Che sensazione di leggera
follia, seguire un concerto dei Rolling Stones via twitter. Ogni
quindici, venti secondi piove dall'indirizzo ufficiale del gruppo un
“tweet”, annuncia il brano in corso o l'ospite a sorpresa o
qualche situazione in atto e pian piano si compone il concerto
intero; rimbalzo sul sito “IORR” dove, riprendendo gli stessi
micromessaggi, pubblicano le foto in diretta, e aggiornando le pagine
come un matto mi coglie una vertigine: ma sì, ci sono già passato,
quando ero bambino e andavo allo stadio: è un po' la storia di Tutto
il calcio minuto per minuto, “Scusa Ameri scusa Ameri qui è
Luzzi, rigore per il Campobasso” e teneva la linea 8 minuti, magari
nel bel mezzo di un derby (scusate, il concerto è ancora in corso,
sto scrivendo in diretta e adesso torno a controllare i “tweet”).
Eccone altri 3: uno
annuncia un “fantastico assolo di Ronnie Wood”, chissà se è
vero o se esagerano un po': proprio come i resoconti dei
radiocronisti d'antan, che per tenere la linea un minuto di più
scialavano in iperboli. Adesso non sto più seduto sul cemento gelido
in una domenica pomeriggio d'inverno, ho il culo sprofondato sul
divano, sorseggio una birretta e mi si disegna man mano la scaletta;
ci sono stati diversi ospiti, la prima Mary J. Blidge (“Ma siete
sicuri che sia lei? A me sembra tanto George Michael”, ironizza un
forumista), seguita da Jeff Beck, quindi gli attesissimi Bill Wyman,
sul palco con gli ex soci dopo 22 anni, e Mick Taylor, che mancava
addirittura dal 1974 e nel frattempo deve aver messo su un chilo
all'anno. Ma che repertorio inaspettato stasera: una prima parte di
concerto tutta schiacciata sui primissimi anni '60, sugli esordi, si
comincia, pensate, con I Wanna Be Your Man, praticamente
preistoria. E poi vengono Get Of Off My Cloud e It's All Over
Now... Verso la metà, smaltite le due nuove, Doom & Gloom e
One More Shot, arrivano i dinosauri, Miss You, Start Me
Up, Tumbling Dice, Brown Sugar, Sympathy eccetera (scusate, torno
a controllare).
Altri 5. Difficile capire
come stia suonando il tutto, ma da questi sprazzi, fatti di brevi
messaggi e da immagini, si riesce comunque a cogliere il famoso senso
di gigantesca intimità che solo i Rolling Stones sanno offrire; pare
anche di intuire un concerto piuttosto anarchico, con molti momenti
solisti, dei due chitarristi ma anche del sassofonista Bobby Keys,
anche del tastierista Chuck Leavell, c'è posto pure per un
virtuosismo del bassista “ufficiale”, Darryl Jones, per i
vocalizzi della corista Lisa Fisher a piedi nudi, forse questa è
proprio the last time, è un last more shot e c'è spazio per tutti.
Molti sul forum di IORR chiedono la cosa più angosciante: “Come
sta suonando Keith?”. E anche questo enigma potrebbe trovare almeno
parziale risposta, con una serie di filmati brevi, postati
istantaneamente, non fosse che l'organizzazione ha imposto
perquisizioni da Guantanamo in modo che nessuno (o quasi) potesse
filmare un accidente: le clip ufficiali spettano alla multinazione
Rolling Stones, sgoccioleranno fuori tra un paio di giorni dal sito
del gruppo, sulla loro pagina Facebook, senza contare che da questa
prima tranche di 5 concerti (nel frattempo un altro se n'è aggiunto
in America), verrà tratta, fatalmente, una confezione di dvd,
destinata a trovare un successore in caso si allungasse, come sembra,
il tour nel 2013 (scusatemi un'ultima volta).
Ne sono grandinati altri
8 e, proprio come nell'incanto di qualcosa che succede davvero, tutto
finisce nell'attimo stesso in cui è cominciato: l'ultimo bis vola
via con i saluti ruffiani di Jagger, “Siete un pubblico fantastico,
buonanotte!” (ma i “tweet” naturalmente continuano,
alimenteranno per tutta la notte i commenti del “ritorno a casa”).
Certo, non è assistere
allo show (che comunque non dispero di scovare in qualche anfratto di
internet, prossimamente), ma è comunque un'esperienza curiosa e,
alla fine, divertente questa diretta della diretta grazie a un
supertecnologico vintage che fa cortocircuitare il tempo: se i
cinguettii di twitter potessero parlare, e probabilmente in un
prossimo futuro lo potranno, ci ritroveremo al cospetto di una nuova
generazione di webradiocronisti (qualcosa di simile avviene già in
televisione, ma per ora ci si limita a rileggere i messaggi già
comparsi). Per il momento, accontentiamoci del mosaico di un concerto
da ricostruire mentalmente utilizzando tutto tranne la musica,
tessere di parole e di visioni, fantasmi in fermoimmagine così da
poter dire “io c'ero”: appena appena, magari, lavorando di
immaginazione, ma c'ero anch'io. Seppure non avrei mai potuto
permettermi le centinaia di euro per un posto all'arena di Londra,
magari sfigato e condito dal sarcasmo del settantenne Mick Jagger
proprio all'inizio: “Come stanno i poveracci dei posti economici?
Il problema è che non sono abbastanza economici...”.
----Intro: Sympathy For The Devil
01. I Wanna Be Your Man
02. Get Of Off My Cloud
03. It's All Over Now
04. Paint It Black
05. Gimme Shelter (with Mary J. Blige)
06. Wild Horses
07. All Down The Line
08. Going Down (with Jeff Beck)
09. Out Of Control
10. One More Shot
11. Doom And Gloom
12. It's Only Rock 'n' Roll (But I Like It) (with Bill Wyman)
13. Honky Tonk Woman (with Bill Wyman)
----Band Introductions
14. Before They Make Me Run
15. Happy
16. Midnight Rambler (with Mick Taylor)
17. Miss You
18. Start Me Up
19. Tumbling Dice
20. Brown Sugar
21. Sympathy For The Devil
----Encore:
22. You Can't Always Get What You Want (with London Youth Choir)
23. Jumpin' Jack Flash
01. I Wanna Be Your Man
02. Get Of Off My Cloud
03. It's All Over Now
04. Paint It Black
05. Gimme Shelter (with Mary J. Blige)
06. Wild Horses
07. All Down The Line
08. Going Down (with Jeff Beck)
09. Out Of Control
10. One More Shot
11. Doom And Gloom
12. It's Only Rock 'n' Roll (But I Like It) (with Bill Wyman)
13. Honky Tonk Woman (with Bill Wyman)
----Band Introductions
14. Before They Make Me Run
15. Happy
16. Midnight Rambler (with Mick Taylor)
17. Miss You
18. Start Me Up
19. Tumbling Dice
20. Brown Sugar
21. Sympathy For The Devil
----Encore:
22. You Can't Always Get What You Want (with London Youth Choir)
23. Jumpin' Jack Flash
Fa piacere sapere che gli stones siano riusciti per l'ennesima (ed ultima?)volta a smentire le voci che li davano per stracotti ed impotenti(ma quante volte).
RispondiEliminaMi ricordo quando leggevo i tuoi reportage sullo stato di salute fisico e sopratutto mentale(lucidità) di keith che nulla di buono facevano presagire.
Li fotocopiavo e li portavo ad un amico che non ha internet, più che superfan ,tanto da affermare che finchè vive richards vivrà anche lui,poi solo la fine.E questo s'incazzava di brutto e diceva:"VOI non avete fede ,tu e Del Papa non capite un cazzo".
Beh ,ora siamo tutti contenti non aver capito un cazzo.
Certo,il problema era richards non gli stones,ma fa piacere sapere che ,foss'anche per l'ultima volta,siano riusciti a mandare noi cornacchioni pessimisti affan....
Momento. Il primo ad essere felice d'essermi sbagliato sono io - e questo resoconto è, entro certi limiti, anche una ammissione. Però fino a due mesi fa Richards era davvero inservibile, a detta dello stesso Jagger che si è rifiutato di tornare in scena fino a che l'altro non avesse recuperato una forma decente (forse 18 milioni di sterline sono stati un discreto incentivo). Quando scrivevo quelle cronache, ci andavo anche troppo leggero: Keith Richards non c'era più. Con buona pace del tuo amico, che evidentemente si ritiene l'ombra di un'ombra.
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