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SALVATEMI DA QUESTO IMMONDO


Due pensieri buttati là tanto per rilassarsi tra una fatica e l'altra di questi giorni convulsi; ma sono pensieri peggio che rabbiosi, pensieri delusi, rassegnati. Pensieri, se volete, di un vecchio, che non ne può più dell'orgia di squallore a buon mercato, di osceno nell'accezione-intuizione di Carmelo Bene, fuoruscita dalla sua scena per invadere ogni contesto, aggiungerei anche il più distante, inadeguato, imbarazzante. Uso proprio questo termine, imbarazzante, perché sempre più io superato, io vecchio precoce mi trovo imbarazzato. Non vergognoso, proprio in imbarazzo come al cospetto di qualcosa di incongruo e di mediocre che arriva ovunque, invade tutto con il ricatto ipocrita, se non lo accetti, se non stai al gioco, allora sei un baciapile, una beghina schiava delle sue repressioni. Un vecchio no, perché oramai i vecchi sono più debosciati degli adolescenti in fregola. Sarà. Di cose in vita mia ne ho viste, e debbo anche confessare di avere fatto la parte mia, insomma gli anticorpi li ho sviluppati. Ma che cosa dovrei pensare di fronte a cronache maniache dove l'unica cosa che conta sarebbe ammucchiarsi nei modi più miserandi, sarebbe dove lo prendi, come lo prendi, con chi lo prendi, lo dai, lo assaggi, se è meglio farsi soffocare sotto a un culo o farsi gli affari di Luxuria “che è impazzita per Er Lattina il quale deve il suo nome alla dotazione sotto l'ombelico e ci ha trascorso ore infuocate”, tutta roba così, completamente inutile, desolante, direi meno eccitante di una pianta morta, ma evidentemente mi sbaglio. Dappertutto il primo problema di questo basso impero alle macerie, più che al crollo, par essere l'orgia giusta in cui infilarsi, c'è uno – Dagospia in questo non ne manca una e ci sarà un perché – che ha inventato una macchina, uno strano cuscino o barattolo con tre buchi, orale anale vaginale, per consentire “multiple scopate in compagnia”. E poi quelli che si fanno deflorare mentre mandano messaggini porno, però ad altri, e il vibratore pieghevole per farlo in mezzo alla gente, e vai col topo e la lucertola, e la nuova frontiera dei “rapporti bollenti tra fratelli omo” e quant'è bello sentirsi “cagne in calore dentro” ed altre amenità in tono, che a un certo punto ti vien da sbottare: ma andate tutti a farvi impiccare. Ed io sono imbarazzato, perché vuoi o non vuoi me lo immagino uno che si abbandona all'aggeggio coi tre buchi e riesco solamente a figurarmi un mollusco, un debole molliccio, gente laida, squallida, impotente a rintracciare una sessualità fisiologica, normale. Che parola oscena, famigerata, normale! Ma la rivendico: il grosso dell'umanità non vive così, non si sveglia con la testa piena di farfalle malate, non vive in funzione dell'abbrutimento, mi sono rotto i coglioni di questo mondo che vuole scioccarmi proponendomi perversioni all'ingrosso dai 4 ai 104 anni, l'ho capito che c'è di tutto, che tutto si può verificare con un colpo di clic ma l'altra macchina “per fare i pompini” francamente non riesco a collocarla, mi pare roba non solo degenere ma proprio fuori dalla realtà: non ho mai incontrato nessuno che si ponesse orizzonti del genere, e se qualcuno c'era aveva problemi enormi, insomma era infelice, viveva malissimo. 
No, non lo capisco, non lo accetto l'imperativo a sporcarci tutti in allegria di secrezioni e deiezioni, altrimenti si è normali, per dire fuori dal consorzio di quelli che fanno tendenza, che sanno vivere, mi pare, questa sì, una degenerazione del mercato, messa in scena da quelli che notoriamente si scagliano contro il mercato, come certe pornostar sedicenti filosofe, per giunta “marxiste”, la cui ambizione di vita è “prendermelo nel culo da 30 negri”. Ma in giro c'è la corsa a chi se la accaparra per una sveltina, chiedo scusa, una intervistina risolutiva. Tutto un sistema che vive su questa truffa riverniciata, la volgarità parossistica spacciata per nuova comunicazione, un fenomeno vecchio come il porno quale le polaroid o addirittura i dagherrotipi amatoriali, riverniciato da “sexting”, siccome c'è di mezzo lo smarphone. Che scoperta sconvolgente! Auguri alle forze fresche costrette dalla pubblicità del laido a cimentarsi in questo campionato demenziale, ma io da quando mi sento sopraffatto da tanta inutilità dilatata patisco perfino un certo calo del desiderio, della fantasia, ma possibile che intorno a me girino solo ninfomani bestiali e indecifrabili, incapaci di qualsiasi atto psicofisico che non contempli un divorare da mantide; non mi pare che il sesso, con i suoi rituali, misteri, perfino pudori, abbia molto a che fare con questa violenza caotica, forsennata e miserabile, questa colata incontrollata di fluidi, non posso credere che sappia intrigare gli altri esseri umani con cui intreccio i miei giorni. Ma evidentemente mi sbaglio. Sono vecchio, improvvisamente sento un gran bisogno di banalità, di normalità, di persone regolari, anche di eroi ingenui, tipo Superpippo, non ne posso più di supereroi alla rovescia che a conoscerli si rivelano superpippe disperate. E ci resto male, mi sento imbarazzato, scandalizzato no, vergognoso no ma imbarazzato abbastanza se vedo un mostriciattolo che mi reclamizza il suo indispensabile barattolo bocca-culo-fica. 

Commenti

  1. Si, sono disgustato anch'io. L'altra sera da Gruber ho visto una pornostar che discettava sulle motivazioni socioculturali della sua attività e della sua scelta, e appresso sociologi che cercavano di seguire il filo del discorso. Si vede che siamo vecchi, e anche un po' frustrati. Credo che nell'articolo ci sia un' inesattezza: il marxista non era la pornostar ma un giovane, e per la verità insopportabilmente saccente, filosofo, al quale la suddetta si contrapponeva da posizioni liberiste. Parliamo di Fusaro e Nappi.
    Marco

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  2. "patisco perfino un certo calo del desiderio"

    Anche a me questo eccesso di pornografia involontario(ormai il porno te lo sbattono in faccia ovunque) causa un calo dell'interesse per il sesso... che sia tutto fatto di proposito? non so, magari no, però comunque l'effetto a lungo termine per noi maschi rischia di essere una sorta di apatia sessuale...i nostri nonni si eccitavano anche per una caviglia, un polpaccio scoperto, una scollatura discreta, mentre noi a forza di vedere le varie Valentine Nappi a culo sbregato, rischiamo di non eccitarci più per niente( o di dover ricorrere all'estremo...mi pare che certe perversioni sessuali sono in aumento)

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