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IL SILENZIO DEI DECEREBRATI


IL SILENZIO DEI DECEREBRATI
A questo punto dovrebbe essere ufficiale: si voti come si voti, quando si voti, cambierà niente perché gli italiani sono ormai assuefatti a qualsiasi mostruosità. Escono notizie che ancora pochi anni fa avrebbero fatto scendere la gente in piazza con la bava alla bocca ma non succede niente, siamo tutti automi che hanno accettato il loro destino quale che sia. A Roma il consiglio regionale, della governatrice coatta Polverini, coatta e ipocrita, si dava alle spese più invereconde, roba incredibile non fosse per le facce e la stazza di chi mangiava. Milioni e milioni bruciati per sollazzi e corruzioni personali in tempi in cui la crisi fa due suicidi al giorno e i politici fingono compassione. Invece spendevano diecimila euro per cene di aragoste, ostriche, caviale, tutta la volgarità più conclamata, da cinepanettone più che Trimalcione. Silenzio generale, neanche un fremito di indignazione, si vede che a forza di sprecarla ce la siamo finita. Le donnine di Silvio organizzano festicciole squallide, da fine impero, dove i colleghi ballano “in jeans e camicia bianca fuori dai pantaloni”, informano i giornali. Che è un bel modo per dimostrare preoccupazione per le sorti del paese. Ce ne fosse uno che se ne sente preso per il culo. A Monza la scorta della madamin Fornero minaccia con la pistola la sicurezza che non vuole farli entrare fin dentro il circuito: e la madamin, invece di levarsi prontamente dai coglioni, ha il coraggio di protestare, è lei, capite, che manifesta insofferenza: “Mi hanno rovinato una bella giornata”. Subito ospite d'onore a un talk show servile. Emergono nuovi squallori sulla vicenda della Costa Concordia, la nave affondata da un comandante miserabile ma, apprendiamo, col valido concorso della compagnia, un disastro costato trentadue morti e un miliardo di danni che pagherà lo stato. Niente, silenzio di tomba, dovremo abituarci a rivedere Schettino in televisione a delirare le sue balle al modico prezzo di centomila euro. Fanno vedere le foto di un giovane nudo e laido, assolto ma pesantemente sospettato tuttora dell'omicidio di una compagna di università. Ha fatto un libro, Raffaele Sollecito, per dire che lui e l'amica Amanda si sballavano di marijuana mentre qualcuno, l'uomo nero o l'angelo della morte, stuprava e scannava l'unica ragazza che era in casa con loro. Silenzio, ammirazione, fotografie dei giornali. Sempre dal libro fondamentale esce che il pm Mignini avrebbe cercato d'incastrare l'americana ricattando il pugliese, accuse tremende che passano nella totale indifferenza. Monti, le cui misure checché ne dica l'informazione bancaria sono servite solo a distruggere il poco che restava, vara al colmo della disperazione un redditometro che fa impallidire il ficcanasare della polizia sovietica sotto Stalin. Silenzio, nessuna reazione. La benzina, con la crisi libica, sta per impennarsi a 3 euro. Silenzio, qualcuno la prende con stolida allegria, “Vorrà dire che nel serbatoio ci piscio”. Auguri. Liberano un giovane omicida, ha ucciso a bastonate uno sbirro e semiaccecato un collega, lo mandano a prendere il sole nella comunità di don Mazzi, questo sciacallo del “bene”. Nessuna reazione, neanche un fiato. Liberano un tesoriere ladro, lo mandano in convento dai frati, lui, che fino a ieri aveva negato tutto, sdegnato, promette di restituire dieci o venti milioni sull'unghia. Tutto normale. Il magistrato Ingroia, che tutto fa meno che restarsene in ufficio a lavorare, delira alle feste di un giornale di lunatici e gli fanno la ola. C'è un sindaco fiorentino che pare molto vago, molto approssimativo, gira l'Italia in lungo e in largo perché vuol comandarla lui, ma quando vi sta a Palazzo Vecchio, a fare il mestiere per cui è pagato? “Adesso”, per dire adesso arrivo, un po' di pazienza che debbo costruire la mia scalata al cielo. Tutto accettato, tutto subìto, come non ci riguardasse, come fosse un unico, gigantesco, allucinante reality. Gli unici a dar di matto sono i presuntuosi, gli alienati da twitter, i bambini narcisi che litigano sempre e solo per stronzate personali. A questo punto è chiaro che chiunque venga votato, Grillo, Monti, Berlusconi di gomma, Ingroia, Fabrizio Corona, don Mazzi, Schettino, i falliti che a Genova han gambizzato un manager dell'energia al culmine di una vita da fannulloni, è completamente irrilevante. Niente riesce più a scuotere gli italiani dalla propria narcosi. E perché i politici non dovrebbero approfittarne?

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