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SOLUZIONE PAUL KERSEY


Uno dei due balordi maggiormente coinvolti nel macello del ragazzino di Alatri era stato scarcerato il giorno prima dal gip, che di fronte a un quantitativo industriale di droghe assortite non aveva ritenuto opportuno tenerlo dentro. Cosa che ha ispirato le più spericolate teorie giuridiche agli apprendisti avvocati e giornalisti all'università di Facebook. Ma non c'è niente di cui stupirsi: il giudice ha semplicemente applicato, con manica larga, come di norma accade, il quantitativo personale, il che ha messo prurito agli apostoli della non punibilità: non sia mai che si scopra essere una norma tendenzialmente demenziale. Lo stesso galantuomo era già noto, assieme al fratellastro, egualmente coinvolto nell'omicidio, per la particolare ferocia e brutalità, protagonista di atti di teppismo e violenza fin dai tempi della scuola. A conferma che, come dice l'immortale Paul Kersey (Il giustiziere della notte), “tutte queste belle teorie sul recupero, il perdono e il reinserimento sociale sono teorie”. Io infatti non voglio proprio più sentirne parlare, ne ho strapiene le palle: mai visto un balordo di quella risma che si riabilitasse, li ho visti solo peggiorare. C'è un grande equivoco qui, che poi non è un equivoco ma la più sporca delle malizie: la convinzione che debba essere la società a muoversi, a recuperare, e non il farabutto a cambiare andazzo, previa punizione durissima, senza sconti; dopo di che, ma solo dopo, se ne può riparlare e la cosiddetta società, qualsiasi cosa sia, ha il dovere di porsi il problema di un eventuale riscatto. Siccome questo non succede mai, si pretende sia la “società”, cioè le istituzioni preposte, a non punire, non esigere, non neutralizzare, non fare giustizia. I risultati sono quotidianamente riscontrabili, poi ci si può baloccare con le teorie ma la pratica va da un'altra parte e a volte finisce per investire proprio chi certa feccia la sostiene.

Commenti

  1. La fregatura è questo scopo riabilitativo e rieducativo del codice penale. Un po' come "nessuno tocchi Caino". Alla fine, è sempre Abele che la prende lì, sin dai secoli dei secoli.

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