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ALLA FINE


Ho letto i tuoi libri su vari artisti mi sono piaciuti ma volevo chiederti per te alla fine chi è stato il migliore in Italia. 
(non firmata)

Per il genio puro, Lucio Battisti. Per il talento e la ricchezza della vicenda artistica e umana, Renato Zero. Adesso è diventato calligrafico e amministra se stesso, ma quando faceva Masaniello transgender... Quella roba lì non si tocca, quella roba lì rimane. E' nostra. 

Commenti

  1. Per pura casualità, cinque minuti prima di questa lettera, avevo scritto due righe su Zero( e te ) in calce ad un vecchio articolo. Sono contento della risposta, secondo me ultimamente con Zero eri stato poco obiettivo

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  2. O forse troppo, per chi non avendo altro si aggrappa all'idolatria che rende ciechi. Non è il mio caso, e non è un mio problema. Se un disco non mi convince, se una fase non mi piace, io li dico chiaro. E lo direi in faccia anche all'interessato, senza che questo pregiudichi la stima e magari un sentimento di affetto per quanto ricevuto. Ho sempre fatto così, prendere o lasciare.

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    1. Daresti il tuo giudizio su De Gregori, De Andrè e Guccini ? ( sul loro valore artistico, più esattamente, 30/40 anni dopo l'ubriacatura politicistica ). Grazie

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    2. Non mi sono mai piaciuti i cantanti ideologici. Dicevano solenni cazzate e il tempo delle mele passa in fretta. Anche quello delle pere.

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    3. In effetti la domanda era proprio se, a parte l'ideologia, ci fosse in questi un valore artistico

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  3. C'era, ma io continuo a pensare che il 90% del valore dipendesse dall'ideologia. Rubo le parole a Battisti: c'è del buono, ma roba per liceali. Anche i tanto decantanti Faber e Gaber, De André e Gaber, anarchici per modo di dire, del filone non esistenzialista ma marxista, Kropotkin.

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  4. Caro Massimo, avrei giurato che ti piacesse Paolo Conte (e speravo in un libro su di lui con la tua ormai consueta sensibilità) ed invece, purtroppo, niente.

    Danilo

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  5. Non mi dispiace; solo che subito dopo mi stanca.

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  6. Sapevi che David Bowie ha detto che gli piace tutto quel che ha fatto Battisti ?

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    1. Perbacco: l'ho scritto nel mio libro dedicato a Battisti

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    2. Si, Zerofobia, per dire, è roba nostra. Sugli ultimi dischi la penso come te, aggiungo però che dal vivo- l'ho visto qualche settimana fa-le nuove canzoni fanno il loro dovere (e , se non mi sbaglio, propio tu avevi notato che si trattava di lavori concepiti per la dimensione live). Ho trovato lo spettacolo molto bello e piacevole, e Zero ancora più bravo di come lo ricordavo, e anche sincero, per nulla retorico o artefatto. Mi sono un po' riappacificato, via!
      Francesco

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    3. Chi si contenta gode, o almeno si riappacifica.

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