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UN UOMO E' LA SUA MUSICA


Me ne vado a caccia di pittori
Musici, poeti, incantatori
D'un serpente a forma di destino
Della gente che non ha paura
Di morire per un sentimento
Merce senza prezzo, ormai all'incanto
Pezzi in magazzino accatastati
Nella polvere della coscienza
Che ha già scelto che può stare senza
Roba da evitare, perché vera
Traccia d'imperfetta umanità
Ma io vado a caccia di perdenti
D'anime che mandano una luce
A chi le intercetta, anime vive
Da stupore e lacrime irrorate
Da una commozione non puttana
Di chi sa cos'è ricominciare
Dalla propria tenerezza vinta
Dai sorrisi indomiti spazzati
Da una vita per sempre battuta
Ma sconfitta mai. Perché è il dolore
A farci poeti, incantatori
Che da vincere non hanno niente
Né da perdere, c'è ben altro in gioco
Quando un uomo è la sua musica
Le sue scale possono ogni cielo
Ricamare un volo di farfalla
Dove non c'è amore né una stella
Conquistare uno sguardo appassito
Contagiare la rassegnazione
D'una sinfonia, della magia
Di quell'arte che è la compagnia
Me ne vado a caccia di talenti
Di poeti della vita, eventi
Ambulanti, son capolavori
Di se stessi, con i troppi errori
Con i passi zoppi, un po' avventati
Ma rendono il mondo un po' migliore
Sui treni li incontri, all'ospedale
Negl'insospettabili spiragli
Che ritaglia un male di rasoio
Ma loro ci sono, e sono loro
Medicine e medici inventati
Che nessuno cura, con un cuore
Ch'è una fonte di felicità
E più soffre e più forte sarà
Me ne vado a caccia di tesori
Aleatorie foglie come me
Scompigliate, imprevedibili
Umorali ma affidabili
Amano. Chi scrive, chi dipinge
Chi suona e chi con ali al vento
S'infrange ogni volta ma è contento
Siamo tutte qui, orfane di piante
Allo sbando tra sogni e risvegli
Nervature di chi piange, sparse
Comparse nel canto che le spinge

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