più. Da qui in avanti, è un piccolo passo verso la riconquista della luce. Io ci arrivo senza forze, senza alzarmi riposato, senza ciò che dovrei fare per godermi la salute. Ci arrivo arrancando, ma continuo. Il reading teatrale a cui sto lavorando è a buon punto e subito dopo Natale cominceranno le prove vere: è qualcosa che volevo fare da tempo, e dentro ci stanno molte cose che volevo dire da tempo. Corinna ha avuto tante idee che mi sono piaciute, ha saputo integrare le mie in un lavoro coerente, tutto si va definendo. I brani a volte li avete letti, ascoltati, altri sono nuovi, ma un racconto li lega e dentro c'è un senso di ammissione, di presa d'atto: si parla sempre degli sconfitti a dovuta distanza, per compatirli, oppure invadendo la loro disperazione in

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Dunque Facebook censura perfino gloriose copertine di dischi già espressione di vitalità libertaria, di sana trasgressione. È il cortocircuito della weltanschauung, il trionfo di uno zeitgeist preoccupante, ma è anche la Nemesi per troppi Ponzi Pilati che per troppo tempo hanno assecondato le peggiori istanze del politicamente corretto, spingendosi all'abuso sessuale di apostrofi: amic*, compagn*, scrivevano per ostentare tensione sociale e appiattimento conformista/comunista. Bene, questo è il raccolto di quella semina, car* amic* e compagn* vicin* e lontan*. Inutile piangere sulla copertina versata, bisognava tirare fuori le palle (sì, le palle, i testicoli, quelle cose che hanno gli uomini maschi, non le persone in senso anodino, non gl* uomin* masch*). Bisognava reagire per tempo, sottrarsi alla dittatura della cialtronaggine. Invece avete assecondato le stronzate più miserevoli, i cessi senza distinzione tra pantaloni e gonnelle, la sessualità percepita, se uno ha l'

LA VELOCITA'!

Il flop fresco fresco del treno superveloce crucco accende in me futuribili rimpianti: come sarebbe bello, anzi come sarebbe stato bello, poter contare su un supertreno anche da noi, tipo quello giapponese che fila ad oltre 500 chilometri all'ora con punte oltre i seicento: ad un provinciale mai adattato come me, dannazione se avrebbe fatto comodo: salire, arrivare a Milano in un'oretta o poco più, sbrigare le mie cose, tornare in tempo per la cena. Allora sì che non mi sarei sentito staccato da niente, anzi avrei finito perfino per apprezzare a tutto tondo la fortuna di vivere al mare (e di poterci tornare nel giro di una compilation sparata in cuffia). Ma è ancora fantascienza: se voglio salire nella “mia” città, debbo alzarmi all'alba, arrivarci all'ora di pranzo (salvo ritardi), subire almeno un paio di cambi, arrivare già cotto e trascinarmi per tutto il giorno, e di tornare alla base in serata non se ne parla proprio: sono costretto a trovarmi un albergo, o u

LA MANIA PER I GENDARMI...

LA MANIA PER I GENDARMI...

QUANTO MANCA

Scocca il tempo a Natale, hai visto che luci spente, hai visto, l'anno scorso quel negozio non c'era, quello non c'è già più e mi gridava la schiena, quanti Natali addosso, il doppio di quanti avrò, il peso di questa vita che la spendi a buttarla, a sopravviverle stenti, dalle vetrine chiamano posti atroci, beffardi, più lontani a Natale. Ogni Natale. Tagli. Sono miraggi i giorni, cicatrici e rottami, te ne accorgi a Natale, ogni volta è qualcosa che non puoi più aspettare, ogni anno ingrigisce i riscatti mai avuti, un orgoglio archiviato, ti deprivi e ti eviri, disimpari a sognare. David Bowie era saggio, lancinato dal tempo che ti striscia, ti mangia, alla mia età s'è accorto che contava le assenze, lapidi da sfiorare. Ci ha fatto un disco e dopo, dopo un po' s'è ammalato. Più lui mi sento vicino che Il libro contro la Morte, ah, Canetti, che cerchi, che ti resta da dire, tutti quegli aforismi, così vani, pesanti. Ma io so che il tempo è un vuoto, qualcos

X FACTOR, LE PAGELLE DELLA SEMIFINALE

X FACTOR, LE PAGELLE DELLA SEMIFINALE

FARO 44-45/2018

44 - Per il pastone del telegiornale. Per le bugie di chi grida alla fine del mondo. Per chi dice che stiamo friggendo, bollendo, sciogliendo. Per chi insiste che i mali del mondo sono colpa nostra, tutta colpa nostra, solo colpa nostra, e che spetta a noi risolverli, e che se non li tamponiamo andremo all'inferno. Per gli schifosi fighetti dei licei bene, e per il sistema delle frottole legalizzate che li impanca. Per chi ripete che non c'è via d'uscita, non c'è exit, non c'è altra salvezza e non c'è altra speranza. Per chi va a molestare una famiglia del male quando il suo simbolo spira, per questo modo di vivere che non ci appartiene, anche se lo subiamo. Per abbonarsi al Faro: mail a maxdelpapa@gmail.com E' facile e costa poco. 45 -  Quando tutto va e viene preso per il verso storto, quando le storie con cui ti martellano sono storte, quando la cronaca con cui ti drogano è storta, quando ti dicono che morirai domani (arrostito, gelato, irradia

ADDIO A HALLYDAY, IL PRESLEY DI FRANCIA

ADDIO A HALLIDAY, IL PRESLEY DI FRANCIA

DIECI ANNI

Pensa, dieci anni che non sei e mi dimenticavo: troppo da correre dietro ai quasi vivi, padre mio, e mi sfugge la tua assenza. Dieci anni e non credevo possibile scordare. L'ultimo respiro che ti lascia pupazzo, l'ultimo battito del polso in mano mia. Dieci anni, cento anni, un giorno. Certe mancanze non passano. Pensa, io qui tutto uguale, uno schifo, la vecchia fatica più bianca, la solita disillusione che ti feriva: non so come, avevi più interesse tu alla vita, forse perché ti lasciava, perdeva i pezzi di te. Pensa, ancora qua a rimpiangere chissà cosa e perché, cosa non siamo stati, non abbiamo avuto. Le occasioni buttate. Pensa che nel frattempo tutto è peggiorato. Che ne ho pieni i coglioni, padre mio, vorrei tanto sparirmi e sia finita, che il silenzio del buio abbia un riscatto. Invece c'è ancora gente che mi aspetta, crede di vedere in me cosa non sono. Pensa, che nausea scrivere, questo veleno che mi nutre. Scrivere a chi non c'è mai stato, e i suoi rico

IL SESSO DI MIA MADRE

Ho aiutato mia madre a cambiarsi, non è ancora in grado di cavarsela da sola e chissà se potrà mai tornare a farlo. Non era la prima volta, non sarà l'ultima, questa mattina però è stato diverso, la madre che ricordavo ingenuamente vergognosa fino alla mania si è spogliata come se non ci fossi. Ho visto il suo sesso come mai prima, ho avuto un pensiero strano, che io ero uscito proprio da lì: quante vite fa? Davvero per un istante ho sentito riavvolgersi tutti i miei giorni fino all'ultimo, ed erano tutti inutili. Io mi sentivo invecchiare in un attimo, il film di me stesso che s'inchiodava come una freccia davanti a quel sesso. Mi trovavo lì, in piedi mentre lei provvedeva in qualche modo alla sua persona, ed era una cosa normale per quanto fosse ingiusta, intimamente atroce; uno squallore quasi affettuoso. Ho sentito l'amarezza profonda di chi si sente ingannato dalla vita, preso in giro da un Dio ignobile, meschino. Sentivo che l'intera vita non era servita

IL PRIMO SMS COMPIE 25 ANNI: COSI' E' NATO UNO TSUNAMI

IL PRIMO SMS COMPIE 25 ANNI: COSI' E' NATO UNO TSUNAMI

X FACTOR, LE PAGELLE DELLA SESTA PUNTATA

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