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QUESTIONE DI FEDE


E' curiosa la copertina del Time a papa Francesco, “uomo dell'anno”, quanto a dire il personaggio di cui si è maggiormente parlato nell'anno che va a chiudersi. Curiosa anzitutto perché Bergoglio è partito con handicap, fino alla fine di marzo nessuno all'infuori dei vaticanisti lo conosceva. Ma ancora di più per quanto ha effettivamente fatto o non fatto il nuovo pontefice. Con un gioco di parole, si potrebbe dire che, di fatto, non ha fatto. Non ancora. Ha ricevuto grandi responsabilità, enormi problemi, pochissimo tempo. Ma non si perso d'animo e non si è affannato, preferendo concentrarsi immediatamente nella missione pastorale, ovvero nel proporre una immagine diversa, dimenticata, ma urgentissima, del suo ruolo e della religione che incarna al massimo grado. Questo veniva prima, veniva subito; circa il sancta sanctorum, ha annunciato, auspicato, lasciato capire, ma per il momento, a parte qualche avvicendamento, qualche nomina, quasi tutto nel piccolo, immenso universo del Vaticano resta da riformare. Resta sospeso in attesa. Certo papa Francesco non ha fatto mistero di voler rivoltare la Chiesa a cominciare dalla sua banca, lo Ior, per passare nella piaga della pedofilia fino ad incidere nella carne burocratica della città-stato. Ma sono cose lunghe, ammesso che il tempo, la salute e i porporati le consentano: si tende a pensare che il pontefice sia un capo assoluto, un dittatore santificato, ma la burocrazia che lo circonda spesso lo attanaglia, lentamente, inesorabilmente, come il mondo ha potuto realizzare con le dimissioni di Benedetto XVI, che hanno costituito il viatico a Francesco. Il quale ha molto parlato, con semplicità, spesso a braccio (o almeno così è parso), a volte in modo controverso come nel suo intervento contro l'azione militare in Siria (dove, nel frattempo, la situazione non si è affatto risolta con preghiere e digiuni), ha telefonato, ha baciato, ha posato coi fedeli. Insomma ha fatto il suo mestiere. Ma lo ha fatto in un modo che il mondo non ricordava più, riuscendo a convincere i cristiani, e non solo loro, di essere, di sentirsi davvero dalla parte degli umili, dei malati, dei negletti. E qui sta il senso di un riconoscimento come quello di Time. Più atti che opere, più intendimenti che accadimenti, più intenzioni che conseguenze. Eppure, in un mondo abituato a tutto ma dimentico della semplicità, dell'empatia, dell'immediatezza, questi gesti sono bastati a sviluppare una notorietà, una “famosità” divenuta immediatamente un culto. Un effetto a strascico che naturalmente è corso anche sul web, sui social network, ma una volta tanto ridimensionati a supporti, veicoli: media. Non ambigui strumenti di profezie che si autoadempiono. Papa Francesco non aveva bisogno di Twitter per diventare il personaggio più riconoscibile del 2013 (e il più credibile nella prospettiva di un 2014 quantomai confuso e incerto). In una ribalta planetaria di esagitati, di millantatori, di esibizionisti compulsivi, Bergoglio è passato in pochi mesi da insospettato a imprescindibile lavorando a togliere, rinunciando ai simboli, alle papamobili, ai manti, alle pompe, sorridendo molto, prendendosi anche in giro, scegliendo di esporsi scriteriatamente a qualsiasi potenziale folle, attentatore o esaltato. Dicono in Vaticano, sgomenti: lo sa, ha messo in conto tutto, non gliene frega niente.
La copertina di Time è un monumento alla fiducia, forse alla speranza da un mondo che ne ha viste troppe e va solo cercando un credibile testimone di amore, di vicinanza.  

Commenti

  1. un'analisi ineccepibile!.....e quasi dolce...

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  2. Il Cristianesimo, e Papa Bergoglio in particolare, sono totalmente altro rispetto ai modelli- etici, culturali, economici, imperanti : quelli del liberismo, del capitalismo, della produzione, del consumismo. Si tratta di mondi inconciliabili. Non dico che gli uni siano migliori degli altri, però non stanno assieme. Io credo che i valori Cristiani rappresentino quello che di più nobile esiste nell' Uomo, ma questa è una visione mia, e ovviamente ne vivo tutta la contraddizione . Vorrei però che quelli che hanno una visione economicista del mondo non si professassero nello stesso tempo Cristiani. Mi sembra che Papa Francesco, più di chiunque altro, rappresenti questa assolutà alterità del Cristianesimo.

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    1. Brevissima riflessione: è normale che un post su Papa Francesco riceva 2 commenti e uno su Renato Zero 122 ? O c' è qualcosa che non va ?

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  3. il Cattolicesimo rectius la Chiesa cattolica non è anticapitalista nè antiliberista nè antimercatista ecc ecc la Chiesa nei secoli si è trasformata e adattata ai mutamenti storici, magari con lentezza, ma l'ha fatto, se nel 1800 ancora difendeva e reclamava il potere temporale ora come ora non si sognerebbe più di farlo, se ha sostenuto regimi fascisti o para fascisti come quello di Mussolini o Franco è perchè ne ha avuto dei benefici ma ora non lo farebbe più, se è stata dalla parte dell'Ancien Regime e contro la Rivoluzione Francese ma poi ha fatto con Napoleone, figlio della Rivoluzione, il primo moderno concordato Stato / Chiesa della sua storia è per lo stesso motivo....la Chiesa è camaleontica e se ora Bergoglio attacca un certo liberalcapitalismo senza regole e attenzione per i più deboli non è perchè sia diventata anticapitalista, ingenuo chi lo pensi....e i valori cristiani non sono antitetici rispetto al liberalcapitalismo, che non è una religione nè un'ideologia ma un modello di organizzazione economico sociale, come non lo sono stati all'epoca rispetto al feudalesimo o all'assolutismo....i valori cristiani appartengono a una sfera del vivere che si trova nella nostra interiorità in primis e che possono riflettersi in determinati e importanti aspetti della nostra vita ma guai se improntassero un sistema di organizzazione economico sociale...avremmo uno stato teocratico e Dio ce ne scampi... e comunque guai a strumentalizzare la religione a fini politici....se nell'attuale liberalcapitalismo si sono dei difetti deve occuparsene la politica non la religione
    Davide, Milano

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  4. La Chiesa ha imposto il vangelo a tutti tranne che a se stessa. Ben sapendo che altrimenti durava non due millenni ma due mesi

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  5. e nell'imporlo si è sempre tenuta le "mani libere" ossia è stata dalla parte di chi la sosteneva di più o almeno non la contrastava, cambiando alleanze a seconda delle convenienze ....in questo senso ossia come capacità di addattarsi e d'imporsi non ha avuto e non ha pari nella storia...forse Roma antica può essere messa sul suo piano almeno per la capacità d'imporre un modello di organizzazione statuale e di assimilare e omogeneizzare culture fino a romanizzare un'importante fetta di mondo....del resto è stata la Chiesa ad aver raccolto l'eredità culturale di Roma e la sua missione universalistica, questo dopo aver messo la croce sui labari delle legioni, oramai non più invincibili
    Davide;Milano.....

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  6. Continuo a leggere che fino ad ora ci sono solo intenzione ecc....ma scusate è papa da 9 mesi vogliamo rendercene conto? Il parlamento italiano ci mette 10 anni per approvare una legge.....Invece per me ha già fatto tantissimo ed è solo all'inizio. Senza contare che ha pure parecchie persone che gli remano contro

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  7. pare che presto gireranno una fiction con banderas nella veste di papa francesco

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