e su tutte le piattaforme di ebook
Perché i
giustificazionisti, più o meno melliflui, dello stragismo islamico
mi irritano e, dopo un certo numero di contorcimenti, tolgo loro la
possibilità di continuare? Anzitutto per la mancanza di rigore
logico. Contorcersi, giocar di sponda, alludere, sono tutti esercizi
che qualcuno trova affascinanti, ma per me sono solo indice di una
difettosa connessione dei pensieri, e di quelli verso la realtà.
Tradiscono tutta la fragilità di chi, volente o nolente, ha ceduto
ad un certo indottrinamento e non può né, per ciò stesso, vuole
risolversi ad uscirne. Insomma, l'unica realtà che vede è quella
che non c'è. In altre parole, mitizza. Mitizza quelli che lo odiano,
che vorrebbero annientarlo. Non è un problema mio, potrei osservare.
Invece lo è, perché questo modo labile di ragionare, che porta alla
giustificazione, alla confusione, scatena effetti collettivi, che
riguardano anzitutto le vittime (non più viste come tali o almeno
mescolate con altre vittime, in modo da confondere e infine annullare
le responsabilità e riabilitare i carnefici). Il processo è lo
stesso degli anni di piombo, fatto salvo il poco che c'è da adattare
alla situazione attuale. Su quelle mitologie assurde e sgangherate ho
scritto il nuovo saggio, anche per dimostrare che certi modi perversi
di pensare, di cogliere i fenomeni, si ripetono inesorabili (ragione
per cui li riconosco e mi indispongono) e si ripetono perché si
figliano: i figli somigliano ai padri, la quercia fa la ghianda e la
mela non casca mai lontana dall'albero. Parlare male è pensare male,
cambiare il significato delle parole, o equivocarlo, porta a
conseguenze devastanti: il terrorismo degli anni Settanta fu imposto
da una minoranza esilissima, che però insanguinò un Paese per oltre
10 anni; il terrorismo islamico di oggi è pure una minoranza, ma
l'unica attiva (e per questo in espansione), mentre il grosso
equivocato per “moderato” è se mai indifferente o morbidamente
complice. Oggi come allora. Questo breve saggio va inteso come il
completamento di “Suggestionabili”, del 2013, e diventa il terzo
capitolo di un ciclo inaugurato con “Misteri Dolorosi”, che fu il
mio primo ebook in assoluto, e, assieme proprio a “Suggestionabili”,
rimane uno dei più fortunati. Segno che l'interesse, su questi temi,
non manca.
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