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MA LA ZEROSETTA E' VIOLENTA

Scrivo un pezzo irriverente, diciamo pure blasfemo, su Zero e arrivano, puntuali come la morte, futuriste minacce sorcine, zoppicanti messaggi minatori, epiteti curiosi, purtroppo a distanza di sicurezza (sui responsabili, comunque, la polizia è automaticamente informata e senza che io l'abbia coinvolta). In vita mia ho goduto di attenzioni un po' più urgenti, anche da camorristi, e mai avvolto in una scorta; ho visto una pistola dalla parte sbagliata, e la mano che la impugnava tremava e le pupille erano dilatate; ho avuto incidenti, macchine sfasciate, appuntamenti in aperta campagna dove mi aspettavano i picchiatori; hanno intercettato gente che voleva farmi fuori. Poi le attenzioni su Indymedia, da sedicenti Nuove Brigate Rosse, “colonna Walter Alasia”, che invitavano a “spararmi a vista”, e il contraltare dei fasci da centro sociale. Infine, le porte chiuse e la lista nera nell'ambiente. Pazienza, la libertà ha sempre un costo. Ma non sempre un prezzo. Attualmente godo della considerazione di un latitante per omicidio, che dal suo nulla mi scrive. Ma questa è la vita che mi sono scelto e non ho motivi per farla pesare agli altri. Al massimo, posso risentirmi un po' per come sto finendo: ossessione di qualche pantegana obesa, si vede che sto peggiorando. Qui, comunque, non conta il mio caso particolare, tantopiù sul risibile sfondo del fanatismo per un cantante: conta, d'altra parte, che dev'esserci qualche interferenza se il messaggio di amore universale viene decodificato in questa curiosa declinazione. Tra i sorcini, minacce e rappresaglie (e dicerie ignobili perfino sull'Idolo) volano che è un piacere: anche e soprattutto verso le donne, e c'è chi, comprensibilmente, se ne preoccupa: il signor Zero lo sa? Mi dicono di sì, mi dicono che viene informato di tutto con maniacale puntualità. Allora non ha niente da dire? Dobbiamo aspettare qualche clamoroso incidente che metta con le spalle al muro i suoi amorevoli inviti? In ogni modo, a beneficio dei distratti, provvedo a denunciare io questo clima malsano: dentro questa setta si agita una commedia umana sconcertante, individui fuori controllo, volgari, violenti, tesi a scannarsi fra loro non meno che sospettosi verso il pianeta, più simili a ratti rabbiosi che a sorcini teneroni. Il signor Zero non può non conoscerli, visto che gli fanno praticamente da ombre permanenti. Lui li vanta come il suo popolo, sano e sensibile: allora come spiega tutto questo furore in luogo del rispetto ampiamente predicato? Se il rispetto sono le lettere minatorie, gli sputtanamenti su internet, gli insulti sessisti, le diffamazioni che non si fermano neppure davanti a preavvisi di querela (e a richiesta fornisco casi e nomi, che peraltro tutti, ho scoperto, conoscono), c'è qualcosa che non torna. Questo è un andazzo che va oltre la naturale tendenza al litigio su internet. La prevedibile obiezione, è che l'artista non è responsabile di una massa di esagitati; benissimo, c'è senz'altro del vero; ma, allora, non si dipinga una realtà che non esiste, e non ci si assuma con quattro canzoni la responsabilità di un facile esorcismo. Perché qui bisogna capirsi: o fai il Gesù Cristo, o fai il Ponzio Pilato: tutti e due, è impossibile. Fossi in Zero, ne avrei qualche scrupolo: quando si esagera col vittimismo da concerto per cui “il mondo non ci capisce”, quando si insiste col risentimento aggressivo tipico di chi ha vinto tutto e non sa più con chi prendersela (se non coi fantasmi del passato), gli effetti possono diventare imprevedibili. Gli adepti di questa Sorcinopoli, dietro gli atteggiamenti stucchevoli e del tutto emulativi, neppure si accorgono di scattare, ad ogni messa (in discussione) di un cantante, con reazioni da manicomio, o da galera, verificabili - ma è solo una minima parte - su questo stesso blog e sulla mia pagina facebook (per lo spaventoso dislivello culturale e intellettuale, declino ogni responsabilità); anzi la considerano una missione, rielaborano in senso mistico la critica all'Idolo, ne fanno una guerra santa. Così si alimenta l'intolleranza, che precisamente sta in uno squilibrio crescente fra azione e reazione, fino a risolversi in alienazione. Si alimenta anche la schizofrenia morale, perché è questo lo scotto da pagare per conciliare inviti che vanno da una parte e comportamenti del tutto esorbitanti. Difatti i poveretti tradiscono inquietanti sintomi di intolleranza elementare. Il mio intollerabile intervento, a proposito, partiva dalla inqualificabile messa al bando di una giornalista colpevole d'avere informato, a suo tempo, che l'artista stava preparando un disco: nessun commento su questo, nessuno scrupolo, anzi “interessa poco” (e intanto viene subito insultata e additata per la colpa evidente di non aver fatto il suo lavoro, ritenuto consistere non nell'autonomia ma nella totale e obbligatoria adulazione e sudditanza). Non problemi, ma giubilo ultrà, persino sul vezzo, da parte dell'interessato, di additare come “malati di scolo e di sifilide”, davanti a diecimila persone eccitate, i cronisti ficcanaso, platealmente avvertiti (poi è tanto bello, a proposito di coerenza, sostenere Grillo come profeta della trasparenza). Pessimo esempio, magari più superficiale o scenografico che altro, ma non per questo meno irresponsabile. Mi spiace, non ci sto: non difendo una categoria ma solo la mia personale fatica di 25 anni: nessuna malattia venerea, nessuno mi ha mai comprato o venduto. E i nuovi santi non mi convincono, almeno finché non forniscono prova di qualche miracolo. Diceva Enzo Tortora: “Io dico la mia, quando e su chi mi pare”. Indegnamente, cerco di prendere esempio. La mia intenzione era quella di rendere manifesta una distorsione, e penso d'esserci riuscito. Mi è toccato scendere ad un livello imbarazzante, occupandomi di una faccenda trascurabile. Ma anche questo pretende, a volte, il mestiere.

Commenti

  1. Tu non hai fatto e detto nulla di cui ti devi vergognare, gli insulti le offese e l'associazione, non è giustificabile mai. Se questi suoi seguaci se la prendono tanto, devono sapere che la critica è più un aiuto che un offesa per l'artista. Tutti gli artisti subiscono critiche, ma non mi risulta che tutti i "seguaci" abbiano questa reazione intollerabile quanto incontrollabile.

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  2. sinceramente, lei mi fa veramente paura...ma perché non prende una tisana e si rilassa un po'? una curiosità, ma i conduttori di rtl perché li vuol fare licenziare? io a casa mia gli ospiti li tratto con i guanti, lei no?
    Jack

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    1. Il giornalismo non è trattare gli ospiti in salotto. Ci sarebbe un lungo discorso da fare, che implica una grande pulizia, ma sarebbe sprecato.

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  3. Ti devi solo che vergognare!!

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  4. ma sbaglio o 'sto sorcini oltre ad essere degli invasati idioti non sanno scrivere neppure due righe in italiano corretto ? ma a che livello intellettuale e culturale si possono situare ? come il loro idolo, che più si mostra intellettuale, più si rivela un profondo somaro ! ma che faccia il cantante e smetta di fare il santone con pretese intellettuali !

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    1. Senti carino, se permetti in italiano me la cavo piuttosto bene e come me molti altri sorcini .... prima di sparare sentenze, informati .... IGNORANTE !!!! (dicasi di colui che ignora)

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    2. Sì : dicasi .... alias "si dice di" .... ma Lei la conosce la lingua italiana????

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    3. Appunto: "dicesi", non dicasi, non è congiuntivo ipotetico. 4,somar*.

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  5. e pensa se , un giorno , ti dedicherai a quel genio di very alternative pyrl di Vinicio Capossela;
    dovrai espatriare.
    Vp

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    1. Su Capossela mi ha chiesto aiuto Fulvio Abbate: e non mi sono tirato indietro.

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    2. Ricordo , con piacere il duetto su youtube. ( ma mi piacerebbe che ogni tanto la riproponessi , con l'orgoglio del giornalista libero , per rinfrescare l'etica di qualche tuo collega)
      altra setta di psicodipendenti a darti addosso, la cosa scandalosa e' che : passi per bimbiminkia e ragazzini di varie tipologie urbano-"etniche" , ma gli over 30 , sono veramente imbarazzanti nella difesa e nelle minacce.
      Vp

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    3. che poi sono solo una piccola parte di quanto svolazza. niente di drammatico, più che altro siamo nell'aneddotica. ma il livello è davvero miserabile, miserabile.

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  6. Ma, esattamente, cosa hai scoperto su Zero e i suoi fan che già non sapessi quando scrivevi"cosa si può chiedere di più ad un artista "? A me sembra che l' unica novità è che ha fatto un disco brutto (due, anzi ). Per il resto i tiramenti da divo e sorcini c' erano anche 30 anni fa, e non è che tu non lo sapessi.

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    1. Non essendo mai stato sorcino, ma uno che fa libri, no, non lo sapevo. L'ho constatato di recente. Inoltre, c'è modo e modo di tirarsela, e qui mi pare che la cosa sia sfuggita di mano. Specie nella setta, che poi è il vero oggetto di discussione, anche se si preferisce rimuoverlo. Peraltro, "è sempre stato così, è sempre successo così", sono modi di pensare piuttosto qualunquisti, che lasciano il tempo che trovano.

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    2. Mi scusi, come mai un critico musicale come Lei, anziche recensire il nuovo disco , scrive due articoli- con 150 commenti a corredo- su aspetti che non c'entrano nulla con l'arte e la musica del cantante ?

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    3. Qui qualcuno esce dalla porta per rientrare dalla finestra. Non sono un critico, casomai un cronista (anche musicale). I commenti non sono roba mia ma di quella setta di squilibrati chiamata sorcini, cui, mio malgrado, rispondo. Sul mio blog di cosa occuparmi e come, lo decidi tu?

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