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SINFONIA


Primavera mi germoglia parole. Guardo le foglie e mi vien voglia di scriverle e una panchina va bene, un viale quieto va bene. Un tuffo al contrario per esplorare il mondo di un albero in apnea. Quel verde che s'affaccia, che rinnova la pianta, l'inesorabile gioia ostinata del tempo, della natura che torna, che non si arrende mai, vive per morire, muore per rinascere. E la gente non sa, non avverte che è parte di tutto questo, nei sorrisi storditi, nei suoi occhi accesi. Non siamo piante che vivono, che sentono la luce, non sono foglie forse questi pensieri nuovi? Primavera germoglia ricordi tinti di sempre: il vento porta mite una fragranza di pranzo, esce da una finestra e sto tornando da scuola in uno dei mille sabati; io mi trovo bene in questa sorpresa attesa per un anno, inaudita se arriva, che si ferma un istante. Pianta che si pensa, s'illude di pensare ma quello che fa è vibrare, protesa nel futuro. Pianta che guarda piante, le respira, le adora, ci si tuffa dentro e non chiede cosa resta di lei. È un nota nella sinfonia e finalmente lo sa.

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