NOTTE SERENA
La legge sul cosiddetto
biotestamento non si farà mai, oggi alla Camera c'erano tre vecchi
che leggevano il giornale e il modo di boicottarla, di distorcerla
che è già in atto fa schifo: nessuno obbliga nessuno a morire, si
vorrebbe, si dovrebbe se mai lasciare facoltà a ciascuno di vivere o
meno a certe atroci condizioni. Ma questo non è possibile perché
deve comandare lo Stato e deve comandare la Chiesa e deve comandare
la Chiesa-Stato, vale a dire che io, con davanti anni di paralisi e
di inferno progressivamente sempre più fondo, devo sopportarli
perché, là fuori, c'è qualcuno che sostiene di credere nel
Padreterno e in cambio ha avuto un posto pubblico grazie ai sindacati
cattolici, cioè ha corrotto in grazia d'Iddio e quindi si arroga il
potere di entrare nell'anima altrui e di orientarla. Ma io i
terminali, o se preferite i condannati, li ho frequentati. Li ho vegliati, soccorsi, sopportati,
detestati, amati. Io ho viaggiato con loro, riportandoli a famiglie
che a volte neppure li volevano rivedere. Io ho asciugato le loro
lacrime, le ho stravolte in una risata e dopo, da solo, ho pianto io.
Io li ho ascoltati nei loro racconti di vite piene di niente. Io li
ho consolati quando si accorgevano che neppure più quell'unico
mignolo, una mattina, riuscivano a muovere più. Io ho mentito loro
quando mi chiedevano, “Potrò mai avere un amore anch'io?”. Io ho
acceso le loro sigarette, spalmato il rossetto sulle loro labbra
inutili e essiccate dal dolore e sempre con voce diversa li ho
sentiti ripetere la stessa frase spaventosa, “Ma quando muoio io,
Massimo quando muoio finalmente?”. Io li ho vissuti, i terminali, e, se è lecito dire una cosa del genere, erano ancora meno gravi di quelli dei Fabo, Welby, quelli insomma sui quali si discute a termini legislativi. Certa gente spietata di che parla, di che cazzo parla?
Commenti
Posta un commento