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CHI DIVORA


Ora chi ammazza un fiore? Chi gli spezza il cuore, lo strizza fra le mani finché l'anima è polvere per cani? Ora chi sfascia un fiore, cancella il colore, lascia povere ombre in occhi ormai lontani? Chi macella dolcezza, debella ogni carezza? Chi senza tremare compera innocenza o quello che ne resta, chi dall'altra parte torce la testa e dorme nonostante? Chi distorce in rabbia la speranza, chi scatena l'ultima empietà nella gabbia oscena d'una stanza? Chi dell'umanità fa una catena, passa il segno da cui non si torna? Chi condanna e si danna nell'eterno affanno dell'inferno che ha dentro, tutt'intorno, è lui stesso? Chi sperde i gigli in soffi di chiodi, li odia perché è un buffo pupazzo di niente? Chi divora un giglio, spegne il sogno puro, chi l'orgoglio più bello scaglia contro il muro dallo stagno d'un pugno? Chi aggiunge dolore al dolore, spreme sempre più male, orrore dopo orrore, punge il cuore, unge il mare, tinge di nero il sole e non s'accorge quanto è vero che non risorge un fiore?

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