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HO DATO


Proprio così. Ho dato la mia pazienza a buoni, cattivi e soprattutto squilibrati: dalle mosche da forum di un certo giornale, che venivano a rimbalzarmi sul blog, ai disperati di indymedia, che spesso erano le stesse personcine triste, dalle groupie di cesare battisti agli ossessi religiosi, dai ciellini a quelli di Scientology, dai berlusconiani hard ai vendoliani fard, dai fannulloni noglobal agli okkupatori perenni, dagli esaltati scout ai grillini gomblottisti, fino ai più assurdi di tutti, la setta dei sorcini, una miseria umana che manco Scola in Brutti, sporchi e cattivi avrebbe saputo immaginare. L'estetica del degrado, proprio. Mai mi sono sottratto, mai ho evitato un confronto, uno scontro, una risposta, perché sarebbe stato troppo comodo, e non leale. Altri e più titolati colleghi non spendono un attimo del loro tempo, rispondono solo agli adulatori. Io, che di colleghi non ne ho, ho sempre accettato sia il confronto che la rissa. Però adesso basta. La mia parte l'ho fatta, convinto come sono sempre stato che anche questo sia giornalismo, e non del minore; che anche questo lasciare uscire gli umori peggiori dalla pancia di una setta, e al mondo quasi tutto è setta, equivalga all'inchiesta che nessuno fa: chi avrebbe mai scommesso che gli scout, così plagiati dal messaggio di amore del fondatore, potessero essere tanto feroci e virulenti nelle loro minacce di morte? Per non parlare di questi agghiaccianti “sorci”, anche loro con l'amorevole fondatore d'ordinanza. Ma basta verificare i commenti, al netto di un livello alfabetico tragico: se c'è ancora chi stenta a questo modo nell'esprimersi, come possiamo poi fingere di crederci una nazione evoluta, europea, in grado di operare scelte, di tirarci fuori dai guai? Al contrario, è proprio perché siamo, a larga maggioranza, quelli che siamo, che non riusciremo a trarci d'impiccio. E qui, scusate, non è questione di mancate opportunità, questo è proprio l'effetto del contrario, di una scuola di massa che non funziona. Problema drammatico, eternamente rimosso, edulcorato, sublimato. Ma problema che resta, così come resta il patologico livello di frustrazione, di ferocia, di alienazione di un mondo suddiviso in sette, che internet ha liberato e ulteriormente eccitato. Nelle ore in cui il mondo piangeva un grande della musica, Lou Reed, a me arrivavano solo messaggi di “sorcini” infuriati. Nelle sette non c'è posto per il mondo, solo per il proprio fanatismo. Ma quante sono, le sette? Quante quelle che non sospettiamo, e che aspettano solo il coglione di turno con la masochistica voglia di tirare via il velo? Tutta questa povera gente pronta, e lo dice, a bruciare i libri, con la testa ferma all'Index di Paolo IV., ostile al diritto di critica, allergica alla funzione di informare, totalmente inconsapevole di tutto. Gente nata morta. Fatto il conto, avrà ancora senso, parlare di democrazia?

Ed ecco qua. Se ci penso, il mio lavoro di 25 anni coincide in larga parte con queste stralunate polemiche contro tutti e nessuno, contro esagitati senza volto e senza nome, polemiche che poi erano maiuetiche, sociologicamente parlando. Ma adesso basta, io ho dato fin troppo, e senza prendere niente in cambio: i risultati sono lì, a disposizione di chi li vuol vedere. Credo che disvelare certe ipocrisie, certi luoghi comuni, certi bluff, sia già un risultato, anzi l'unico possibile. Per questo ai lunatici, gli squilibrati, i mitomani e a quelli che invecchiano in compagnia di un miraggio, si chiami Grillo, Renato Zero, Rivoluzione, Pace nel Mondo o fuochi nel bosco (col rischio d'incendiarlo), non risponderò più. Questa fatica inutile, d'ora in poi me la risparmio: non è più divertente, è solo noiosa. Si accomodi il prossimo, se crede. Io ho già dato.  

Commenti

  1. Certo che sei proprio un bel tipo: proprio nei giorni in cui, platealmente, rinneghi un cantante su cui hai scritto due libri dopo averlo seguito per 40 anni, titoli un tuo articolo come una sua canzone

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    1. A riprova che l'ironia, o il sarcasmo, sono merce sprecata per i fanatici. A proposito. Io non rinnego nessuno proprio perché roditore non sono mai stato.

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    2. Mi scusi,ma se non é mai stato roditore cosa ci faceva nel forum di zenzero?.Rileggendo l'archivio dei suoi messaggi prima commentava e criticava come glii altri utenti le canzoni di Renato dicendo anche di essere stato in prima fila al concerto seizero,fino ad arrivare a parlare del suo nuovo libro.Sembrava proprio ,non dico sorcio,ma almeno un ammiratore si.Io sono un padre di famiglia di 51 anni e seguo Renato da quando ne avevo 14,non sono un fissato che difende sempre il suo idolo,anzi spesso l'ho criticato per certi atteggiamenti(ed anche adesso con la Venegoni) e anche per alcune canzoni.Come lei non sopporto i fisati che sbagliano ad attaccarla,peró mi é nato un grosso dubbio e spero che riesca a levarmelo.Se lei conferma che non é mai stato un sorcio allora prima faceva finta di esserlo per entrare nelle loro simpatie per vendergli il libro.Mi risponda,perché se fosse cosí mi sentirei anche io preso iin giro dall' autore del miglior libro su Renato.
      PS. uno non puó scrivere un libro cosí senza avere un minimo di ammirazione per Renato.
      Saluti,Fabio.

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    3. Che noia; ma, dato il tono cortese, rispondo. Su quel forum ci sarò stato dieci volte in tutto; e commentare qualche canzone, così come avere scritto due libri (su 30 dedicati ad altrettanti argomenti) non mi pare sostanzi un essere sorcino, definizione e contesto che, glielo potranno confermare, ho sempre odiato, senza mai nasconderlo. Se davvero avessi voluto tenermi buoni i fanatici, lei crede che oggi mi ritroverei maledetto dalla setta, e (comicamente) minacciato di morte? Guardi, lei può credermi o meno, ma a me di farmi pubblicità non me ne frega niente. Quando faccio un libro, lo faccio (e me lo produco da solo) anzitutto per me. Se poi piace anche ad altri, tanto meglio. Tra l'altro, il mio entrare, di straforo, in quel forum, era collegato alla mia prestazione d'opera, per 3 anni e a titolo totalmente gratuito, nel mettere insieme il relativo giornalino, impegno che a un certo punto ho abbandonato, rendendomi conto che il tasso di fanatismo (e di opportunismo dell'avventizia che lo "dirigeva") avevano superato la soglia di una maniacalità esasperante. Di Zero ho scritto bene quando mi pareva lo meritasse, e male altrettanto. E del suo canzoniere, ho bocciato più brani di quanti ne abbia esaltati: è tutto scritto non nel cielo, ma su carta. Spero di esserle risultato esauriente. Che noia, però.

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