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ANNI DI VITA


"Ho letto il libro...che dire? Per una che vive da 15 anni con 2 gatti (un maschio e una femmina) ti posso dire che è molto bello, divertente e toccante. Mi ci sono ritrovata, anzi credo che molti ci si ritroveranno perchè chi ha gatti parla un linguaggio conosciuto e univesale... Impossibile quando si toccano certe tematiche non pensare "ah, anche il mio fa così...ah, è vero, anche la Sissi mangia qualsiasi foglia circoli x casa, fosse solo il ramoscello d'ulivo quello che si tiene in casa la domenica delle Palme!"...Del resto non conosco nessuno che al rientro a casa dopo una giornata di lavoro non si faccia prendere dallo sconforto trovando la casa piena di peli o il pranzo del gatto "restituito" puntualmente sul pavimento... E questa è solo la punta dell'iceberg...dietro lo sappiamo c'è un mondo infinito...i miei gatti che sono tipici d'appartamento quando in vacanza li lascio liberi in giardino diventano tigri o leonesse e mi portano trofei di ogni sorta...la Sissi che è una principessa persiana a pelo lungo non diresti mai, vedendola sul sofà mentre si lecca il pelo con fare da snob, da sciura della Milano bene, che in giardino con piglio da pantera, si è mangiata un merlo, sgranocchiandogli le ossa dopo avergli spezzato l'ala mentre lo sfiniva tra un palleggio e l'altro! Ma è quando scrivi delle corse dal vet che mi sono identificata maggiormente....Capisco il pathos, i pianti, il nodo in gola che non scende finchè l'amato bene pelosetto non si riprende.... e dal canto mio ti parlo di fratture multiple (Sissi volata dal 4° piano: rotto femore e bacino quando aveva solo 45 gg) , di interventi pesanti, insomma.. .ma ho pianto anche per l'unghia incarnita di Tiberio mentre la vet gli metteva i punti senza anestesia e lui, senza miagolare, senza fare niente mi guardava mentre singhiozzavo e ha iniziato a fare le fusa tra l'incredulità della veterinaria e il mio senso di impotenza... Ti assicuro, non sono certo una mammoletta... e invece, mi sono ritrovata come te, a 47 anni di solida roccia, a piangere come un neonato di fronte ad un gatto che mi guarda dritto negli occhi e capisco la sua sofferenza, la comprendo non con le parole, perchè loro, i gatti non parlano, non te lo dicono... ma nel "nostro" mondo, la si capisce e basta. Tutto qui.".
Elena, Milano
 
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Commenti

  1. i gatti sono macchine per uccidere, sono dei natural born killer, come tutti i felini, e lo dico con profondo amore verso questi animali...chi se ne stupisce non li conosce a fondo, anzi non li conosce affatto...li vede attraverso le lenti della nostra umanità distorta...i gatti sono predatori per definizione, hanno unghie che sono coltelli e denti affilatissimi, un'agilità estrema, una vista acutissma in grado di adattarsi alle varie situazioni di luce...osservate un gatto quando sbadiglia e noterete una bocca fatta per dilaniare...un gatto quando caccia e noterete con quale maestria si avvicini alla preda e con quale ferocia e determinazione la attacchi, quasi sempre in solitario, cosa che solo i predatori superiori possono fare...i grandi felini del resto sono i predatori di terra più efficienti...se un roditore o un uccellino incontra un gatto è come se noi incontrassimo una tigre del bengala...sarebbe una lotta impari...adoro il loro essere dei killer eccezionali, in grado fare emergere il loro istinto predatorio in ogni momento, la loro grande capacità di uccidere...tu Massimo hai scritto un bel libro, ma non conosci affatto i gatti, li umanizzi troppo e non ti rendi conto che sono e restano dei felini, dei natural born killer....degli adorabili assassini...
    come il mio, esemplare di puro siamese "da salotto" (e quindi assai docile poichè non esiste un gatto docile e in grado d'interagire con gli umani quanto il siamese o gatto thai) eppure, quando uccide una preda, per poter mettere alla prova tutto il suo istinto predatorio, non per altro, in grado di essere una perfetta macchina di morte...per poi tornare in un baleno a mettersi sulle mie ginocchia in cerca delle coccole più "esasperate"....insomma una sintesi perfetta di sangue e amore...

    Forrest Gump

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    Risposte
    1. Preferisco quegli assassini naturali che sono i gatti agli assassini innaturali che sono gli umani

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    2. Ma loro non hanno nessuna consapevolezza della morte, o della sofferenza che causano quando uccidono qualche animaletto solo per gioco, quindi non si possono neanche definire killer!

      Invece, sul fatto che Massimo tende ad umanizzarli un po' troppo, condivido totalmente, ma anche tu definendoli killer li umanizzi un bel po'

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