Riflettete, riflettiamo.
Vola giù da un balcone una ragazzina quattordicenne, una notte di
inizio gennaio. Le fanno i funerali, la chiamano, e come ti sbagli?,
“angelo”, fanno, manco a dirlo, una fiaccolata di “solidarietà”
e di “protesta”. Contro cosa? A scuola, in città, Novara, tutti
mormorano di tutto. Quattro mesi dopo, finiscono indagati in otto.
Tutti minorenni. Tutti con la stessa accusa abietta: “istigazione
al suicidio”. Riflettiamo, riflettete. Un “angelo” di 14 anni
spinta ad uccidersi, a gettarsi dal balcone. Come? Con un modo
abietto, abiezione nell'abiezione: ricatti, pressioni, derisione e
distruzione via social media: giorni prima, ad una festa erano
successe cose che una quattordicenne non dovrebbe sperimentare, ma
ormai così va il mondo. Solo che nel mondo hanno inventato gli
aggeggi con le macchine fotografiche e le telecamere incorporate. E
un “angelo” di 14 anni non regge alla vergogna e si lascia cadere
giù. Riflettete, riflettiamo: quale malignità dell'animo umano puà
spingere otto ragazzini, otto bambini, a spingere nel modo più
vigliacco una coetanea all'autoannientamento, quale perversione può
indurli a torturarla finché non riescono nel loro intento assurdo,
disumano ma neppure bestiale, perché le bestie non fanno così, non
conoscono il Male puro? Ma lo hanno fatto, e nemmeno per il puro
piacere della crudeltà: lo hanno fatto per il gelido proposito di
tutelare loro stessi, roba che neppure i serial killer. Tutti
detenevano materiale pedopornografico, materiale da loro stessi
girato, frutto della loro violenza di gruppo alla compagna, ubriaca,
incapace di difendersi. Un'orgia filmata. Bambini pedofili, ecco cosa
erano. Pedofili assassini fanciulli. Ecco cosa sono. Riflettete,
riflettiamo: ci sembra normale che una ragazzina di 14 anni venga
coinvolta da coetanei in pratiche talmente esplicite da non potere
essere mostrate, e ci sembra normale che invece vengano mostrate,
diffuse, e ci sembra normale un'accusa talmente mostruosa da non
essere nemmeno capita, istigare, spingere qualcuno a farsi fuori, e
ci sembra normale che a meritarla siano altri bambini. Adesso il
sociologo dice che è tutta colpa della mancata educazione alle
tecnologie e ai media, viene messa sotto accusa la scuola, viene
tirata in ballo la società, che non fa mai male, ce n'è anche per
la famiglie, figuriamoci, e come mai la Chiesa non la scomodano
ancora? E noi? Noi, che parliamo tanto
di violenze alle donne, che lo facciamo a fare se poi ci pare normale
un infanticidio peggiore di ogni femminicidio?
Tutto reale e razionale,
ma la malvagità che risiede nell'animo umano, di questi bambini,
cerca una spiegazione oltre il reale, oltre il razionale e ancora non
la trova. E non chiamateli “mostri”, se potete.
Questi piccoli mostri rappresentano solo se stessi, e quelli come loro. Sbagli a farne, in qualche modo, un elemento da analizzare in senso sociologico. Io ho due figli che con l'esempio, non con astratti rimbrotti, hanno costruito una maturità che le bestie di cui parli non conosceranno mai. Date un libro ai ragazzi e queste cose non succederanno.
RispondiEliminaA proposito, sbagli a dar voce agli anonimi.
Un male banale quanto disarmante superato dalla ressa dei suoi aspiranti catalogatori nella frenesia molle di arrivare per primi.
RispondiEliminaNicola
Altri errori da emendare?
RispondiEliminap.s. sì, l'ho capito, che è tutta colpa della tivù berlusconiana...
Bisogna dar loro i libri giusti, scritti dagli autori giusti, che dicono le cose giuste, e tutto si aggiusta.
RispondiEliminaErrori? Non intendevo imputare errori a chicchessia e soprattutto a te. Mi riferisco alla sociologia talkshow che se li contenderà.
RispondiEliminaNicola
Non mi riferivo a te ma all'altro che ha scritto. E che ha le ricette giuste. Sai quanta ne ho conosciuta, di gente così, che poi magari scopriva di avere figli balordi. I brigatisti, tanto per dirne una. Quel venire a dire "i miei figli io li nutro nel modo giusto, quindi il problema non esiste", mi sa tanto di presunzione. E anche di paura di guardare al di fuori delle proprie certezze.
RispondiEliminaciao Massimo, mi permetto di darti del tu perché ti leggo e seguo da tempo... Per quanto riguarda il tuo ultimo post "Oltre il reale"... Ho quasi 30 anni e anche quando avevo io quell'età c'erano i bulletti di periferia che si divertivano a provare ad annientare gli altri... oggi questi hanno a disposizione gli smartphone ecc, e fanno credo anche più schifo, nel senso che sono sempre meno innocenti e sempre più adulti, bestiali. Non sono né un sociologo né uno psicologo, per fortuna, e nemmeno un moralista, ma penso che questi ragazzini non siano mai stati "menati" da nessuno, genitore o educatore che sia, nessuno gli ha mostrato un po' il pugno quando qualcuno di loro si atteggiava un po' da presuntuoso (come immagino facessero)... Questa feccia dovrebbe essere trattata un po' per quello che meritano, cioè da fecce, da bestie, tipo legate in un parco e messe al pubblico ludibrio della folla, in uno zoo... Umiliarli completamente insomma. Certo, poi una volta lasciati liberi potrebbero sfogare la rabbia sorta dall'umiliazione con gesti ancora più gravi... Però pagherebbero con una solitudine pesante... Cioè, questa gente deve essere lasciata sola, non aiutata. E' una mia idea, lo dico senza rabbia o rancore, da persona sensibile questo fatto mi ha colpito molto, ma non ho nessun rancore pregresso da sfogare (lo specifico perché altrimenti la mia mail potrebbe sembrare solo lo sfogo rancoroso di un frustrato).
RispondiEliminaCosa ne pensi? Io credo che non si può dire "sono fatti così, non possiamo farci niente", o un generico "è colpa di...". No, io credo facciano schifo come fanno schifo tanti esseri umani, e la parte migliore degli esseri umani deve rinunciare a provare a integrarli (tipo coi libri...Ma questi manco sapranno leggere).
Saluti,
Alessandro A. (via email)
Quella mia era una cronaca, nella quale segnalavo una aberrazione, senza trarne conclusioni. Se mi chiedi una posizione, concordo sul permissivismo, che in soggetti così precocemente feroci e perversi è deleterio. La gogna non mi piace, credo anzi sia controproducente: invece una pena certa, da scontare nei luoghi del dolore, probabilmente è più utile. Invece, la ricetta dei libri "giusti" è una consolazione del cazzo (non è una risposta diretta a te). Voglio dire, a queste carogne non farei leggere Zumba ma neanche Saviano: sono due facce della stessa oscenità. Aggiungo che la pornografia televisiva di oggi, alla De Filippi, è figlia legittima della pornografia di sinistra anni '70: forse chi legge no, ma io mi ricordo benissimo i deliri di feccia come Daniel Cohn Bendit sulla sessualità nei bambini in età prescolare e sulla doverosità politica di coinvolgerli già a quell'età in pratiche di gruppo. Nè più nè meno dell'elogio della pedofilia: e faceva proseliti.
RispondiElimina“Sono coperta anche contro i danni causati da incendi?” è stata la mia domanda all’assicuratore. Mentre, piegata su di un banco, stavo spiegando le correzioni di un’equazione ad uno studente insofferente dei 30 secondi di concentrazione richiestagli, un gruppetto di simpaticoni si è alzato alle mie spalle e, con un accendino, ha tentato di ustionare l’orecchio di un ignaro compagno, che, ovviamente, oltre a bestemmiare, ha mandato anche me a quel paese la mia collega che, dal corridoio, è accorsa a chiedere loro che cosa fosse accaduto. Per il padre di uno di questi piromani, causa del dolore era stato l’orecchino in metallo, conduttore di calore, non la fiamma. Che cosa posso dire? Che cosa posso fare? Cambiare mestiere.
RispondiEliminaCinzia
Hai provato a fargli leggere Saviano, oppure don Gallo? Secondo me si convertono all'istante.
RispondiEliminaLa psicologa scolastica aveva chiamato anni fa don Gallo per una conferenza ma, a quanto pare, l'intervento non ha sortito gli effetti sperati ... o forse sì.
RispondiEliminaCinzia
Mi pareva...
RispondiEliminaUn mio amico che lavora come tecnico nelle telecomunicazioni, mi diceva che tempo fa ha partecipato come relatore a un convegno sulla tutela dei minori nel rapporto con le nuove tecnologie. Di tutti i genitori di ragazzi minorenni che sono stati invitati a partecipare, si sono presentati solo quelli che avevano organizzato la conferenza e quelli che avevano già sgamato i figli minorenni a vendersi foto pedopornografiche(di loro stessi) su internet, in cambio di ricariche telefoniche e buoni acquisto su ebay. Per il resto, menefreghismo assoluto!
RispondiEliminaEcco, io credo che il problema principale di tanti genitori moderni sia proprio questo, che abbandonano i figli davanti al pc, o al cellulare, fregandosene di come lo usano. I figli gli si "prostituiscono" sotto il naso, e loro manco se ne accorgono(o meglio non vogliono accorgersene)!
Il controsenso, drammatico, è che questi genitori dalle magnifiche sorti e progressive, oggi volentieri in salsa grillina, prima considerano la rete e i suoi derivati come la terra promessa, e poi come la madre di tutti i mali quando si accorgono che i figli la usano in modo criminale. Ed è vero: fin che possono, certi genitori non vogliono accorgersi di cosa fanno, cosa sono i loro figli. Come succedeva per la droga o per il terrorismo. Poi soccorrono gli alibi più pelosi.
RispondiEliminaSi ma il problema è che non vogliono manco informarsi di quali siano i rischi, e di come prevenirli e tenere sotto controllo i figli, proteggendoli da certe tentazioni. Gli regalano lo smartphone, li abbandonano davanti al PC, poi quando si accorgono che sono diventati dei piccoli "mostri" depravati, capaci di prostituirsi per una ricarica, o di rovinare la vita ai compagni di classe per divertimento, danno la colpa a internet!
RispondiEliminaCome questi del MOIGE: http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/05/24/news/carolina_il_moige_denuncia_facebook_social_strumento_di_pedofili_e_bulli-59550059/
Il Moige, altra baracconata circense utile a finire in televisione e, di sponda, in Parlamento.
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