Solo nel mare mi sento
felice perché mi perdo, mi purifico, mi lascio andare, relitto
pensante, ricordo emozioni, accadimenti Poi mi riscuoto, fendo le
onde con la prua del mio corpo teso. Mi sento rinascere dentro il
mare, mi sento cambiare, mi trovo; vivo. Mi piace sentirmi l'acqua
sul corpo, vedere le gocce, immergermi ancora e dopo stendermi,
sentire le onde, mi piace quel senso di igiene assoluta, di corpo
liquido immerso nell'acqua. E amo tornare, quando fa caldo, tornare
dentro, lasciarmi cadere, amo nuotare senza pensare e ritrovarmi
lontano da dove. Porta via caldo, sudore, fatica, lava via il male, i
cattivi pensieri. Portami dove non sono mai stato, non sono più, non
sarò mai, per il solo gusto d'immaginarmi qui. Diranno che sono
segno d'acqua, ma io non credo agli oroscopi, io sono figlio del mare
perché ci stanno i miei geni. Mia madre, ragazza, rischiò
d'affogare, la salvò un bagnino, oggi non sarei. Ma io resto legato
al mare, anche se mi ha portato via gente, anche se non è un attimo
e non ti puoi fidare. Quando sono nel mare io sono mare, parte
dell'acqua, e non vorrei cambiare. Non vorrei uscire, mai più, mai
più. È l'unico posto dove dimentico il mio esilio, tutte le
responsabilità si perdono, ed io ritrovo un senso proprio perché
l'ho perduto. Sono immerso, non devo più rincorrere niente, mi
abbandono alla corrente, alla felicità di una deriva.
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