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UROBORO VIRTUALE


Primavera di bellezza di una spesa porta brezza. Il vecchio computer perde letteralmente i pezzi, i tasti per scrivere saltano come tappi di champagne, sono i prodigi dell'assemblaggio economico cinese, già rattoppato dentro e fuori innumerevoli volte il mio macchinario non ce la fa più, mi è invecchiato sotto gli occhi: via di corsa al centro commerciale più vicino, mi pareva d'aver visto un'offerta. La trovo, infatti. Eccomi qui con un altro aggeggio, ma non è così semplice: a parte rovesciarci dentro tutto l'archivio, c'è da familiarizzare con la nuova versione di Windows (probabilmente già superata mentre la scopro), che, tanto per cambiare, è più macchinosa della precedente; ci sono da reinstallare quei programmi e programmini che utilizzavi in automatico; c'è da togliere e mettere tutte quelle opzioni che avevano reso la macchina precedente una proiezione di te. A mezzanotte sono ancora qui che smanetto, ogni tanto un attacco isterico perché non accetto le stupide inutili complicazioni di un trabiccolo che, se potesse, metterebbe pure te nel “cloud”, e deve intervenire mia moglie a farmi ragionare. La mattina dopo, si replica. Più cose ritrovo, più le devo riadattare al mio modo, probabilmente primitivo, di servirmi della tecnologia. Maledetti, perché non tenete conto che noi uomini siamo abitudinari, perché costringete sempre gli umani a seguire gli automi e mai viceversa? Ma almeno i tasti non saltano più e mi sembra già un sogno poter scrivere da cristiano: prima, uscivano misteriosi refusi con una lettera al posto di un'altra che doveva stare nella regione opposta della tastiera: o l'Alzheimer ce l'avevo io, o ce l'aveva il computer. Adesso non ho più scuse, e vedremo. Nel frattempo, mi segnalano problemi il tablet, lo smartphone, la vita è un circolare girone dantesco, non hai finito di aggiornare un canchero che già quell'altro ti chiama, tra le sue mille opzioni, quasi tutte superflue, alcune persino dannose, ce n'è una che ho trascurato di conoscere, capire, adottare: insiste, non mi dà tregua, debbo adeguarmi. Ma mi perdonerete se non so “condividere” tutto con tutto in modo e moto perpetuo. Siamo scribacchini, non programmatori, facciamo il possibile, conosco gente che batte il mestiere (di scrivere) molto più sprovveduta del barbaro che sono in accidenti tecnologici. Non so, mi pare che più la tecnologia va avanti e più regredisca; non fa rincoglionire solo chi la usa, si annoda proprio lei, diventa più involuta, più complicata e irragionevole, perfino irrazionale. Forse si spiega: se la tecnologia peggiora, gli umani che la applicano e la inventano non possono che peggiorare in parallelo, sono loro genitori ma insieme progenie, conseguenza di una causa di una conseguenza, è il serpente che si morde la coda virtuale. I guai però sono tutti reali e si chiamano ictus, infarto, follia, aggressività, rabbia repressa. Perché i sociologi ultrà non ci fanno un pensierino, invece di ripetere a pappagallo che “la tecnologia è una formidabile occasione di socializzazione anche se bisogna stare un pochino attenti”?

Commenti

  1. Guarda,io uso il computer per passatempo,ci lavoro molto poco.Però ,a costo di sembrare ipocrita,buona parte di questa tecnologia mi sembra una merdata. Probabilmente perchè il suo scopo ultimo non è agevolare la vita degli uomini , ma spillargli denaro.Tutto è fatto per durare poco,tre mesi dopo lo scadere della garanzia il tuo aggeggio ,poco casualmente,si guasta e questo è scientificamente voluto.Inoltre ,basta un piccolo problema tecnico e quello che prima avresti fatto senza problemi improvvisamente diventa impossibile e se ci lavori son cazzi.

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  2. sono d'accordo con max tra poco le "vechie" carte di plastica e i bankomat spariranno e per pagare ci vorrà un'app installata su uno smart phone.....vadano a cacare le nuove tencologie sono una merda e basta....è bastevole dire che più roba ci metti sullo smart phone più la batteria si scarica, l'aggeggio s'impalla, affanculo, io vado in giro con un'agenda di carta e prelevo con assegno allo sportello quando ho bisogno di soldi e pago tutto in contanti...a cacacare vadano 'ste tecnologie....a quando l'app per pulirsi il deretano senza la carta ? che figata !

    Davide, Milano

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