MONKEY GOES TO HEAVEN

Ma che colpa ne ha quella povera scimmia? Dico l'esemplare immobilizzato, rinchiuso in una capsula e spedito da solo nello spazio da quei pazzi scatenati che comandano, anzi che tiranneggiano, a Teheran. Nel Corano non sta scritto di non torturare gli animali? E questa, sia pure nello spazio siderale, che altro sarebbe? E tutto per mostrare i muscoli, per vincere l'antico complesso d'inferiorità, per fare paura al Satana americano. Ma quella povera scimmia che ha fatto di male per morire di quella morte, orribile, dopo una lunga agonia, da sola, prigioniera, murata viva in un altro mondo, anzi fuori da ogni mondo? Da sola nel vuoto dello spazio e del tempo? Forse gli apologeti snob della grande cultura di chi ci odia, assai avanzata rispetto alla nostra, occidentale, berlusconiana, diciamo quelli come Massimo Fini, per non fare nomi, l'estimatore del mullah Omar ed altra gente consimile, i cavillanti che se la cavano sempre contrapponendo uno scempio ad un altro, come se in quest'algebra dell'orrore tornassero i conti, forse questi strani uomini frustrati, che a volte danno l'aria di soppesare stragi, guerre e massacri con l'unica bilancia della propria frustrazione personale, troveranno una spiegazione anche a questo: addossandola alla nostra putrida civiltà, incolpando noi stessi. E non c'è dubbio che la nostra civiltà sia messa male. Ma se i fanatici deliranti di una confessione concorrente si divertono a spedire animali nello spazio, l'altra metà della terra non è messa tanto meglio. A quasi mezzo secolo dalla povera cagnetta Laika, sai che conquista. L'avesse fatto l'Occidente, si parlerebbe, appropriatamente, di crudeltà. L'ha fatto l'Iran islamico, e allora cos'è? Che ha fatto di male, quella scimmia, per finire all'altro mondo prima di morire, per meritarsi una tortura che non è di questo mondo?