Con le sue cento dita come rami |
LA MANO DEL DESTINO
Ho sentito la mano del
destino
Con le sue cento dita
come rami
Nel vento della vita,
l'ho sentita
Ingombrante e nera, senza
peso
L'ombra su di me come
un'accusa
Che una mano immensa ha
steso già
Quella febbre che imperla
il pensiero
Sulle labbra l'urlo mio
più vero
E perciò impotente,
senza senso
Una cosa da niente, da
bambino
La libellula blu
dell'illusione
Da una bolla di futuro
aperta
Ma la mano del destino è
esperta
Sento addosso il vento
della sorte
Non cessa un istante, non
si stanca
Di soffiare contro i
cento passi
Che finiscono chiusi in
ciò che ho dentro
La stanza del mio tempo
di vetro
E alabastro che cattura
un lampo
Di speranza che si fa
tormento
Solo così io so spiccare
il volo
Dal recinto d'un intento
vano
Ma non ha più senso, a
questo punto
Se ci penso, non ho fatto
altro
Se non aspettare che
domani
Fosse lì la mano del
destino
Tesa, aperta, forte per
salvarmi
Però adesso non
m'importa niente
Degli schiaffi e le acide
carezze
Delle brezze delle cento
dita
D'una mano nuda ed
ostinata
Che m'ha spinto senza via
d'uscita
Sulla strada umida,
bagnata
Dalle lacrime che ho
meritato
E' una lunga storia ed è
noiosa
E' una sposa su un
binario morto
In attesa e un crimine è
in agguato
E' una corta storia un
poco triste
Il destino c'è ma non
esiste
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