Giuro che non lo leggo
mai, perché il livello l'ho superato già in prima media. Ma ogni
tanto t'imbatti tuo malgrado nel peggio, proditoriamente, e strabuzzi
gli occhi: Scanzi che prende in giro il parigrado (e già pari
scuderia, VisVerbi) Cruciani per la faccenda del salame? Scanzi che
dà lezioni di coraggio a qualcuno? Che lo irride per essersi
riparato dietro a un vetro, “lo dileggia di codardia”,
scriverebbe un ex direttore in odore di crusca? Dai, non è
possibile, c'è un limite anche alla faccia come il culo: no, non
c'è. È proprio quello che è successo. Già è surreale che il
Cruciani degli scherzi telefonici sia andato a provocare una setta,
quella dei vegani, che ha reagito da setta, cioè infuriandosi; ma
che poi quell'altro, evidentemente, chiaramente disturbato per il
clamore mediatico del concorrente, entri nella faccenda col dito
alzato, con tanto di citazioni pugilistiche, è oltre la
cialtronaggine. Perché bisogna anzitutto sapere che uno dei modelli
dello Scanzi è Muhammad Ali, del quale ha studiato il trucco
dell'arroganza: se dico che sono il più grande, ci crederanno. Lo
faceva già al Mucchio, e ci hanno creduto, anche se Ali era Ali e
lui era un brocco: una volta scrisse anche 4 paginone sull'epopea di
Ali in Africa, quattro facciate epiche, salvo dimenticarsi di citare
la fonte: praticamente aveva sbobinato il sonoro del docufilm “Quando
eravamo Re”. Nessuno se ne accorse, nessuno glielo fece notare.
Tempi lontani, ma utili ad inquadrare il tipetto che oggi, e qui il
gioco si fa duro, sfotte il collega di gossip che rinuncia a
difendersi, che non sa affrontare i facinorosi. Allora si dovrà
sapere, o in certi casi almeno ricordare, di quella volta, aprile del
2000, esattamente sedici anni fa, che il giovane Scanzi rimedio un
paio di schiaffi, due dita negli occhi e uno sputacchio in faccia da
un esasperato Pau Bruni, per questioni di mediocre gallismo aretino.
Successe in discoteca, sotto gli occhi di tutti, e l'ex giovanotto
che oggi baruffa con le signore da zia Lilli rimase ad occhi e
orecchie basse senza neppure accennare ad una reazione. Il nostro Tyler Durden
alla panzanella: e questa è cronaca, niente altro che i fatti, come direbbe
il suo attuale direttore. Al punto che il ragazzo non voleva uscire più da
casa. Al punto che arrivò a chiamarmi, umiliato e offeso, reclamando
la mia solidarietà. Non gliela diedi, ma gli regalai un consiglio:
almeno dì che sei capitato in un agguato, così, tanto per pararti
il culo (la faccina ormai era compromessa). Però, aggiunsi, abbi
almeno il buon gusto di non rifilarci sul Mucchio il pippone delle
tue beghe, che saresti ancora più patetico. Il giovane Scanzi si
indignò: ma cosa vai a pensare, ma come puoi insinuare, non scriverò
neanche una riga. Il mese dopo pisciò tre pagine, tutte erette su
una e una sola certezza: sapevo che era un agguato, se avessi reagito
mi avrebbero massacrato. Che farci, il soggetto era così da giovane
e a maggior ragione lo è oggi, da grillino vegetale che si depila le
sopracciglia per uscir meglio sui selfie. Ma che uno così se ne
esca, sedici anni dopo, con gli sfottò ad un parigrado che, se non
altro, il massacro lo rischiava davvero (non che non se lo meritasse,
da provocatore stupido qual è), questo proprio è il colmo: e allora
non si può tacere, non si può non ricordare. Fatti la barba e va' a
casa, Scanzi.
Premesso che considero Scanzi un inetto baciaculi, vorrei pure ricordare che, nell'articolo "Nunvareggae più" incluso nel Mucchio n.486, scrivesti testualmente: "Ne ho trovati due in tutta la mia vita di spiriti davvero liberi, anche da se stessi: Giorgio Bocca e Max Stèfani". Ognuno ha i propri scheletri, caro Massimo. Con immutata stima. Giulio
RispondiEliminaQuesto però non c'entra niente, caro "Giulio", e io di scheletri non ne ho perché non ho mai ricavato niente da ciò che scrivevo. Potrei dirti che, con l'ingenuità dell'epoca, mi sbagliavo (su entrambi, anche se in modo diverso), ma su stefani non posso che sottoscrivermi: è assolutamente (a piede) libero, purtroppo. Però, ripeto, questo non c'entra niente e gli scheletri negli armadi sono altri. Hai l'animo del pezzente, caro "Giulio".
RispondiEliminaIl virgolettato perchè pensi che sia qualcun'altro?
RispondiEliminaPenso. Invece, che tu sia un somaro ne sono certo: "qualcun altro" non tollera apostrofo. Ecco, questi sono scheletri nell'armadio: avere conseguito, chissà come, la licenza media
RispondiEliminaLa lettura di questo post mi ha fatto bene: un tuffo nel passato, a quando leggevo il Mucchio. Come ammetto candidamente di essermi fidato per troppo tempo di Stefani,almeno con Scanzi non ho sbagliato: lo ho detestato dal primo momento; un tipo che parte con quella spocchia e arroganza di chi sa di avere le "spalle coperte" che ancora non si è tolto di addosso, anzi, e l'odiosa abitudine di fare continuamente riferimento al talento altrui (vedi Gaber) per acquistare, per osmosi, un qualche talento. Giustissima l'osservazione sul caso "Negrita", così come ce ne sarebbe da scrivere (lui che intervista in ginocchio Pelù, riesce a fare la parte dell'antipatico davanti a Red Ronnie [cosa non facile, qui un talento c'è] ed altre simpatiche cose che si possono, forse, ancora trovare in rete... Mi piacerebbe continuare a scrivere, perchè da dire ce n'è, ma poi, ahimè, finisco per passare per il solito "risicone" che passa il tempo su internet a dire male di questo o quello. Le contraddizioni della libertà di parola! Ma da buon ex-lettore del Mucchio, so che mi capirai... Comunque devo dire che ho scoperto da poco questo blog, e sono felicissimo di sapere che sei rimasto il vecchio spirito combattivo e (giustamente) polemico dei vecchi tempi. Almeno tu! Però, lasciamelo dire poi "chiudo", ai tempi in cui leggevo "Rui" Scanzi che si masturbava sul Mucchio davanti ai santini di Gaber, De Andrè, Gaetano ecc... mai mi sarei aspettato che un talento tanto cretino potesse fare la strada che ha fatto poi: ne sono convinto, aveva le spalle coperte (commento che ho poi scritto sotto ad un suo video su YouTube, chissà se esiste ancora...). Altre spiegazioni, non le vedo.
RispondiEliminaUn talento tanto cretino è fantastica.
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