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ROMA OLTRE LA FOLLIA


Puoi averne viste tante, scritte tante, puoi avere ricevuto tante accuse di disfattismo, di catastrofismo ma questo Paese riesce ancora a sorprenderti. Nel peggio. Già è difficile accettare che uno come Carminati, enfant prodige del terrorismo malavitoso, stenda ancora adesso, a 56 anni, le mani sulla città; ma almeno lui fa il suo mestiere, che è sempre stato quello del boss. Quello che d'altra parte colpisce, che non riesci a spiegarti, è come possa uno come Buzzi, un estremista, un boia che aveva ammazzato brutalmente una prostituta, arrivare fino nei gangli della burocrazia centrale, diventare un pezzo pregiato di quelle istituzioni che d'altra parte si premurava di ungere senza scrupoli e senza sconti, quasi fagocitandole: da destra a sinistra, passando per la banca dei grillini, e poi le multinazionali del Bene come quella di don Ciotti, fino ai compagni del Manifesto. Tutti più o meno finanziati o partecipati. Come fa un ultracomunista già condannato per omicidio a diventare quello che materialmente dirige i traffici romani, in combutta con un superboss come il fascista Carminati? “Siamo troie, dobbiamo venderci” si dicevano i due al telefono. E vendevano e soprattutto compravano. “I soldi veri si fanno cogli immigrati non con la droga”. E giù i tariffari per i politici, elenchi che non finiscono più. Passi l'uomo di malavita, passi la sua ramificazione criminale cui attingevano guitti come Mammuccari, neomelodici in odor di camorra come D'Alessio, calciatori famigerati come De Rossi; ma un femminicida notorio come elemento privilegiato di sindaci, assessori, consiglieri, perfino ministri? No, c'è qualcosa che va oltre la comprensione e perfino oltre la stessa alienazione, la follia più scatenata. Hanno voluto la soluzione politica per gli anni di piombo, l'amnistia di fatto, ma non si è andati troppo oltre col garantismo criminale, con la cancellazione totale di qualsiasi ostacolo alle cariche pubbliche o in rapporti con le medesime per assassini, stragisti, gente per la quale il passato insanguinato chissà perché non dovrebbe in alcun modo deporre, neppure in via cautelativa? Tutti col Vangelo-bignami, la gente cambia, si redime, il bene trionfa, chi siamo noi per giudicare. Ma un diritto fideistico per una nazione è devastante perché questa gente non cambia e non si redime; eppure solo per loro, i più feroci, i più spietati, i precedenti non valgono. Che tipo di Stato sia, che tipo di ordinamento sia questo che spedisce individui del genere nel cuore delle istituzioni, che premia la malavita, le affida cariche e prebende, davvero non si riesce a capire. Forse un diritto africano, dittatoriale. Ma lì almeno si sa, è pacifico che il più brutale vince e mantiene il potere con metodi brutali. Noi invece lo chiamiamo democrazia, ci stordiamo di polemiche e tornate elettorali del tutto inutili, mistificatrici. Ci va piano anche il cosiddetto servizio pubblico, dal quale apprendiamo che tutti sapevano più o meno tutto, però non potevano dirlo. Forse per paura, forse per collusione. Pare che uno dei centri strategici del boss Carminati fosse proprio il bar della Rai Radiotelevisione Italiana a Saxa Rubra. 

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