Non
ho mai creduto che questo fosse un Paese "fobico": becero
sì, fobico o razzista no perché è troppo svaccato il popolaccio
italiano per impegnarsi veramente. E poi, come argomentava
Montanelli, come fa una nazione di profughi ad essere xenofoba? Non
mi bastano i cori imbecilli allo stadio o le battute, più o meno
divertenti, sul sesso, il razzismo è una condizione diversa,
pervasiva, alberga nella genetica sociale, non nell'aneddotica.
Specie se ogni minimo sintomo viene reso oggetto di fatwa da
isteriche vestali della parità di idiozia. Detto questo, una
generalizzazione me la concedo: a me pare che gli uomini siano (o
siamo, se preferite) sempre più mostri: c'è una casistica che non
lascia scampo. Donne bruciate vive, massacrate, avvelenate, torturate
in tutti i modi, tampinate, stalkerate e il balordo di turno che alla
fine mormora, non so che mi ha preso, come se fosse una
giustificazione. Sulle cause ci si può confrontare - io vedo un mix
di malinteso malinteso senso cattolico del possesso maschile,
mammismo che si contorce in pretesa di supremazia, onda lunga di
codici penali che fino a pochi anni fa punivano la fedifraga e
giustificavano il maschio infedele, logica, si fa per dire, dell'usa
e getta e della cancellazione per cui se tu non fai come dico io, io
ti annullo, ti rimuovo e per sovrappiù elimino anche il frutto del
nostro amore. Ma non sono le matrici che mi preme discutere qui.
Preferisco ancorarmi alla nuda cronaca e con ciò mi pare giusto
ammettere che i maschi sono mostri. Da quando e da dove risalga
questa degenerazione umana, in epoca di politicamente corretto
ossessivo, io non saprei e in fondo non ho neanche voglia di
approfondire. Sta di fatto che i cosiddetti femminicidi sono non più
all'ordine del giorno, ma dell'ora. Fossi una donna, avrei paura a
uscir di casa; e non mi basterebbe il luogocomunismo boldriniano del
non rinunciare ai propri diritti: per esercitarli, i diritti, occorre
esistere, primum vivere deinde filofosare con le lenzuola rosse alle
finestre. Ecco perché, da uomo, da maschio, mi sento di dire alle
femmine di non fidarsi di nessuno di noi; di vederci sempre - è
odioso ammetterlo, ma va fatto - come potenziali minacce, tipo la
belva addomesticata che però resta imprevedibile; di dubitare
sempre, anche dopo cent'anni; di non pretendere la nostra santità,
questo no, ma di insospettirsi al primo sgarrare, sì; di non
sottovalutare o, peggio, rimuovere, segnali allarmanti (senza fare di
ogni scenata di coppia un segnale irrevocabile, altrimenti ci
giochiamo anche i siparietti alla Vianello-Mondaini o alla "Signore
e signora" con Buzzanca e Delia Scala: un minimo di buon senso
deve comunque imporsi). E comunque, una volta maturata la convinzione
che il marito, o fidanzato, o compagno, o amico, è inaffidabile, un
taglio netto, totale, irreversibile: mai più vederlo, sentirlo,
nessuna "ultima possibilità", nessun incontro
chiarificatore in extremis e, se quello insiste, entrare in un bunker
mentale e avvertire subito, a raffica, chi di dovere, a cominciare
dalla cerchia degli amici. Da maschio, da uomo, vorrei anche
avvertire le gentili signore che gli uomini ci marciano perché, da
uomini bestioni, intuiscono però che la cosiddetta giustizia, se
arriva, arriva comunque in (fatale) ritardo; sanno che una eventuale
denuncia per maltrattamenti o persecuzioni, ha buone probabilità di
venire anestetizzata a lungo, troppo a lungo. Perché gli uomini
bestioni contano di farla franca e in effetti a volte ci riescono: un
bel piagnisteo, di solito, scampa l'ergastolo, il che significa che
una condanna anche a vent'anni poi si risolve in un paio di calendari
sbarrati e il resto dal don Mazzi di turno a far barchette di carta
(e a individuare nuove vittime). Gentili signore, vanno bene i
diritti ma il primo diritto che avete è quello di non fidarvi di una
genia ignobile come quella che siamo diventati noi maschi. Tutti no,
ma una clamorosa percentuale (in crescita), purtroppo, senz'altro.
Mettiamola cosi' - la "arrostita" uso il termine di Feltri, era uno scricciolo. L'omicida (che fra l'altro sembra il gemello di MarioPio Calabresi) era ossessionato, la polizia o CC (meglio) se gli avessero fatto una visitina e dargli una tiratina di orecchi - chi sa.
RispondiEliminaMa se la vittima e la madre non sporgono denuncia e non si danno da fare ? In Ammeriga, dove orrore - orrore - le armi si possono detenere, probabilmente lo scricciolo si sarebbe dotata di una pistola e il gemello di Calabresi (stessa razza stessa faccia) se la sarebbe data a gambe. Qui siamo TUTTI indifesi.
Che siamo indifesi è vero.
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