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IO NON SO


D'un tratto mia madre mi bacia, "caro il mio bambino". Credo mi voglia dire che qualcosa in me le ricorda la sua stagione migliore, quella di giovane mamma e moglie felice, che mi aiutava a fare i compiti. Ma quel qualcosa che lei rivede in me è precisamente quello che sento d'aver perso. Temporali nel mio cuore, da quanto tempo ormai? Ho visto tante cose, tanta morte, tanto squallore, ma non è questo ruolo da spettatore, da narratore della vita volentieri partecipe, ad avermi cambiato più di quanto possa cambiare un uomo; forse sono state le infami persone, tante o poche che fossero ad avere inciso nella mia anima. Sì, io ero un caro bambino, diverso dagli altri, più fragile, più disarmato ma più felice anche, di quella felicità che conosce solo chi prova i brividi nella schiena, chi ascolta un filo d'erba crescere. Privilegi di una vita sensibile, sensuale se vuoi, che ho sempre tentato di trasmettere agli altri: ne ho fatto un mestiere, e quel mestiere è diventato una vita. Tutto mi feriva, tutto m'innamorava. Tutto mi uccideva e insieme mi rinasceva. Cosa sono adesso, con tutto il peso dei miei incubi addosso, incubi fatti di ricordi, di cose davvero trascorse, di un continuo ripartire, io non lo so più. Cosa rimane di me, coi miei troppi traslochi, i miei dialoghi col mare, gli addii di troppi amici, l'amarezza che mi accompagna sempre, il silenzio dei miei passi soli, le domande a uncino che rimbombano dentro, io non lo so. So vedere il peggio che arriva, anche per chi non lo vuole vedere. So capire se chi risplende di santità è un porco, e del dolore qualche volta ho fatto poesia. Soffrendone io per primo, perché non puoi trasmettere davvero il dolore se non ne esci segnato. Ma cosa rimanga in me, questo davvero lo ignoro e non posso chiederlo all'intuizione di una madre. Dicono che lo sguardo non cambia, che qualcosa nel profondo rimane. Io nel profondo ho sempre sentito la disperazione del vivere, ma medicata da tante cose. Adesso è rimasta solo lei, si fa sentire nel battito delle ore scure. Perfino il bacio di mia madre mi sconvolge.

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