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LA PRESUNZIONE DELLA SAPONETTA


Avendo io criticato via twitter la scelta di Ilaria Cucchi di militare con Ingroia, sono stato fulminato in tempo reale da una fan del magistrato, credo una un po' invasata a giudicare dai suoi tweet: “Perché?? Ingroia è persona pulitissima”. Voleva in realtà dire che la pulizia coincide con l'idea rivoluzionaria, con la purezza dell'ideologia, questo saltava all'occhio. Ma, anche in una prospettiva freddamente razionale, in un solo tweet secoli di poderosa logica analitica gettati nel cesso. Qui mancano proprio i coordinati logici di Leibniz: essere puliti (pulitissimi) è un conto, essere capaci è tutt'altra storia e di per sé può essere presupposto ma non conclusione. Specie se si è fatto il giudice, si sono condotte inchieste spregiudicate, con pentiti discutibilissimi di cui si è diventati amici, e adesso si fa un partito e ci si candida nella stessa regione in cui si indagava. Il che, a proposito, equivale in punto di logica a svolgere una professione strumentalmente a un'altra.
Sono tutti puliti, pulitissimi, per definizione e per autodefinizione, ma che significa? Certo la politica si è andata sporcando oltre ogni limite sostenibile, ha bisogno di una rigenerazione: ma la rigenerazione non può esaurirsi in se stessa, una pura dimensione di moralismo autoreferenziale non può essere sufficiente, andrebbero rispolverati un po' di pensieri greci, un po' di Aristotele per cominciare. No, una generica attitudine non può bastare. Così come non può bastare una spilletta a pretendere giustizia: cinico offrirla quella spilla, inadeguato accettarla. Giustizia non è uno scranno e uno scranno non è giustizia; al massimo è un risarcimento, e davvero questa pratica mi sembra mortificante, seppure ormai invalsa nell'andazzo politico corrente. È un moralismo immorale, perché rifiuta la competenza del merito: la politica, la democrazia, la giustizia sono diventate faccende onomastiche o da saponetta, basta essere puliti, pulitissimi e magari avere subito una violenza, meglio se di stato. L'intendenza seguirà, come diceva Napoleone. E siccome non ce n'è uno, per quanto in flagranza, che ammetta di essere zozzo, voilà, i problemi del paese sono risolti. E così si torna alla centralità leninista del partito che guida le masse. Io, per molte ragioni, a farmi giudicare dal partigiano Ingroia che via fine-settimana in Guatemala ha appeso la toga fondando (ma già era pronto) un partito personale in cui evoca la rivoluzione (civile, civile...), e intanto che si candida dove non potrebbe tratta con tutti, non sarei stato sereno; e, dopo averlo sentito balbettare da politico, sarei ancora più turbato dovesse mai vincere. Siamo alla presunzione, non di innocenza ma di saponetta. Il punto, comunque, è che se basta farsi un partito su misura per essere puliti, e se basta essere puliti, pulitissimi per governare un paese europeo...

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