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FARO 41-42-43-44/2016

Ci dovremmo preoccupare per i drammi di chi ha scelto di distruggersi distruggendo gli altri? E che dire, allora, dei distrutti senza colpa e senza colpevoli, del loro sbandare adesso, della distanza tra chi continua la sua vita, lambito appena, e chi invece si ritrova esule, profugo, terremotato? E che dire, dei fanatismi che non sanno curare loro stessi? Ancora: breve ritratto di una santona, Vandana, che piace molto a questo papa. Truffe che si cominciano a riconoscere, come quella del riscaldamento globale, e farabutti che domani verrano graziati, di certo, e reinseriti, come quello che ha ucciso un carabiniere pensionato, un uomo dalla faccia mite, che ha avuto l'unico torto di incontrare un criminale strafatto.

Due dischi da sentire, entrambi dal vivo, ma per ragioni diverse: Iggy Pop e i Rolling Stones a Cuba; e un libro da leggere, per diverse ragioni, "Sangue Occidentale, di due cronisti. Infine, un accenno, solo un accenno, alla sorpresa Trump. E allora...
... conviene immunizzarsi. Da chi? Dalle vallette di Baudo, stalentate che paiono bambolotti isterici; da chi di un referendum fa una guerra santa; da chi nelle troppe via Padova non ha mai visto niente e adesso vede tutto; da chi se starnutisce cerca la tua faccia; dai pessimi testimonial della fine del mondo; dai giudici che mandano liberi i criminali in fama di "risorse"; da quelli che fanno successo perché a dirne male ti pigli dell'omofobo (senza fare nomi, Mika). E, naturalmente, da chi non si abbona al Faro (è facile, basta una mail). Col racconto di un disco deludente quello di Sting, e di uno, invece, sorprendente: l'ultimo live dei Pooh.
Il Faro è il vaccino giusto. Assumilo ogni settimana. Basta una mail.

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