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IN QUESTO STATO estratto (5)

 
E' uscito. Disponibile via Smashwords
 
"E meno male che non dovevamo fare la fine della Grecia, che il giorno prima di affondare aveva garantito altri settantamila nuovi assunti in un settore pubblico che già occupava la popolazione attiva nell'incredibile proporzione dell'80% (con garanzie e pensioni impensabili per qualsiasi stato sano di mente). E meno male che questo burocrate succube della Merkel, 50 sfumature di grigiore, doveva salvarci. Noi non faremo la fine della Grecia, ma quella dell'Italia. Un paese segnato dall'irreversibile crollo della qualità dei suoi governanti lungo l'intero dopoguerra, ridotto infine a passare dall'anomalia Berlusconi all'assurdità Monti. Con la non trascurabile differenza che lo spread che condannava il primo, è lo stesso che legittima il secondo. Ma gli altri stati sono messi meglio?" 
(da "In questo stato")

"La recessione in Italia e Spagna si sta «intensificando». Lo dice Standard & Poor's in un rapporto. L'agenzia rivede in peggio anche le stime di crescita dell'eurozona per il 2012 a -0,8% ed invariata nel 2013. L'agenzia di rating taglia ancora le stime dell'economia dell'Eurozona per il biennio 2012-2013, abbassando i valori già critici espressi a luglio scorso. Per l'anno in corso l'agenzia prevede un calo del Pil dello 0,8%, rispetto al -0,7% di luglio, e per il 2013 cancella il segno più (+0,3%) prevedendo una crescita zero. Ancora peggiori le revisioni per il Pil della Spagna con una stima per il 2013 che passa da -0,6% a -1,4%.

 Quanto all'Italia, S&P parla di una "recessione piu' profonda" mentre non mancano i segnali preoccupanti per la Francia che viene vista "impantanata" senza nessun crescita". 
(agenzie del 25/09/12)

 "Dopo lo scandalo nel Lazio, si è scatenato il dibatttito politico sul fallimento del federalismo. Al di là delle opionioni ci sono i numeri. Li pubblica il Sole 24 Ore che in un'inchiesta spiega che dal 2001 a oggi i tributi sono aumentati del 38% e, in riferimento al 2012, si può stimare un aumento intorno al 50%: "la sola addizionale Irpref è passata dai 5,8 miliardi del 2008 ai 9,7 incassati nel 2011 e nei decreti attuativi del federalismo approvati l'anno scorso è prevista la possibilità che raddoppi rispetto ai livelli attuali. Mentre aumentava l'Irpef le richieste dello Stato centrale non sono diminuiti: tra il 2001 e il il 2010 i tributi erariali, secondo quanto scrive il Sole 24 ore, che riporta i dati della Ragioneria generale dello Stato sono cresciute del 31,6%. Dal 2012 a oggi il pacchetto di competenze non è cambiato ma la spesa complessiva delle Regioni è aumentata del 23%: secondo la Ragioneria generale sono state le spese di finanziamento a correre, le stesse che ora sono sotto la scure della spending review".
(agenzie del 27/09/12) 

Ha senso riconoscersi ancora in questo stato? 

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