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L'URLO

Cerca di capire la sua voce
L'urlo fiero non imbavagliare

Chiediti se mai da dove viene

Come il sole, questo immenso tuorlo

Che indomabile sorge dal mare

Non è il suo un annuncio di vita?

Non è l'urlo di un'altra giornata?

Non ucciderlo, non condannarlo

Cerca di capire la sua voce

La sua gioia, la follia infantile

Dalle stelle di farsi ascoltare

C'è più vita in lui che in mille bombe

Nelle trombe su Jerico a pezzi

Nell'odiosa sferica freddezza

Di chi non si perde o si scompone

Anche un sordo, credici, può urlare

Con la bocca, gli occhi, con i gesti

Isterici, già, ma ha solo questi

Affidati al vento e tu lo senti

L'urlo si ribella alla pazienza

Alle stanze dell'indifferenza

E' così che comincia il cammino

Nel primo respiro d'un bambino

E nell'agonia di chi va via

E ci sono urli silenziosi

Cicatrici sulla pelle stese

Lebbra antica d'ignote torture

Sopportate forse a labbra chiuse

Ci si arriva sai, senza più scuse

Senza maschere più da salvare

E quell'urlo sarà ancora orgoglio

La scommessa di chi è ancora sveglio

Non si adegua più, non si rassegna

Sarà un sogno con un paio d'ali

La protesta che hanno gli animali

Se non bastano più le parole

L'ultimo coraggio per l'amore

Sarà il canto di chi non si pente

Un concerto di gocce di pioggia

Anche un fiore urla quando sboccia

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