Chiuso dentro un treno un
pensiero mi travolge: “Mio Dio, ma dove vado così solo? Dove sono
mio padre e mia madre?”. Mi sgomenta ritrovarmi allo sbando,
indifeso nel mondo, debbo cavarmela da solo e non penso di potercela
fare, non l'ho mai saputo fare, non so credere di avere gli anni che
ho, non capisco se mi sento un bambino dentro un vecchio o un vecchio
dentro un bambino. Quello che non c'è pesa più di quel che c'è,
quanto non è stato soffoca più di ciò che fu. La libertà è una
trappola, il tempo che rimane un'incognita spaventosa. “Come ho
potuto sopravvivere senza saper vivere? E adesso dove posso mai
perdermi, senza più rifugi?”. Conosco la destinazione ma non so
dove vado. Tanta stanchezza per questa vita sulle spalle, in questo
cuore che non ce la fa più, in questa sera che scende dal tempo, si
spande fuori il finestrino. Non distinguo più niente adesso, solo
luci che passano e sembrano i miei giorni. Una mano sugli occhi e
tutto sembra spegnersi.
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