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LE VELE


Nel vento d'alabastro del tramonto
Nient'altro è nostro e il vanto più non conto
Di momenti gravidi d'amore
E di tragedia e di quel mio spirare
Tra le rive che tu non capivi
Di pensieri mai davvero spesi.
Ora di parole sono privo
La mia dignità essiccata al sole
Un errore irrimediabile
Piccolo ma irrimediabile
Piccolo al punto che non saprò
D'averlo commesso veramente
O in qualche recesso della mente
Ma la vita adesso è un palco vuoto
Pentagramma di cacofonie
Che pesano un grammo di silenzio
E nell'eco d'un colmo di vuoto
Il rimorso non lo calmo e cado
Nell'ammenda d'immonde distanze
Fra le stanze del mio tempo e il mondo
Che rimbomba di vele spietate
Tutte in fila sul filo del mare
Sole delle sere marinare
Come puoi tu non illuminare
Questa mia distonica paura?
Ma lo fai, sicuro che mi lasci
Meritata angoscia d'arrangiarmi
Tra le frange della piazza d'armi
Dove l'anima s'aggira inerme
Pazza, con la sabbia sulle labbra
D'una rabbia che la rende ebbra
E non c'è parvenza di poesia
Ma solo insorgenza d'andar via
Via da dove non si può fuggire
Via per dove non si può tornare

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