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IL DISPIACERE


Qui in una nicchia di quieto dolore
Nel dispiacere che non sai capire
Che ti guarda coi suoi occhi di spine
E sai già che non rinuncerai
Alle continue rapine del mare
Al suo gelido, scuro tepore
Che qui giace, teso all'orizzonte
Risoluto contro muri di pioggia
Sbatte, rimbalza sulle ore
Sull'anacoluto di un'estate
Bella quando arriverà se mai
Qui in attesa, lurido di pianto
Per l'eroe che cade, che non è
Più quello di prima e il suo coraggio
E' ruggine, non lo salva la brina
Dell'orgoglio. Ogni giglio spezza
Il profumo nella sera che viene
Giunge da campane, sale i ponti
Chiude i conti, punge nelle vene

Commenti

  1. Che amaro splendore "Il Dispiacere". Splendida e difficile da sostenere.

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