Dicevamo stamane che
Renzi è un bugiardo, specie quando sostiene di avere abbassato le
tasse. Ora lo dimostriamo. Con le liquidazioni trimestrali
obbligatorie da presentare, modificate dalla nuova legge di
stabilità, si perde già subito la facoltà di liquidare l’IVA
annualmente, quindi i debiti saranno calcolati trimestralmente (e i
versamenti 16/5, 16/8, 16/11, 16/3 anno successivo). Tradotto, l'IVA
la paghi subito, anche se sei a credito d'imposta. Questo non è
aumentarle, le tasse, col solito gioco delle tre carte? E' solo un
dettaglio: tributi vecchi (incrementati) e nuovi imposti dalla UE
spuntano da ogni parte in ossequio all'esoterismo demenziale dei
conti in ordine, e l'incremento del prelievo da fonte centrale si
somma a quello imposto dagli enti territoriali, cui per una serie di
ragioni e di meccanismi è negata la possibilità di ricevere
emolumenti. In sintesi, le tasse non possono che aumentare
perennemente per effetto dei parametri di Maastricht, del patto di
stabilità, e da ultimo del cosiddetto Fiscal Compact che ha un nome
falsamente simpatico ma è un Olocausto: impone infatti, in
peggioramento dei parametri di Maastricht, l'inserimento in
Costituzione dell'obbligo del pareggio di bilancio, di non superare
la soglia di deficit strutturale allo 0,5% (1% per i Paesi che hanno
un rapporto debito-Pil inferiore al 60%) e la riduzione nell'arco di
20 anni della quota del debito eccedente il 60% al ritmo di 1/20 (5%)
all'anno. Più altre prescrizioni ferree, dettate in pratica dalla
Germania. Con obiettivi così drastici, e peraltro impossibili da
conseguire, non resta spazio alcuno per il risparmio, la crescita, la
competitività. Tranne che per la Germania, la quale, ma questo non
lo dice nessuno, ottenne in deroga la possibilità di finanziare
statualmente le aree depresse dell'ex parte orientale, nonché una
conversione marco-euro alla pari fra la parte ovest e quella est,
dove la valuta nazionale era carta straccia. Sempre la Germania ha
ottenuto un tasso di cambio della lira a duemila lire, cosa che da
sola basterebbe per spedire Prodi e compagnia bella al plotone di
esecuzione. Tutto questo rende inevitabile un perenne aumento delle
tasse, che difatti sono cresciute in misura esponenziale, vedi caso,
dal 1992 in poi, così come rende puramente nominale il ruolo del
presidente del Consiglio il quale è vincolato alle politiche di
bilancio europee in tutto e non ha alcun margine di manovra. Per
questo appare al limite del surreale la faida in seno al PD, così
come la competizione elettorale di tutti i partiti: potranno,
d'accordo, piazzare qualche amante, qualche figlio, ma di fatto vanno
solo a prendere ordini, almeno fino a che restano in Europa. Ed è
davvero il colmo, sentire i superpopulisti filoeuropei, cioè
irresponsabili, strepitare l'allarme contro i populisti che si sono
resi conto delle sabbie mobili nelle quali andiamo sprofondando:
primo fra tutti Berlusconi, che il populismo moderno lo ha inventato,
incarnato, e che peraltro fino a poco tempo fa era critico nei
confronti dell'Unione Europea. Ma i nostri politici, si sa, sono
senza vergogna almeno quanto sono senza competenza.
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