E' domenica e con mia
moglie ci concediamo una follia: un aperitivo dopo cinque o sei mesi.
Ma al primo sorso già finisce per traverso: il solito
bambino-caterpillar, prima comincia a saltellarci intorno, poi
accorcia le distanze e ci finisce addosso, quindi decide di pulirsi
le mani sul mio piumino. Seduta vicino c'è una tavolata di liceali o
giù di lì, le donne sembrano uscite da un reality della De Filippi,
i mezzi uomini pure, parlano di depilazioni, di creme, più i maschi
che le femmine, ogni tanto una, per decenza, dice all'infante infame:
non dà fastidio. Quello, rinfrancato, comincia a imperversare, apre
il frigorifero delle torte, cerca di scassinarlo, parte con la
gimkana fra i tavoli ed io mentalmente parto con raffiche di
blasfemie e di aspirazioni irriferibili. Nella mia irritata
impotenza, si fa strada l'istinto da cronista: ho di fronte un
perfetto modello di società italiana (o europea?): il piccolo
stronzo lasciato allo stato brado diventerà fatalmente un balordo
giovanile, con la mamma consapevole su Facebook pronta a difenderlo
oltre ogni limite. Certo, non scopro nulla, sulla questione figli
viziati-genitori felloni sono stati già scritti fiumi di parole,
Luca Goldoni ci ha lasciato raccontini irresistibili. Però mi pare
che la situazione vada ulteriormente peggiorando, siamo di fronte al
nucleo quattro punto zero stronzi. Gente insopportabile, indegna di
stare in un consorzio civile e non m'importa se l'unione fa lo
sfacelo, se così fan tutti. Noi abbiamo scelto di ignorare, di far
finta di niente, di tutelare la nostra civiltà, ma la verità è
che, usciti, ci siamo sentiti due merde, perché non è dignitoso
farsi cagare in testa da un moccioso quando ci si concede due
Negroni. Non lo è dover tacere per non trascendere; d'altra parte, a
protestare ci sarebbe scappata di sicuro la lite, dato il livello da
celenterati di quella cricca di stupide e di mezzeseghe. E io di
litigare sono stufo, ne ho fin quassù, chi me lo fa fare ancora a 53
anni suonati? In sostanza, è un casino, un maledetto casino; una
soluzione dove perdo sempre: se lascio perdere, ci rimetto in
dignità, se reagisco ci rimetto in decenza. In entrambi i casi, non
concludo niente. Amen, avete vinto. Ma nessuno potrà impedirmi di
pensare che mi date il voltastomaco tutti, vi disprezzo come vongole
chiuse, vi detesto oltre ogni limite, da zero a cento anni, e non mi
interessa stabilire se sia più testa di cazzo chi alleva o chi è
allevato; concludo con l'imperituro grido di André Gide: “Famiglie,
io vi odio”.
Ti dico solo che una volta su un bus ho chiesto a una ragazzina che si stava facendo un selfie di smetterla perché non volevo finire nella sua continua carrellata di foto e lei m'ha risposto "Cazzo, sorridi, non fare il vecchio di merda". Io ho ripetuto di smetterla e la madre si è voltata ammonendomi, dicendomi che dovevo trattare bene sua figlia e come mi permettevo, chi cazzo pensavo di essere. Per fortuna son sceso.
RispondiEliminaChiediti perché io non scrivo MAI in favore delle nostre giovani risorse, a prescindere.
EliminaPerò scrivi volentieri dei VIP' s che vanno in vacanza col jet privato poiché " se lo possono permettere". Le ragazzine cominciano a prendersi " permessi" sul bus e niente niente si predispongono ai reality di Maria; alla peggio a chiagnere a c' è posta per te...
EliminaNon ho scritto di nessuno che è bravo perché può permettersi il jet privato e non c'è correlazione con dei mocciosi violenti e arroganti. Purtroppo, questo ossessivo insiste nel cercare la mia considerazione con messaggi sconclusionati o bugiardi che di solito cestino; faccio una eccezione per invitarlo un'ultima volta a cercarsi un manicomio, o un centro sociale. Prima della Basaglia, quelli così venivano contenuti.
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