Il mondo non ragiona. Il
mondo scambia il diritto alla libertà per diritto all'imprudenza.
Due ragazze argentine vanno all'avventura accettando ospitalità di due
sconosciuti balordi che le ammazzano: da che mondo è mondo uno si
chiede, ma perché benedette figliole non sono state attente? Ma
vanno di moda le campagne cinguettanti, così siamo tutti a posto con
la cultura dell'indignazione. Osservare che la libertà per ciò
stesso comporta elementari obblighi di accortezza suona
intollerabilmente offensivo, suona, chissà per quale misterioso
cortocircuito della logica, sessuofobo e reazionario. Ma la prudenza
vale per tutti, senza eccezioni e fin dalla notte dei tempi: è la
prudenza che ha permesso all'uomo di non estinguersi, anche se oggi
par diventata una colpa. Dire che uno deve poter fare quello che
vuole, senza tener conto del mondo, e un mondo crudele, significa
crearsi una realtà fatta di sogni. Non è questione di essercela
cercata o di lotta per i diritti, è il semplicissimo, banalissimo
dovere del buon senso che ogni essere senziente deve pur avere dai 6
anni in su. Ma non c'è verso. Il mondo ribaltato a colpi di tweet.
La presidenta della Camera Boldrini, che è una burocrate sovietica
col nasino rifatto, ci mette del suo invocando, dopo la legge
sull'omicidio stradale (firmato da Renzi con i parenti delle vittime intorno, in una cornice da Zecchino d'Oro), anche la legge sul femminicidio stradale,
forse dovrebbe pretendere anche una legge per punire i portatori di
testicoli a prescindere. La legge! Come se non fosse fatta per essere
aggirata, come se non avessimo visto, raccontato decine casi di
omicidio, di pedofilia, di crimini sanzionati con decenni di galera
bellamente aggirati da un patteggiamento o una alchimia premiale. Il
problema dei profughi, che però oggi vanno chiamati “migrantes”
anche se muoiono lo stesso, non fa un passo in avanti: è terribile e
disperante vedere di continuo bambini affogare o venire lavati in un
catino nel gelo di uno sbarco, ma confesserò che la scena della
ragazzina siriana velata che suona il pianoforte nella tendopoli, mi
ha messo addosso un fastidio invincibile: mi pare il solito modo
infantile di agghindare l'emergenza, cosa c'entrano “il trionfo
dell'arte” e “la cultura che sconfigge le ingiustizie e le
guerre”? Non sconfigge proprio niente, è una trovata sentimentale
e il sentimentalismo non ha mai risolto un problema al mondo; in
compenso risolve la fame quotidiana di chi lo agita, dietro campagne,
cinguetti e pianoforti c'è sempre qualcuno che ammicca sorridente.
L'Europa sul problema dei profughi e relative stragi resta
imperturbabile, motivo per cui i notiziari informano che
“in Germania si teme l'ascesa della destra populista che contesta
la politica della Merkel”. La politica della Merkel la conosciamo,
scaricare il barile preferibilmente sull'Italia, la destra becera non
è certo il massimo ma non lo è neanche una Europa cialtrona (anche)
di fronte a una catastrofe in perenne emergenza, e bollare come
reazionario populista uno appena dice “Non ce la faccio più”,
non è una risposta decente.
Commenti
Posta un commento