Passa ai contenuti principali

AGRODOLCI SALUTI DALLE MARCHE


Questa, signori, è Grottammare Alta. Ci si respira indolenza, magia, raffinatissima muffa di muri antichi, sospiri di gatti (c'è una deliziosa colonia felina) e, potendo, ci si siede a mangiare, prendendo posto in cartolina. Lo dico con orgoglio, perché questi sono i posti dove vivo, dove più o meno quietamente invecchio e ogni volta che li riscopro mi sale l'incanto e mi sale la rabbia: sono incanti penalizzati, misteri insospettati, un po' troppo difesi, non ci si capita, bisogna stanarli, sapere che ci sono ma se li sai vuol dire che li hai già scoperti, un maledetto circolo vizioso. Queste misconosciute enclaves andrebbero prima o dopo espugnate, qui si miscelano l'indolenza mediterranea, il lascito contadino, la solennità medievale. Qui le chiese romaniche, gotiche strizzano l'occhio alla distesa marinara, un'Abbazia può guardare l'antro della Sibilla da conquistare attraverso una trama di borghi dimenticati e superbi. Qui si può trascorrere un periodo gentile e ieri sera, al momento di rubare questa istantanea, mi divertivo appunto con mia moglie a immaginare un piccolo tour per qualche amico che avesse voluto visitarci: primo giorno, una visita tra i viali e i vezzosi villini liberty di Porto San Giorgio e la fiaba sospesa di Torre di Palme. Martedì, alla scoperta di Grottammare alta, che pare un frammento di costiera amalfitana incastonato nelle basse Marche, e poi anche di quella bassa, con la sua dimensione turistica elegante e ovattata; volendo, ci si allunga fino a San Benedetto, trionfo delle Palme, fino a quel curioso fremito di riviera romagnola che sta a Porto d'Ascoli. Mercoledì, saliamo di quota? Possiamo scegliere fra l'ascesa fino a Montemonaco e satelliti, e poi, volendo, guadagnare l'altra parte, la balconata che si protende da San Ginesio, dal Maceratese. Giovedì, cosa di meglio che il Mercatino per i vicoli e le piazze e piazzette di Fermo per coinvolgere amabilmente i nostri ospiti? È già venerdì, e non vuoi concedertela una serata di pesce, magari con quel brodetto che solo qui si trova? Sabato, che ne dite della Recanati dell'Infinito, e poi magari osare fino a Numana, Sirolo, per uno scatto di turismo snob? Domenica, ci sarebbe proprio da non mancare Ascoli, la sua piazza in bollore, come la definì Luca Goldoni, le sue atmosfere rarefatte. E si potrebbe continuare per giorni e giorni, ma la settimana è finita. E bada che mi sono limitato a sfruttare le sere, ti lascio tutto il mattino per poltrire al mare. Non lo so, non mi pare che ancora nessuno abbia pensato ad una iniziativa simile, un tour delle Marche, da calibrare, modulare, le cose da vedere sono mille, gli itinerari potenzialmente infiniti. Invece ogni località va (o sta) per suo conto, è un turismo che si nega, si ripiega, s'infarcisce di sagre, s'impolvera di musei, ma non c'è la vocazione, lo sforzo a far vivere una regione intera nelle sue incredibili possibilità. Io, fosse per me, ci farei una microtournée con qualche amico artista, ogni sera spettacolo di strada in una piazza diversa. Cari amici lettori, questa è Grottammare Alta: più che regalarvi qualche cartolina non posso fare, ma se passate a trovarmi m'impegno a farvici entrare, con tutti i sentimenti.

Commenti