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CHE SOLLIEVO


Dall'ordinanza del gip di Fermo Sebastiano Lelio Amato, che dispone l'imputazione coatta per il reato di diffamazione aggravata, a proposito del comportamento professionale e deontologico di Anna Masera, da me querelata (a Torino finirono per indagare su di me, come dimostra l'incartamento con relative note scritte a penna dalla pm procedente):
(.,..) rilevato che nell'articolo, dal tono forzatamente sarcastico, Del Papa viene presentato come una sorta di Carneade dei nostri giorni (…) un oscuro personaggio del quale l'autrice tutto ignora, tanto che (…) retoricamente chiede: 'qualcuno di voi lo conosce? Caspiterina, se era su Wikipedia lui dovremmo esserlo anche tutti noi' (…); ritenuto che in tal modo, con siffatte parole, e definendo “ridicola” la portata di una 'voce' che si occupa di Del Papa, ha negato a quest'ultimo qualsiasi rilievo professionale (…) tutta la sua storia professionale è stata condensata, rattrappita in scarne informazioni, dichiaratamente acquisite dalla Masera grazie a una sommaria ricerca su Google (…) per consentirle di ironizzare subito dopo: “Queste sì che sono conoscenze rilevanti di cui potersi informare su una enciclopedia”; (…) ritenuto che, se è lecita la critica, non può considerarsi espressione di tale diritto il grossolano dileggio da parte di chi nulla sappia, nulla abbia letto in merito alla persona criticata (…) e nondimeno, con espressioni beffarde, dipinga quale figura assolutamente anonima, professionalmente insignificante, un giornalista freelance che (a prescindere da ogni giudizio sul suo stile o le sue opinioni) opera da tempo ed ha tentato di costruirsi un nome attraverso molteplici pubblicazioni; rilevato inoltre che nell'articolo viene anche avanzata la gratuita illazione che Del Papa possa essere stato lui stesso l'autore della voce apparsa su Wikipedia, illazione ribadita dall'indagata nel post del 26.5.07; ritenuto pertanto che possano rinvenirsi gli estremi del reato (…) tratteggiando Del Papa Massimo [in modi] idonei a offendere la reputazione della persona offesa, intesa come la valutazione che il pubblico fa del pregio dell'individuo e quindi la stima di cui questi gode fra i consociati, sotto lo specifico profilo professionale (…).

La Masera aveva scritto, tra l'altro, che la vera vergogna era che Wikipedia ospitasse una scheda a mio nome [mai voluta, peraltro]. Toni sfumati che neanche un grillino coi giornalisti. Uno scrupolo professionale che parla da solo. E chissà poi perché, chissà chi la “informò” così approssimativamente, io di questa signora non sospettavo, giuro, l'esistenza. Anche se, alcuni giorni dopo avermi diffamato a seguito di una scheda finta su di me, alla quale avevo reagito chiedendo inutilmente la rimozione, e quindi anticipando azioni a mia tutela, apprendemmo di una grande considerazione ricevuta dalla signora alla festa di Wikipedia. Amato avrebbe poi disposto, come detto, l'imputazione coattiva della Masera. Il processo, di fatto, si è aperto dopo 6 anni solo per tornare alla base: il fascicolo ha girato da Torino a Fermo e ritorno, e ormai va in prescrizione. Intanto la signora, tuttora formalmente imputata per diffamazione aggravata di un giornalista, è in predicato di divenire capo ufficio stampa della Boldrini dopo un “concorso-farsa” (definizione di Dagospia) che ha fatto imbufalire tutta la stampa parlamentare, malevola nell'insinuare la totale mancanza di esperienza specifica nella prescelta (manca il crisma ufficiale, ma è una formalità). Noi non trascendiamo a livelli maseriani, e non diremo che lei è una raccomandata. Anzi le esprimiamo trascurabile solidarietà per la volgare insinuazione che la categoria le muove. Diremo semplicemente che, con nostro grande sollievo, adesso molte cose ci appaiono più chiare.

Commenti

  1. B non ha tutti i torti in merito alla casta dei magistrati...il punto è che anche quando poteva farlo non ha riformato il sistema della giustizia per il quale bisognerebbe fare tre cose semplici ma fondamentali per farla finita con questa categoria di privilegiatidi stato:
    1.basta con i giudici di carriera: solo giudici onorari con tempistiche d'incarico prestabilite
    2.in sede penale la decisione sulla colpevolezza o meno, quindi sul fatto, spetta a una giuria di cittadini e non ai giudici i quali configurano giuridicamente il reato, determinano la pena e regolano il processo
    3.le più alte cariche della magistratura devon essere elettive e a tempo

    Come nei paesi di Common Law dove il giudice non è un funzionario di carriera, ma un cittadino che, possedendo titoli e requisiti adatti, si mette per un certo numero di anni al servizio della comunità e poi se ne torna a fare il suo lavoro
    Davide, Milano

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    Risposte
    1. Berlusconi per la magistratura è stato alibi, ombrello, chirurgo plastico. Una sciagura.

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