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ASTROSAMANTHA, MISSIONE COMPIUTA


Ma perché fermarsi al populismo di una blogger in fama di spiona, perché non vedere, non capire che tutto quanto sta dietro l'operazione Samantha Cristoforetti ha poco e niente di scientifico e molto, tutto di mercantile e di politico? C'è questa ragazzona, vagamente simile alla Susanna Tuttapanna dei formaggini, che viene sparata su, negli spazi infiniti, a 400 chilometri dentro i misteri delle comete e dei nostri dei antropomorfi, chissà se li trova, se può parlarci per fare rinsavire un poco questo pianeta di pecore matte. Siccome è donna e le donne sono considerate discriminate, il valore aggiunto sale, sale, va oltre il limite delle comete e degli dei antropomorfi. Dicono: ma taci ignorante, la sua è una missione scientifica, gli “importanti esperimenti”, le scoperte sul corpo di Susanna Tuttapanna ci consentiranno passi speriamo da gigante nella conoscenza delle comete e dei nostri dei perennemente incazzati come i farneticanti dei talk show. Ma appena salita, Samantha-Susanna per prima cosa compare a una raffica di eventi televisivi qui, sulla terra come un qualsiasi manichino del Fatto Quotidiano, poi si spaventa perché un bagliore riflesso sulla navicella la fa pensare ai mostri spaziali. Dice: “Ma no, ignorante, c'è dell'altro, lei parla cinque o sei lingue”, ma senti che rigurgito da civiltà contadina, da superstizione gutturale dei villaggi refrattari all'inurbazione pasoliniana, dove ancora si latra “Ohè, tì, lasse sta' i pret e i dutur”. Ma le uniche attività di cui siamo stati perennemente informati in questi sei mesi erano la duturessa Samantha-Susanna che faceva le capriole, che giocava forse allusivamente col microfono, si faceva la messa in piega, mangiava, chattava su internet. Insomma precisamente come a casa, che uno pensa: se la missione era questa, tanto valeva lasciarla in tinello. Due presidenti della Repubblica l'hanno salutata come una salvatrice del pianeta e delle galassie, quello del consiglio, detto “il rottamatore”, l'ha subito salutata al rientro, ovviamente via Twitter, comunicazione galattica, le ha detto “ti aspetto”. E qui veniamo al punto. Si sa, si dice con esattezza che per Samantha, appena espletati i prelievi del sangue che dovranno chiarire come il suo codice genetico non sia minimamente mutato nel fare in cielo quel che faceva a casa, è già pronto un seggio col partito del Rottamatore, che la missione scientifica stringi stringi in questo consisteva, 400 chilometri nel cielo delle meteore e degli dei incomprensibili per la più volgare delle gravità terrene, per una sinecura parlamentare con annessi voti ubbidienti e dichiarazioni di conformità. Si sa che è pronta la via crucis delle ospitate televisive, naturalmente scelte con cura, Fazio, Vespa, la De Filippi insieme al moralista inflazionato Saviano, che è pronto il libro sui sei mesi da colf intergalattica, insomma tutto l'apparato pubblicitario che sta dietro una operazione mercantile; di scientifico poco e niente, di politico e mediatico tanto. Il primato consistendo nel fatto che Samantha Tuttapanna è indubitabilmente donna, qualcuno su Facebook restava turbato dalle sue tettine in assenza di gravità. Poi dicono che le donne sono discriminate, ma no, è sempre la solita questione del mercato, la brasiliana che palleggia come Neymar non gode dello stesso trattamento solo perché il calcio femminile non ha ancora sfondato, non perché lo sport sia così misogino, andiamo, andatelo a dire alle nerborute sorelle Williams e alle altre miliardarie in dollari del tennis che ad ogni pallata scoprono le mutadine e urlano di piacere. Fate in modo che il soccer in gonnella trovi gli sponsor, i canali giusti, le mutandine adatte, per dire rendetelo appetibile all'industria dell'osceno che non conosce gender perché li contempla tutti, e anche i palleggi della Marta Vieira saliranno alle stelle. Ma cosa dovremmo concludere di AstroSamantha, che ha puntualmente spaccato l'Italietta, di sinistra chi è con lei, di destra chi non la sopporta, ma che in quanto femmina viene esaltata, dunque pagata e candidata oltre i suoi meriti scientifici? Che il mondo delle galassie e delle meteore è più evoluto, rispetta le quote rosa meglio di questo piccolo pianeta pazzo? Ma no, parte sempre tutto da qui, è una questione di mercato, di pubblicità, di affari. Avendo io ironizzato sul forum di Aldo Grasso a proposito di AstroSusanna, subito uno mi ha rimbeccato con la solita accusa che non ammette replica perché non offre spiegazione, sta nel mistero come una missione spaziale: rosicone, frustrato che si diverte a denigrare il meglio da Benigni a Fabio Volo. Sarò rosicone, ma io le mie perplessità le spiego e così spero di voi, delle vostre esaltazioni un po' lunatiche, un po' nazionaliste, “Sam è il vanto italiano del mondo”, un po' inconsapevolmente razziste, “Ma pensa, una donna, una donna italiana sa fare tutto questo” cioè restare sei mesi in una capsula a 400 km di altezza a farsi uno shampoo, come avrebbe detto Gaber. Io non ci trovo niente di strano né in bene né in male, ma io non sono un progressista pavloviano, costretto a schierarmi, mi ritengo un liberale anarchico se vuoi cinico, che non esalta né demonizza il mercato, si limita a studiarlo e constatarne gli effetti. Tra i quali il seguente: appena AstroSamantha sarà tornata nell'attrazione gravitazionale dei minima moralia, appena sarà formalizzata la militanza terrestre nel partito del Rottamatore, tante esaltazioni dell'ultim'ora si spegneranno come stelle cadenti, molti la troveranno di colpo ambigua, limitata, implausibile come una blogger in odore di spionaggio all'amatriciana, appena passata dalle stelle alle stalle del gossip, alla quale andare contropelo al nuovo astro nascente Samantha non ha portato bene.

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