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UN'OCCASIONE PRIVATA


Ieri sera, alla Libreria Arcobaleno, a Civitanova Marche (piazza della Conchiglia), due piccole letture, una appendice della assurda serata di venerdì. Due racconti "lunghi" che ero stato costretto a sacrifricare in quel bettolame di ubriachi che sbraitavano al bancone. E qui, col silenzio giusto, con le persone attente, potendo modulare ogni sfumatura della voce, con tutte le pause del caso, io ho visto. Ho visto ancora quell'attenzione. Ho visto l'attesa per un epilogo. Ho visto la commozione per quell'epilogo. Ho sentito il senso di quel che facevo, quella piccola, inutile, ma per me tanto importante cosa che facevo. Due racconti soli, uno l'avevo già letto diverse volte, l'altro mai, in assoluto. Anche altri hanno letto, però cose tratte da libri. Io lì in libreria porto sempre cose mie. E' qui che mi sono messo alla prova, prima che le mie scorribande cominciassero. E' qui che ho deciso che poteva avere un senso provarci. Sono le mie prove generali. E non di rado riescono meglio dei reading veri e propri. Qui, dove l'unica pretesa del silenzio mi viene concessa, e posso vedere gli occhi di ciascuno. E così quelle piccole storie, che sono sempre vere, tornano a vivere, i loro dimenticati protagonisti tornano ad esistere per dieci minuti coi loro drammi che nessuno ha raccolto. Vicende evaporate, che vado a riprendere, che rimetto insieme per chi c'è. Così tutto torna ad avere un senso. Ma questa è stata solo un'occasione privata, prima di Natale. Con gioia e con rammarico.

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