Da un po' di tempo vedo
gente anche ragionevole, che ricordavo mite e disposta a ragionare,
scatenarsi come ultrà: tutto è sotto attacco, tutto è regime, la
Costituzione che non si deve toccare, quelli dell'Anpi da sostenere
anche se mettono becco dappertutto come i vescovi, le riforme che ci
scaricano in fondo a una dittatura. Benissimo. Io da tempo ho
accettato l'idea di non aver voce in capitolo e in fondo mi sta bene
così. Però mi sorge il sospetto che tanta furia democratica sia in
realtà per mantenere i propri diritti più che i diritti in senso
lato, quanto a dire la fottuta paura di finire come gli ultimi, gli
abbonati all'abbandono. Perché non ho mai sentito nessuno
preoccuparsi per chi (come me) di diritti non ha mai avuto nemmeno
l'ombra (e magari adesso passa per sfigato, perdente, nullità) in
una vita di lavoro fatta solo di obblighi, per la semplice ragione
che dovevamo funzionare come ammortizzatori, materassi di uno Stato
sociale-cicala che tutto travasava addosso a chi i diritti bene o
male li aveva. Una situazione greca, che piace alla gente che piace ma che alla fine fatalmente chiede
il conto. Ma si pretende che a pagarlo, questo conto, siano sempre e
solo quelli abituati a pagare, tanto sono avvezzi ai salti mortali dal trapezio.
Com'è che di noi sfigati Iva nessuno, ti dico nessuno, nemmeno il
destino mai si preoccupa? E quando sento parlare di liberismo spinto,
mi viene da ridere: andate a verificare quanto c'è di liberismo in
questo Stato-omnibus che delizierebbe Hegel, dove l'attuale premier,
come gli altri, al di là delle chiacchiere pratica le solite
politiche di assistenzialismo elettorale (i 500 euro ai prof e poi ai
diciottenni per meriti anagrafici, così possono fumarseli in
delizie gabellate per accrescimento culturale*), a costo di incrementare un
debito pubblico già incontenibile, sguinzagliato dall'osceno
compromesso con l'UE: tu ti tieni tutti i poveretti che sbarcano, noi
ti autorizziamo la flessibilità, cioè il diritto a sforare; tanto,
tra uno o due anni, verrai rimosso e sostituito con un altro Monti,
che manderà in giro le pattuglie della Finanza a caccia di multe e
di scontrini, ammazzando sempre e solo quelle anime morte che noi
siamo, partite Iva per mai più ritornare. Le riforme sul nostro
regime, più volte promesse annunciate strombazzate, dove stanno? Le
innovazioni per distinguere i gioiellieri dai povericristi, che fine
hanno fatto? Mi rendo conto che può suonare come un discorso di
categoria, ma la verità è che a questo punto non c'è niente di più
lontano nella mia percezione: nessuna illusione, nessuna speranza. Mi
limito a constatare la teoria degli ultrà dell'immutabilità, fino a
che tocca agli altri, ai perdenti, ai rosiconi falliti.
* si vedano i docenti e studenti che investono in concerti, poltronissima, "siccome la musica è cultura"
* si vedano i docenti e studenti che investono in concerti, poltronissima, "siccome la musica è cultura"
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