L'eurofanatismo del
Foglio è da idioti: va bene essere antigrillini, ci mancherebbe, ma
l'antagonismo per partito preso è patetico. In realtà, questi del
Foglio sono degli snobbetti che si ritengono molto sottili, da
Ferrara hanno ereditato la propensione alle capriole e il buon
Cerasa, non so bene se figlio d'arte o solo raccomandato, si adegua.
Ma il loro machiavellismo alla romana si fonda su argomenti
arzigogolati quanto inconsistenti come i festeggiamenti per i 60
anni: andremo, faremo, cambieremo, siamo tutti uniti, giriamo belli
tranquilli, siamo in pace. No, siamo in guerra. No, non giriamo
tranquilli. No, non cambieremo niente perché la Germania non ha
alcun interesse e l'Europa Unita è solo lei (l'altra potenza
fondativa, la Francia, si è persa per strada). No, l'euro non ci è
convenuto, ha alimentato maggiore pressione fiscale, minore
propensione al risparmio e all'imprenditoria, le aziende sono
strozzate, non esiste più sovranità. No, il mantra “deve pensarci
l'Europa”, “l'Europa non vuole” è un esoterismo senza senso (e
senza dignità è accettarlo tutte le volte). E uscire dall'euro,
eventualmente, non significa tornare alla liretta con un colpo di bacchetta, significa
riappropriarsi di una politica finanziaria ed economica nazionale.
Pochissimi sanno che, ai tempi di Maastricht, tutti gli Stati
sottoscrissero una clausola detta opting out, che dava il diritto di
uscire in caso le cose fossero andate male. Sono andate peggio, ma
nessuno la usa, a parte l'Inghilterra, perché l'eurodittatura
seppellisce gli eretici. Ha detto il presidente di cartone,
Mattarella: noi non torneremo ad una sovranità nazionale.
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